Meat Puppets DUSTY NOTES
[Uscita: 8/03/2019]
Stati Uniti
Ricominciamo da tre, anzi da “quei tre”. 30 anni di carriera, per lo più nascosta tra le pieghe del sottobosco, per ritrovarsi a condividere l'ultimo disco e magari chiudere un lungo cerchio. Derrick Bostrom (rientrato dopo uno iato durato oltre 20 anni), Curt Kirkwood e Cris Kirkwood si dividono i crediti di “Dusty Notes” (assieme al secondo chitarrista Elmo Kirkwood ed alle prominenti tastiere di Ron Stabinsky) e sono comunque i loro i tre nomi a stare sul retro della copertina, così come sull’esordio datato 1982. Nel mezzo, cow punk, hard rock, i palcoscenici divisi coi Nirvana e vari nomi transitati in line up. Sei anni di distanza dall'ultimo album, per provare a sbarazzarsi del tutto di quei residui pop, hard ed elettronici che ancora contaminavano tanto “Lollipop” quanto “Rat Farm”, imboccando finalmente la strada più pura verso un country dai tratti indie, sopravvissuto alle sbornie punk, ai giorni brevi del grunge, alle tentazioni macho rock.
Nostalgico, a volte affaticato; un jingle jangle in cui trovano spazio arrangiamenti per canyon barocchi, sketches di flamenco, chitarre che imitano J. Mascis mentre imita Neil Young. I Meat Puppets intersecano quello che oggi fanno Night Beast, GospelbeacH e compagnia. Talento per la melodia, carisma da non sottovalutare anche se sono lontanissime le anfetamine e le barricate, mentre la band trova finalmente un “buen retiro”, covato ormai da anni, in un genere che ospita ben volentieri veterani di vecchie battaglie.
Correlati →
Commenti →