We Promise To Betray NOTHING IS AS IT SEEMS
[Uscita: 27/03/2017]
#consigliatodadistorsioni
Abbiamo già parlato su Distorsioni della collaborazione tra Antikatechon (Davide Del Col) e Nimh (Giuseppe Verticchio): a distanza di quattro anni dal loro primo album a quattro mani, i due musicisti/sperimentatori tornano con un nuovo lavoro, utilizzando la nuova sigla We Promise To Betray. Pur essendo chiaro sin dalle note di copertina che WPTB è una collaborazione tra Nimh e Antikatechon, si intuisce come l’utilizzo di un nuovo moniker per questa release sottintenda un cambio di rotta stilistica. Pur mantenendo intatto il marchio di fabbrica del loro sound chitarristico e fortemente sperimentale, i due musicisti in questo nuovo progetto flirtano con melodie e atmosfere più distese e meno cupe del solito.
"Nothing Is As It Seems" si apre con The Illusion Of Certainty, una suite post-rock di quindici minuti in due parti, la prima caratterizzata dal classico “wall of sound” chitarristico del duo (questa volta orientato più verso lo shoegaze che verso il noise o l’industrial), la seconda da un sound chitarristico etereo in stile 4AD: nonostante l’evidente cambio di direzione, la cifra stilistica dei due musicisti è qui riconoscibilissima. The Certainty Of Illusion è anch’essa una suite di pari durata in due movimenti: la prima parte è fortemente cinematica, a partire dalle melodie in primo piano della chitarra acustica arpeggiata e del Khlui (un flauto tailandese di bambù) sino allo sfondo sonoro fatto di glitch, dal suono della pioggia che cade e da chitarre elettriche eteree lontanissime; la seconda parte, più acida e psichedelica, è caratterizzata dal duetto delle chitarre distorte dei musicisti su una batteria di stampo rock, inusuale per le produzioni dei due artisti.
La title-track Nothing Is As It Seems sembra un brano di Robin Guthrie o dei suoi Cocteau Twins, con la tipica chitarra effettata da chorus e delay in primo piano e la drum machine fissa, marchi di fabbrica dello stile musicale del chitarrista scozzese; la seconda chitarra, che va ad aggiungersi qualche minuto dopo, sembra quella di Robert Smith nell’album “Disintegration”, sia per il suono che per la parte melodica; a metà pezzo si sommano chitarre distorte in stile shoegaze, senza che però il brano perda la sua caratteristica eterea.
We Promise To Betray è una sognante e dilatata suite ambient-folk, dalle tinte malinconiche e decadenti, che chiude in maniera distensiva l’album. Del Col e Verticchio in questo nuovo lavoro riescono a spiazzare positivamente, grazie a un uso diverso degli strumenti di sempre (le tastiere, i field recording, le chitarre elettriche, le registrazioni radiofoniche o televisive) e all’introduzione di strumenti non utilizzati nella prima collaborazione, quali il basso e la batteria (suonate da Del Col, a sinistra nella foto a fianco), la chitarra acustica e il Khlui (suonati da Verticchio, a destra nella foto a fianco). I due artisti dimostrano con questo album di essere anche capaci di scrivere melodie dolci e malinconiche, di gran classe e mai stucchevoli, e che in fondo anche per loro c’è luce oltre l’oscurità. Resterete positivamente colpiti da Nothing is as it seems se amate le colonne sonore, l’ambient melodico alla 4AD, l’ethereal.
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