Christian Rainer ANY KIND OF DRUG FOR JUST ONE KIND OF LOVE
[Uscita: 18/09/2015]
#consigliatodadistorsioni
Non è facile riassumere la carriera del poliedrico Christian Rainer, artista visivo, musicista, compositore, regista e scrittore bolognese di origini austriache, attivo dal 1998. Soffermandoci solo sulla sua carriera discografica, “Any Kind Of Drug…” è il suo quarto full-length, uscito a oltre sette anni di distanza da “Turn Love To Hate” (su Komart), dopo un paio di dischi su Bar La Muerte e Seahorse Rec. Pur nella varietà della proposta musicale qui presentata, Rainer riesce a muoversi con disinvoltura tra ballate folk-rock malinconiche e potenziali colonne sonore strumentali cameristiche, dimostrando ampiamente sia le sue doti di crooner e lyricist, sia quelle di compositore musicale. Per la realizzazione dell’album l’autore si fa aiutare da due componenti dei Vivianne Viveur, band italiana trapiantata a Londra, e da alcuni musicisti di formazione classica per la sezione orchestrale (fiati e archi) tra i quali spicca Francesco Chimenti dei Sycamore Age che suona in Buried, intro cameristico per solo violoncello.
Segue la ballad pinkfloydiana post-psichedelica People of Jubilee, in cui Rainer suona chitarra acustica, pianoforte e organo hammond, accompagnato da Luigi Nefasto alla batteria e da Vienne Langelle al basso, entrambi dei Vivianne Viveur. Il folk cantautorale di 65 Million Years Of Solitude vede l’autore cimentarsi con tutti gli strumenti, mentre la successiva Unawakened Music è una piece cameristica al pianoforte dal sapore cinematografico.
Il singolo Shining To The Death convince al primo ascolto: è una ballad folk rock sullo stile dei Soulsavers, dove la strumentazione tipicamente rock si fonde alle orchestrazioni di sottofondo (rigorosamente suonate) che conferiscono al brano un sapore cinematografico-spaghetti western. Compunction è un brano cameristico per chitarra acustica, pianoforte e vocalizzi (senza alcuna parte lirica). L’influenza di Morrissey è evidentissima in Strong Enough, brano in cui anche la voce di Rainer è incredibilmente simile a quella del cantautore mancuniano. In Sterben le riverberazioni estreme del pianoforte raggiungono picchi assordanti e conferiscono un carattere alienante a questa piece strumentale dal mood drammatico. La chiusura Wolfe's Mouth, caratterizzata da armonie a cavallo tra Morrissey e Battiato, è un’altra bella ballad folk rock in compagnia di Langelle e Nefasto.
In coda al brano troviamo l’outro malinconico per sole strings sintetizzate Ascension, che ricorda le sperimentazioni cosmico-cameristiche dei Kirlian Camera anni ‘90. Un disco atipico per la Minus Habens (etichetta elettronica italiana, attiva negli ultimi quindici anni anche nel settore delle colonne sonore cinematografiche), sedotta probabilmente dal carattere soundtrack dell’album, pur in assenza della componente elettronica, che caratterizza da sempre il suo catalogo. Trentasei minuti godibilissimi in compagnia di un Rainer al suo apice espressivo: un disco per gli appassionati di Nick Cave, Morrissey, Serge Gainsbourg, Soulsavers et similia.
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