The Who: “Back To The Who Tour 2016” 19 Settembre 2016, Milano, Forum Assago
Era da molto tempo che attendevamo il concerto milanese del "Back To The Who Tour 2016" della mitica band britannica di Roger Daltrey e Pete Townshend: una parte integrante, gli WHO, della colonna sonora della nostra giovinezza, uno di quei miti che ti dicono che, da appassionato di musica, devi vedere almeno una volta ‘live’ per apprezzarne l’energia ed il carisma. Anche se da più parti si sente dire che ormai sono finiti da tempo (come per i Rolling Stones del resto), sono la caricatura di loro stessi , e fanno tour giusto per fare soldi. Quando entriamo il Forum di Assago è ancora mezzo vuoto e riusciamo a guadagnare la transenna. Verso le 19.30 inizia il gruppo spalla: gli Slydigs da Manchester, brutta copia di un incrocio tra gli Oasis e i Byrds che eseguono un set di circa quarantacinque minuti senza lasciare particolare segno. Cambio palco con un doveroso omaggio sugli schermi a chi non c’è più (Keith Moon) e alle 20.45, con un buon quarto d’ora di anticipo sull’orario previsto, i nostri salgono sul palco ed attaccano I Can’t explain seguita da The Seeker, Who are you e The Kids Are Alright per un inizio subito sing-along da brividi.
Formazione a sette con Zak Starkey (foto sotto a destra) a pestare duro alla batteria, Pino Palladino preciso come un orologio svizzero al basso più Simon Townshend, fratello minore del più famoso Pete (guitar, mandolin, backing vocals) ed altri due tastieristi, Loren Gold e John Corey. Arrivano due ottime versioni di I Can see for miles e My Generation, forse sparata un po’ troppo presto ma tant’è, trattandosi di un concerto celebrativo del cinquantennale della band alla fine abbiamo un ventaglio di hits da gustarci, e che arrivino prima o dopo poco importa. Intanto sullo schermo passano degli ottimi visual incentrati sullo storico album “Quadrophenia”, da cui i nostri estraggono una sequenza di quattro canzoni da 5:15 a I’m one, Love, Reign O'er Me sino ad una stratosferica The Rock con le immagini degli ultimi cinquant’anni che ci passano davanti sui megaschermi. Quartina finale ancora da brividi con Pinball wizard, See me, feel me, Baba O’Riley e la conclusiva Won’t get fooled again.
Roger, nonostante qualche imperfezione (ma nei concerti degli Who mi dicono essere parte integrante dello spettacolo) dimostra di avere ancora una ampiezza vocale impressionante, una voce da vero bluesman ed un carisma da palcoscenico da fare invidia a moltissimi musicisti contemporanei. Pete gigioneggia alla chitarra come nei video, non importa che siano del 1967 o del 2016; scherza col pubblico: “Quando abbiamo eseguito per la prima volta questa canzone voi non eravate ancora nati”; si diverte quando vede tra il pubblico un suo sosia giovanile che gli mostra con fierezza il cartello “Padre”; parla un po’ in italiano e a fine concerto si lancia in una scivolata con relativo deragliamento da cui però si riprende subito in maniera esemplare. Al termine la band saluta e si sente che fatica a lasciarci ma l’ora del commiato è giunta. Due ore di concerto tirate dritte senza mai fermarsi per uno spettacolo di puro divertimento e sano rock’n’roll come ormai siamo poco abituati a vedere, almeno sui grandi palchi, perché poi ad andare per concerti è un’altra storia. Torniamo a casa rinvigoriti dall’amore per la musica, convinti di aver assistito ad un evento live che non dimenticheremo.
Setlist
I Can't Explain
The Seeker
Who Are You
The Kids Are Alright
I Can See for Miles
My Generation
Behind Blue Eyes
Bargain
Join Together
You Better You Bet
5:15
I'm One
The Rock
Love, Reign O'er Me
Amazing Journey
Sparks
The Acid Queen
Pinball Wizard
See Me, Feel Me
Baba O'Riley
Won't Get Fooled Again
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