Fargas GALERA
[Uscita: 18/04/2014]
Il laboratorio creativo di Modena, Private Stanze, insieme a Snowdonia, presentano il secondo episodio in LP di una trilogia iniziata con “In balia di un Dio Principiante”. Luca Spaggiari, o meglio il creatore e il mentore dei Fargas, abbiamo avuto modo di conoscerlo meglio attraverso un’intervista e il sopracitato ultimo lavoro del 2012. L’intento iniziale da cui il progetto Fargas prese vita, sembrava voler essere quello di ampliare e approfondire il concept inaugurato nel 2007 con “Nozze di Strada” (Strani Suoni), traduzione musicale ispirata dall’omonimo romanzo di Luca, uscito in quello stesso anno. Forse ancora non è del tutto chiaro come la storia andrà a finire e come verrà collocato l’esorbitante materiale fuoriuscito da oltre sei mesi di registrazione in studio nel 2011, visto che inizialmente si era parlato di quattro episodi da far uscire a ritmo stagionale. Di certo abbiamo appurato che questo Dio Principiante che tiene sospese le corde dei nostri destini non ci permette mai di dare nulla per scontato e con un certo sadismo ama mettere il bastone tra le ruote in tutte le nostre vicissitudini fino a stravolgerle, banalizzarle a volte, altre invece renderle inattese e impreviste. La linea è quella di un cantautorato impegnato e ambizioso che si muove dentro schemi assolutamente classici e lineari, traendo forza da ottimi testi e delicatissimi quanto impeccabili arrangiamenti.
La rottura alternativa è quindi da rintracciarsi in una scrittura incisiva, surreale, intensa e solenne e un flusso orchestrale che procede per andamento irregolare, a volte legandosi al testo, quasi assottigliandosi in un accompagnamento lieve e discreto, altre trovando nodali e inattesi punti di fuoriuscita che sono florilegi emozionali. Galera è una ballata che sa incrociare l’orchestrazione complessa, la delicatezza delle note di pianoforte e un’asperità vocale che digrigna un testo amaro e dissacrante. Anche Pubblica Nudità (con una seconda versione più crepuscolare insieme a Matteo Toni) sfodera un’impietosa denuncia sociale edulcorata da una poetica decadente e da una melodia fresca e minimale. Più rarefatti ed elegiaci, intervallati di folk intimistico, Stelle Rotte e Apertura. Corale e soave Mille Nodi vede l’apporto vocale di Francesca Bono e OfeliaDorme, insieme al sopracitato Toni. Decisamente piena dell’energia e della ritmica graffiante di Rino Gaetano Tu Qui. Nell’insieme “Galera” è un album pensato, che canta la leggerezza delle contraddizioni con sottigliezza e insolente distacco, che usa l’arma del sarcasmo da dietro una maschera di disfattismo e alterigia. Un album che richiede assimilazione per comprendere le infinite variabili su cui si muove. Riesce a sollevare interrogativi e lanciare provocazioni che non vanno mai a disturbare o interferire con la godibilità e la qualità dell’ascolto. Si rimane spiazzati dalla meticolosità di una produzione ineccepibile e una malcelata pretesa di spontanea autenticità. Come la barba di un uomo rude o come quella di un aristocratico, giudicate voi o, se preferite, scambiate liberamente i fattori.
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