Oliver Ackermann (A Place To Bury Strangers) Il noise psichedelico newyorkese del terzo millennio (It/Eng)
I N T R O
Ho attraversato mezzo mondo quest'anno per presenziare all'Austin Psych Fest (Levitation), svoltosi dall’8 al 10 Maggio 2015, e anche se mi trovavo lì per altre band presenti nella line-up del festival, sono rimasta completamente folgorata dalla veloce, furiosa e teatrale performance live degli A Place to Bury Strangers (APTBS), generatori di rumore di New York, e dopo il Levitation ho volato da Austin a New York sperando di vederli ancora. E’ successo non solo una volta, ma due, la prima in apertura ai Jane's Addiction al Brooklyn Bowl di Williamsburg e poi for free al Brooklyn Bazaar.
Ero determinata a vivere pienamente la terrificante esperienza della band più rumorosa di New York ancora ed ancora, sopravvivendo senza tappi per le orecchie, trafitta, con la testa decostruita in una sorta di sequenza occhi-orecchie-mente, la coscienza che travalicava il subconscio e il mio corpo rapito da una nuova realtà dove non percepivo più gravità fino alla fine del rituale infausto. Speravo di poter ancora assistere ad uno dei momenti più catartici del Levitation, quando Oliver Ackermann fa sanguinare la sua chitarra, uccidendola in modo sacrificale, brutalmente come in un film horror, e infine gettandola in alto verso il soffitto. Sentivo quest'impellenza, dovevo ascoltare ancora il momento di silenzio dopo la fine della tempesta di rumore, prima che il pubblico inizi a gridare. Sentivo la vera necessità di comprenderli in profondità, fino al midollo, perché APTBS imbrigliano suono/rumore e feedback, pedali fuzz e riverbero in maniere che non avevo mai sentito, e sapevo da subito che avrei incontrato il grande maestro di questa cerimonia, Oliver Ackermann. “Transfixiation” è il titolo dell'ultimo album degli APTBS (foto sotto a sinistra), pubblicato da Dead Oceans nel febbraio del 2015. Transfix in inglese ha vari significati: trafiggere in senso letterale, o ‘restare attoniti, pietrificati’ in senso figurato.
Oliver Ackermann è il frontman degli A Place to Bury Strangers, gestisce anche una sala prove, uno studio di registrazione, un negozio in cui costruisce effetti a pedale, una sala per concerti (chiusa recentemente) e un'etichetta discografica conosciuta come Death by Audio. Quella che segue è la trascrizione della mia intervista con Oliver Ackermann, andata in onda per la prima volta il 10 luglio 2015 sulle frequenze della radio croata (Zagabria) Radio808 (comunità online indipendente) durante il mio radioshow 'Psych'o'Fuck'. Buona lettura! (Kristina Mavar)
L’INTERVISTA
Kristina Mavar (Tina) - (Distorsioni) - Oliver mi puoi raccontare da dove vieni, intendo la tua infanzia, l'istruzione che hai ricevuto in fase di crescita? Non si trovano molte informazioni a riguardo online.
Oliver Ackermann (A Place to Bury Strangers) - Sono nato ad Allentown in Pennsylvania e ho vissuto lì per uno o due anni, poi ci siamo trasferiti nel Minnesota e praticamente i miei primi ricordi sono il trasferimento in Virginia, dove sono cresciuto con genitori veramente affettuosi e un fratello con cui andavo molto d'accordo. Ho frequentato la scuola pubblica e ad un certo punto, crescendo in una piccola città, ho scoperto tanta musica pazzesca. Gruppi come My Bloody Valentine, Ministry, Lush e tutti quei gruppi che suonavano musica alternativa che nessun altro ascoltava al tempo, così con due amici andavamo in luoghi come edifici abbandonati o campi e passavamo il tempo là, e ad un certo punto abbiamo deciso che volevamo suonare anche noi quel tipo di musica. Abbiamo pensato...forse possiamo farlo. E poi abbiamo scoperto band come i Nirvana e molta musica punk, come Minor Threat, Ramones e sembrava che fosse abbastanza accessibile e possibile essere capaci di suonare quel tipo di musica. Così l'abbiamo fatto, abbiamo rimediato gli amplificatori, li abbiamo messi al massimo, e suonavamo musica stralunata.
Qualcuno di voi ha una formazione musicale classica?
Non avevamo nessuna formazione musicale, ci siamo innamorati di quei rumori che escono dagli strumenti anche quando non stai suonando. C'è un tipo di suono per cui non ci si deve applicare per forza e quello che lo fa suonare così bene è il fatto che sia amatoriale. E' una cosa più vicina al ballare spontaneamente, un tipo di emozione o sentimento che percepisci quando ascolti questi suoni, è più che essere un virtuoso nella musica tradizionale, e quindi era molto divertente.
Pensavate di arrivare così lontano quando ti sei trasferito a New York per unirti alla band 12 anni fa?
Non l'avrei mai creduto. Sai, venivo da una piccola cittadina e ci stavano capitando tante cose, come quando abbiamo avuto l'opportunità di aprire per The Brian Jonestown Massacre, viaggiare in tour con i BRMC, suonare in festival da qualche parte e qualcuno ha voluto pubblicare il disco che abbiamo fatto. Avevo tentato in tutti i modi in passato, ma provenendo da una cittadina era difficile far succedere le cose, e ad un certo punto stavo quasi rinunciando. Poi dopo tutti quegli anni le cose hanno cominciato a succedere davvero, ancora non riesco a credere a tutto quello che è successo e sono così in soggezione rispetto a tutte quelle opportunità che abbiamo avuto la fortuna di avere e a tutte le persone fantastiche con cui abbiamo lavorato.
A me sembra che il tempo si sia velocizzato a livello globale e la pressione della vita quotidiana stia aumentando, specialmente in metropoli come New York. Puoi dirmi come ti sei sistemato a New York e come fai i conti con la gestione del tempo, nel determinare le tue priorità e il sovraccarico di informazioni che tendono a occupare una parte eccessiva del nostro tempo e, in generale, quali sono i pro e contro di vivere nella più bella città del mondo?
Venendo da una piccola città in Virginia, c'erano tantissimi posti in cui andare e tantissimi artisti che facevano cose. Ho avuto la possibilità di andare qualche volta a New York e mi sembrava un luogo in cui succedevano così tante cose e quando alla fine mi sono deciso e mi sono trasferito là con un amico, presto ho scoperto che era esattamente così, ci sono continuamente cose che accadono, e artisti fantastici. Non sei mai davvero competitivo nei confronti della cose meravigliose che accadono e così ti spingi a fare di più, e poi ci sono delle persone con un grande talento sempre attorno a te, che devono combattere con le stesse cose come fai tu e puoi lavorare con loro, e poi diventano tue amiche, ed è un'esperienza davvero fantastica. E' quel tipo di sensazione che ti prende quando guardi il cielo e vedi le stelle e ti rendi conto di quanto sei insignificante, hai lo stesso tipo di sensazione come artista a New York, perché ci sono così tanti grandi artisti e così tante cose fighe che succedono. Così quello che fai non equivale mai a questo, e ti spinge ancora di più a fare veramente qualcosa che può cambiare la prospettiva delle altre persone sui propri punti di vista personali e far loro vedere qualcosa di bello e grande e portare un piccolo pezzo di New York ovunque vai. Non so se questo accade solo a New York o è così ovunque, ma il tempo davvero sembra accelerare ed è molto difficile scegliere cosa fare e quali informazioni scegliere, quindi è come trovarsi ovunque, davvero.
Ho diversi spazi in cui lavoro, così tante persone con cui lavoro, e ci scambiamo continuamente libri, o guardiamo gli uni i video degli altri o suoniamo insieme, è come muoversi costantemente dappertutto ed è difficile scegliere cosa fare e quando. Non mi piace impegnarmi con le persone ma devi farlo in un modo o nell'altro, e allora i tuoi giorni sembrano scomparire, al che mi chiedo se debba trasferirmi in una città più piccola. Esci continuamente e lavori continuamente, è una corsa senza fermate per riuscire a fare tutte le cose che devi fare. Quasi non prendo più droghe e quasi non bevo più tanto alcool, eccetto a volte a notte fonda perché ci sono così tante cose che voglio fare sempre e mi piace rimanere concentrato su di esse.
Questa è la cosa più bella dello stare in tour, la vita sembra un po' più rilassata, ma poi non riesci a fare tutte le cose che vorresti, così è tutto un dare e un avere. Anche se questo è comunque divertente, per me lo è ancora anche prendere droghe, ma non posso prenderle sempre. E' divertente fare queste cose a volte, e quando le fai, rende tutto un po' più eccitante, più selvaggio ma... non so, forse no. Dipende.
Quando ci capita una bella occasione nella vita ti obbliga a cambiare direzione. Che momento della tua carriera musicale definiresti di trasformazione?
Penso che pochi momenti abbiamo rappresentato una trasformazione per noi. Il più grande è quando abbiamo pubblicato il nostro primo disco perché non volevo neanche che uscisse. Dal momento che avevamo fatto tutto da soli per tanto tempo, e questo non aveva fruttato nulla, avevo l'impressione che saremmo dovuti andare in uno studio professionale e registrare per un'etichetta davvero professionale per fare le cose per bene, e lo stavo rimandando. Così quando questo tipo voleva davvero fare uscire il nostro primo omonimo disco per la sua etichetta di Boston (Killer Pimp, 2007) ero un po' riluttante e pensavo che non sarebbe successo nulla di buono, ma glielo lasciammo ugualmente pubblicare. Invece il disco è esploso e mi ha fatto sentire che tutte le cose fatte negli anni precedenti avevano un senso, e che alle persone piacevano davvero le mie scelte artistiche perché avevo registrato il disco per intero, avevamo scritto da soli tutte quelle canzoni. Mi sembrò che qualcosa che potevo fare a casa, nello studio che avevo costruito, poteva ricevere un'acclamazione mondiale. Era davvero pazzesco capire che qualcosa che avevo fatto io poteva essere alla pari di qualcosa per cui le altre persone avevano speso dei soldi per poter andare in uno studio alla moda. Mi ha fatto sentire bene e mi ha fatto capire la direzione in cui la band era orientata, e aveva perfettamente senso. E mi ha fatto decidere che non avrei più ascoltato quello che le altre persone mi dicono, ma avrei fatto quello che ritengo giusto e migliore. E' ciò che ho sempre desiderato fare, ma non sapevo se avrei avuto l'opportunità di essere capace di farlo, perciò è davvero bello. Un altro grande momento è stato quando i Nine Inch Nails ci hanno chiesto di aprire per una parte del loro tour.
E' stato pazzesco perché i NIN sono una di quelle band che sparavo a tutto volume in macchina, girando per il vicinato, e adesso, i NIN che ci chiedevano di andare in tour era completamente surreale. Suonare il quelle arene, parlare a Trent Reznor e gli altri che ci dicevano di apprezzare la nostra musica e quello che facevamo, e tu ti ripeti "non avrei mai pensato di poter interagire con queste persone", e invece vedere quelle cose avverarsi era la cosa più lontana dalla mia mente. Era semplicemente surreale. Ma è stata anche una combinazione di momenti fortunati e duro lavoro. So cosa vuol dire lavorare duramente per tanto tempo e non ricevere questo tipo di momenti fortunati quando qualcuno riconosce il tuo lavoro, ed è scoraggiante. Molte persone rinunciano prima di avere questa sorta di riconoscimento ed è duro andare avanti a volte. Ma credo che ripaghi sempre farlo e insistere.
Puoi raccontarmi il processo creativo di scrittura delle canzoni, è sempre lo stesso o cambia?
Il processo che riguarda ciò che facciamo cambia continuamente. Gran parte di esso si basa sull'immaginazione e sui sogni, su qualcosa che si vuole sperimentare. Andare a molti concerti diversi, vuol dire ricercare sempre come tutte quelle varie cose hanno un effetto su di te. Come potresti dipingere ciò che desideri fare in una luce più veritiera e più pura. Critichi costantemente varie cose che vedi: video, dischi o band che senti dal vivo. Gran parte di questo processo sta nel definire che tipo di memorie sfumate hai di tutte le cose viste, tipo alcuni concerti visti da ragazzo e il fatto che non vedrò più quello show e mi ricordo cosa è stato. E poi c'è il ricordo del ricordo del ricordo di tutti questi strati di esperienze diverse che si sommano e ti ispirano a fare cose diverse.
E' uno strano stato sovrasaturo di tutte quelle varie ispirazioni e esperienze, e cosa significa immaginare di essere da qualche altra parte e tutte quelle varie cose che sono la scienza del suono. Impari a progettare effetti a pedale e fai i suoni dal vivo e suoni e tutto questo ti dà una sorta di conoscenza interna di tutti questi strumenti che usi per alimentare e creare vari tipi di esperienza dal vivo. Cerchiamo sempre di fare di più e fare cose diverse per caricare lo spettro audiovisivo nello show dal vivo, puoi farlo potenzialmente cambiando l'umore visivo e cerchi sempre di spingere su queste cose. Ci interessa sempre andare a vedere concerti pazzeschi e selvaggi perché vedere qualcosa di veramente sorprendente è molto potente.
Qualsiasi maniera in cui possiamo diffondere questo tipo di sensazione, la nostra esperienza personale ad altre persone è quello che cerchiamo di fare. Hai parlato della velocità delle cose, anche, e credo che sia importante. A volte si passa troppo tempo a cercare il pelo nell'uovo per alcune di queste cose e quello che devi fare è solo uscire e buttartici dentro e noi cerchiamo di farlo il più possibile. A volte si ripensa a quello che si cerca di fare, anche nella vita, ad esempio pensiamo "devo parlare con questa persona", "devo fare così o cosà". Penso che sia meglio andare e provare, e anche sbagliare perché non è poi davvero così importante sbagliare in questo genere di cose.
E' interessante che tu l'abbia tirato fuori, sembra qualcosa che avevo bisogno di sentirmi dire perché tendo a rimuginare sulle cose.
Tutti lo facciamo. E quando sbagliamo, non è mai così negativo. Puoi pensare "sono un idiota" per qualche minuto, ma passa, lo sai e va bene così.
Come hai preso la chiusura del club Death by Audio?
Ha portato sensazioni positive perché proprio alla fine quando il club stava chiudendo, tutti erano così solidali e uniti. E' stata una cosa meravigliosamente commovente perché tutti quelli del quartiere si sono uniti e abbiamo festeggiato selvaggiamente, ci siamo divertiti molto, con band spettacolari che suonavano ed è stato davvero meraviglioso e allo stesso tempo una cosa fuori di testa.
C'è certamente dell'hype per quanto riguarda la scena psychedelic/surf/garage/stoner/noise/shoegaze, credi che la psichedelia possa ancora essere così potente come negli anni '60?
Uhm, non saprei... credo che ci sia sempre una sorta di nostalgia per gli anni '60 e per quello che accadeva... Penso che stiamo vivendo un tempo in cui non credo ci sia un'identità per gli anni 2000 o 2010 o qualsiasi cosa stia accadendo. Mi sembra che gli anni 50, 60, 70 e 80 hanno detto tutto... è il momento in cui è stata inventata la musica occidentale, in un certo modo, che è l'inizio del rock'n'roll e poi il rock'n'roll è cambiato, e ne è nato un tipo tutto diverso. Anche la psichedelia è stata una sorta di inizio in cui si scoprivano quelle cose. In un certo modo è molto puro e molto nostalgico, perché sono gli originali. C'è sicuramente una rinascita in quest'ondata, ma non so se sia così potente perché guarda sempre indietro alle cose già state. Non so se la musica psichedelica oggi significhi quanto all'epoca. Oggi si fa della psichedelia se si concepisce un mondo psichedelico, per me è questo che contraddistingue molta musica psichedelica. Non so se noi come band suoniamo qualcosa che possa essere considerato psichedelico in sé, non un flash back nella psichedelia, ma in un certo modo lo è. Solo come idea generale, cerchiamo di creare una sorta di esperienza psichedelica reale piuttosto che l'idea di qualcun'altro sulla psichedelica.
Come va la tua attività di costruzione di pedali?
Sta andando molto bene. Diamo lavoro a un gruppetto di persone a Brooklyn e sono persone molto valide, sempre a contatto con gli altri, e tutti sono molto carini ed ci divertiamo. E' un grande piacere lavorare con i tuoi amici più cari su qualcosa che a tutti piace fare.
Avere un'etica del lavoro positiva è importante per vivere a New York?
Devi averla, perché altrimenti, o i tuoi genitori sono molto ricchi ed è per questo che puoi vivere là, o sei costretto a trasferirti. E' una città costosa e se non continui a lavorare non puoi permetterti di viverci e non potrai mai farcela. Con tutti i mezzi pubblici e le camminate, con tutte le cose divertenti da fare durante una corsa in treno, devi essere motivato sempre a stare sulle tue gambe e fare cose.
Sapevi quello che saresti andato a fare quando hai avviato la produzione degli effetti a pedale personalizzati o è stato un processo di tentativi ed errori?
Si è trattato di molti anni di tentativi ed errori. Ci sono voluti molti anni per imparare per conto mio come fare queste cose e per averne un'idea o una conoscenza. Era un hobby, un interesse. Avrei potuto provare a partire e non farcela, per circa 3 anni o quasi e poi alla fine, ho imparato come fare queste cose. Adesso ti posso insegnare come iniziare nel modo corretto in cinque minuti, ma non avevo nessuno che lo mostrasse a me. Partire da zero mi ha stimolato l'interesse a capire come funzionano le cose, e tutto il concetto, e ora penso che sia stata una cosa buona fare questo percorso.
La mia esperienza dei vostri concerti ad Austin al Levitation Festival e poi la settimana dopo in un piccolo club a Williamsburg è stata molto intensa e senza paragoni, mi avete veramente colpita. I miei sensi erano sotto un intenso attacco visivo e sonoro, era come stare in un teatro del rumore intelligente, mi ha anche ricordato il cubismo in qualche modo, sia in termini visivi che sonori. I miei occhi, la mie orecchie e il cervello sono stati decostruiti e resettati, non sentivo più la gravità, il mio corpo era leggero. Puoi raccontarmi il concetto alla base dei vostri concerti?
Apprezzo molto quando qualcuno non mi racconta tutta la trama di un film, e penso che sia uguale con la musica, è una di quelle cose che devi sperimentare e quando le sperimenti in prima persona è qualcosa di diverso e più personale per certi versi. Non posso dare a qualcuno la descrizione che dovrebbe essere data di un film. Della musica, l'aspetto attraente è che posso descrivere una canzone o qualcosa su di essa, o come suonare qualcosa ma non si riesce a comprendere fino a quando non si sperimenta in prima persona.
Non si può toccare la musica. Devi ascoltare la sua bellezza, non si riesce a descrivere cos'è ogni singolo elemento. E' una di quelle cose in cui devi essere presente, in quel momento, perché la canzone ti conquisti, essere lì in quell'esperienza perché se tu dovessi descrivere cosa è successo non renderebbe giustizia a ciò che provavano le persone che stavano suonando, che cosa ricavi dall'essere lì in quel momento, ascoltare il suono da tutte le direzioni e i suoi cambi di direzione, e tutto questo genere di cose sono diverse per ciascuno e per le loro esperienze.
Qual è il tuo consiglio ai giovani artisti in generale?
Direi di fare esattamente ciò che si sentono di fare, quello che sentite veramente. Chiederselo e assicurarsi che sia morale e seguire il vostro cuore. Riunirsi con gli amici, lavorare insieme e cercare di creare cose buone per tutti. Penso che sia una cosa importante e se avete bisogno di fare un altro lavoro e fare anche altre cose, tutti devono farle all'inizio, ma se continuate a concentrarvi sempre di più su ciò che amate fare e che vi rende felici, lavorerete sempre di più su ciò che volete fare realmente e che è adatto a voi.
Grazie Oliver per avermi concesso più del tempo previsto, è stata una conversazione molto interessante e non vedo l'ora di rivedervi a Zagabria a Novembre. Spero che questo concerto porti agli APTBS dei nuovi fan.
Grazie Tina, e grazie al pubblico croato. Ci vediamo a novembre a Zagabria!
INTERVIEW WITH OLIVER ACKERMANN (A PLACE TO BURY STRANGERS)
I N T R O
I have recently travelled half way around the world to attend Austin Psych Fest (Levitation) and even though I am much more into many other bands of the line-up, I was so blown away by fast and furious theatrical live performance of New York City noisemakers A Place to Bury Strangers (APTBS) that after Levitation I have flown from Austin to New York hoping to see them again, not once but twice, first opening for Jane's Addiction at Brooklyn Bowl in Williamsburg and then playing for free at Brooklyn Bazaar. Determined to profoundly live through the frightening experience of the "New York's noisiest“, again and again surviving without earplugs, transfixed*, my head deconstructed in a sort of ears-eyes-mind formation, my consciousness gone beyond the subconsciousness and my body overtaken into new reality where I feel no gravity any more, all the way to the end of the ominous ritual, I was hoping to witness again one of Levitation's best cathartic moments when Oliver attacks his guitar draining all of her blood out, sacrificially killing it, brutally like in a horror movie and finally throwing her up high towards the ceiling. I just felt this urge, I needed to hear again the moment of silence after that noise storm stops and before the crowd starts screaming, I honestly needed to figure them out profoundly, to the bone, as I do not mind APTBS's general one-note-aspect because they harness sound/noise and feedback, fuzz pedals and reverb in ways we never heard before and I knew right then and there, I was going to meet and interview the grand master of this ceremony, Oliver Ackermann.
"Transfixiation" is the title of the latest album by APTBS, released on Dead Oceans.
*To transfix means 1. to render motionless as with terror, amazement or awe, 2. to pierce or impale with a pointed weapon or object, 3. To hold or fasten with or on something that pierces.
A Place to Bury Strangers frontman Oliver Ackermann also runs the rehearsal space, recording studio, custom effects-pedal manufacturing shop, performance venue (recently closed) and record label known as Death by Audio.
Kristina Mavar (Tina) - (Distorsioni) - Could you please tell me about your background, and I mean your childhood, early education and upbringing, I did not find much about that online?
Oliver Ackermann (A Place to Bury Strangers) - I was born in Allentown, Pennsylvania and lived there for only a year or two and then moved to Minnesota and basically, my first memories are actually moving to Virginia where I grew up with very loving parents and a brother that I get along with very well. I attended public school and at some point, growing up in a sort of a small town, kind of discovered a lot of kinds of crazy music. Bands like My Bloody Valentine, Ministry, Lush and all of these bands that played alternative music that nobody else was listening to at the time, so a couple of my friends and I would go out to places like abandoned buildings and fields and just hang out and at some point we just decided that we wanted to play that kind of music ourselves. We thought, maybe we can do this. And then we found out about bands even like Nirvana and a lot of punk music, like Minor Threat, The Ramones and it almost seemed like it was accessible and possible to be able to play this kind of music. So we just did that, got amplifiers, turned them all the way up and played some crazy music.
Did any of you have any formal musical education?
We had no sort of formal training, we just kind of fell in love with those noises that the instruments made even when you're not playing. There's kind of a sound which I feel like people do not necessarily tap into and it is kind of almost being somewhat amateur is what makes it sound so good. It is more about, you know like free dancing and a kind of an emotion or a feeling that you get when you hear these sounds, it is more about that than being a virtuoso in a sort of traditional music, so it was kind of fun.
Did you believe that you would 'come so far' as you did when you came to New York to join the band 12 years ago?
I never thought so. You know, I just came from a small town and it was like things kept on happening when we got this opportunity to open up for The Brian Jonestown Massacre or get to travel on tour with BRMC or get to play some festival somewhere or someone wanted to release a record that we did.. I had tried so hard before but being from a small town it was hard to make anything happen and at some point we almost gave up on trying.
Once those things started really happening it was just, you know, after all these years, I still can't believe what is going on and I' m so humbled by all of these opportunities that we're so lucky to get and all the amazing people that we get to work with.
I have noticed time is speeding up globally and the pressure of everyday life is increasing, especially in metropolis like New York. Please tell me how did you settle in New York and how do you cope with time management, setting your priorities and daily information overload that tends to take too much of our time and in general what are, in your opinion, the pros and cons of living in the best city in the world?
Living in a small town in Virginia, there were only so many places to go and so many artists doing things. I had a chance to travel a couple of times to New York where it just seemed like such a place where there were so many things going on and when I finally bit the bullet and moved here with a friend soon I found out that was completely true, there are just constantly so many things going on, so many amazing artists. You cannot ever really compete with all of the awesome things that are going on so it pushes you further to do more and there are also all these extremely talented people who are around you at all times who have to fight the same things like you do and you can work with these people and then they become your friends and it is just such an amazing experience.
It is the sort of a feeling that you get when you look up at the sky to see the stars and you just realize how insignificant you are, you get the same kind of feeling as an artist in New York because there are so many great artists here and so much cool stuff is going on so what you do does not really amount to anything and it pushes you harder to really try to make something that would change other people's perspective or their personal view and make them see something beautiful and great and bring a little piece of New York wherever you go.
I did not know if that is just in New York or it is everywhere, but time definitely seems to speed up and it's really hard to choose what things to do and which information to take so I'm just all over the place, really. I have multiple different spaces at which I work at, many different people that I work with and we are constantly trading books or watching video for each other or playing music with each other, it is like constantly shifting all over the place and it is hard to choose what things to do at what times. I do not like making commitments with people but you sort of have to and then your days kind of disappear which makes me wonder if I should move to some smaller city again. Something likes that... because you are just constantly going out and constantly working; it is a nonstop mad rush to do all those things that you have to do. I find myself barely taking any drugs or even barely drinking that much alcohol except maybe sometimes at the end of the night because there are so many different things that I want to do all the time and I like to stay focused on things. That is what is nicer about going on tour, life seems almost a little bit more relaxed but then you do not get to do all those things that you want to do, so it is all gives and takes. Even it is fun to do that too, it is still fun to take drugs but I do not have the time to take them all the time. But it is fun do these things sometimes and when you do that, it makes everything a little bit more exciting, more wild but…… I do not know, maybe not. It all depends.
When a big change occurs in your life it forces you to change direction. Which moment would you single out in your whole musical career as transformational?
I think a few moments were extremely transformational for us. The big one was definitely when we released our first record because I did not even want our first record to come out. As we have done everything by ourselves for so long and nothing has ever come out of it, I was under the impression that we really have to go to some really professional studio and record for some really professional label in order to do something properly and I was holding off on that so when this guy really wanted to release our first record on his label in Boston (Killer Pimp) I was sort of reluctant and I did not think anything good was going to happen with it but so we let this guy to release it and it actually blew up and it made me feel like all these years and all these things I have been doing now made sense and that people really did like my aesthetics because I have recorded the whole record, we wrote all these songs by ourselves. It seemed like something that I could do at home, in the studio that I have built, we could actually get worldwide acclaim. That was really crazy thing to realize that something that I did personally could be en par with what other people have spent their money to go to some fancy studio. That made me feel good and gave me this kind of direction where this band was going and it made perfect sense. And I felt from now on I am not going to listen to what other people tell me and I will do what I think is right and good. That is what I always wanted to do but I did not know if I would get the opportunity to be able to do that so that was really great.
Another amazing moment was when we got asked by Nine Inch Nails to open up for them on a part of their tour. That was just crazy because NIN was one of those bands that I would just blast in my car, running around the neighborhoods and now, to be asked by NIN to go on tour, this was just completely surreal. Playing in those arenas, getting to talk to Trent Raznor and those guys who were telling us how they liked our music and what we are doing and you just feel like 'there is no way these people would ever interact with me' and to have those kind of things happen is just the furthest from your mind. It was just surreal.
But it was also a combination of lucky moments and hard work. I know people who work so hard for so long but they never get this kind of lucky moment when someone acknowledges what you are doing and it is discouraging and a lot of people give up before they get that sort of recognition and it is hard to keep on going sometimes. But I think it always pays to keep on going and being persistent.
Tell me about the creative process while making your songs, is it always the same or it changes?
Process of what we do constantly changes. A lot of it is based around your imagination and your dreams, what you would want to experience. Going to a lot of different shows, you constantly search how those different things affect you. How could you potentially portray what you want to do in a sort of more true and pure kind of light. You constantly critique different things you watch: videos, recordings or bands you have seen. A big part is in defining what kind of faded memories you have of all of these things you have seen, like some show I have seen as a kid and I will never see that show again and I have a memory of what that show was and then there is a memory of a memory of a memory and all these kinds of layers of different experiences that build up and inspire you to go and do different things. That is this weird kind of oversaturated state of all of these different inspirations and experiences and what it means to imagine being someplace else and all of these different things that are the science of sound, you learn designing effects pedals and doing live sound and playing shows and all of it gives you this sort of an insight in what all these tools are that you use to change up and create different sort of live experience. We are always striving to do more and do different things to change what the audiovisual spectrum is in a live show, you potentially can be doing with changing the visual mood and you are constantly trying to push these things. We are interested in going to crazy and wild shows because to see something really surprising is extremely powerful. Any way that we can spread that kind of feeling, our personal experience to other people is what we are trying to do.
You mentioned the speed of things, too, and I think that is important. Sometimes you spend too long time nitpicking at some of these things and you need to go and just dive in and we try to do that as much as possible. Sometimes you are trying to second guess what you are trying to do, even in life, like ‘should I go talk to this person’, ‘should I do this or that’. I think it is better to go and try to do it and possibly fail because it is really not that kind of big of a deal to fail at these things.
It is interesting that you have mentioned this, it seems to me just like something I needed to hear J because I tend to second guess.
think everybody does. And when you fail, it is never that bad. You might feel like "o, I am an idiot" for a couple of minutes but it passes, you know and it is ok.
How did you cope with the closing of the Death by Audio club?
It was all such a good feeling because right at the end when club was about to close, everyone was so supportive and coming together. It was such a wonderful touchy thing because everyone from the neighborhood came together and we had like wildest parties ever, with so much fun, with amazing bands performing and it was really wonderful time and at the same time being really crazy.
Concerning that there is definitely hype around psychedelic/ surf/ garage/ stoner/ noise/ shoegaze scene, do you think that psychedelia could again be as powerful as it was in the 60's?
Jeez, I don’t know… I think there is always going to be some sort of nostalgia for the 60s and what was going on.. I think we have kind of entered a time when I don’t even know if there is an identity to like 2000s, 2010s, or whatever is going on. I feel like the 50s, the 60s and the 70s and the 80s, all had such like pronounced.. that was right when kind of western music was sort of even invented, in some sort of ways, that is the start of rock’n’roll and all of these things and then rock’n’roll changed and there is this whole new type of rock’n’roll and that is just like, even that the fact that psychedelic was, that was sort of the start when they were discovering these things, in some ways it makes it so pure and so nostalgic and that is kind of the first and I think there is definitely a kind of a renaissance involved in these things but I don’t know if that is necessarily as powerful because it is always looking back on these kinds of things. I don’t know if psychedelic music even means what it did at that time. What is psychedelic now depends on if you are just thinking of the word psychedelic, to me that is kind of what a lot of psychedelic music is about. Us as a band, I don’t know if we play, what would be considered psychedelic as it is not like a flash back to psychedelic music but it is in some sorts of ways. Only in a rough sense, it is more like we are trying to create some sort of psychedelic experience like for real rather than someone else’s idea about it.
How is your pedal business going?
It's going really well. We employ a bunch of people in Brooklyn and it is very good crew of people that we are constantly hanging out with and everybody is super nice and we have a good time and it is a real pleasure to be working with your closest friends on something that all of you enjoy.
Is having good work ethics important for living in New York?
You have to, because if you don’t, either your parents are really rich and that is why you are here or you are forced to leave. It is an expensive city and if you don’t keep up and constantly do things then you cannot afford to be here and you can’t make it. With all the public transportation and walking around, with all these fun things to do a train ride away, you have to be motivated to constantly be on your feet doing things.
Did you know what you were doing when you started the production of custom effect pedals or was it a trial and error kind of process?
It has been many years of trial and error. It took me a long time to teach myself how to do these things and before I even had any clue or a kind of understanding. It was all kind of a hobby or an interest. I would be trying to starter and never could do it, for like three years or so and then eventually, I learned how to do these things. Now I could show you how to starter properly in like five minutes but I did not have anyone to show me. Starting from the ground up gave me an interest in understanding how things work and the whole concept and now I think it was a good thing to go through all that.
My experience of your shows in Austin on Levitation festival and a week later in a small club in Williamsburg was very intense and incomparable to anything else, I was blown away. My senses were under such an intense sonic and visual attack like I was in some kind of intelligent noise theater, it even reminded me of cubism in a way, both in terms of sound and visually. My eyes, ears and brain were sort of deconstructed and reset, I kind of stopped feeling gravity at all, my body was light. Tell me about the whole concept of your shows?
I have always appreciated when someone does not let me know what a movie is going to be like and I think that it is the same way with music, it is just one of those things that you have to experience and when you do experience it for yourself it is something different and kind of more personal in a way. I could not tell someone what some particular film is supposed to be described as. It is always attractive about the music that I can describe a song or something about it or how to play something but you do not really understand what it is like unless you experience it yourself. You cannot touch music. You have to hear its beauty; you cannot exactly describe what every little element is. It is just one of those things when you have to be there, at that moment, for that song to take you over, to be there at that experience because if you would just describe what happened it almost does not even do a justice of what the people who were there performing were feeling, what you get out of being right there at that moment, hearing sound from all different sorts of directions and shifting directions and these things are different for each person and their own experiences.
What would be your advice to young artists and young people in general?
I would say just do what you want to do what you feel strongly about. Ask yourself and make sure that it is moral and follow your heart. Get together with your friends, work together and try to create good things for everybody. I think that is an important thing and if you need to do some other job and do some other things as well, everybody has to do those things at the beginning but if you keep on focusing more and more on what you love doing and what makes you happy, you will be working more and more on what you actually want to do and it will work out for you.
Thank you Oliver for giving me much more time then you have initially promissed, this was a very interesting conversation and I am looking forward to seeing you back in Zagreb in November. I really hope this show brings some new fans to APTBS.
Thank you, Tina and thanks to Croatian audience. See you again in Zagreb in November!
(Traduzione di Rachele Cinarelli)
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