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7 Marzo 2014 ,

Fenster THE PINK CAVES

2014 - Morr Music/Goodfellas/Promorama
[Uscita: 07/03/2014]

FensterTDopo il riuscito esordio “Bones” Fenster erano attesi alla seconda prova per confermare quanto di buono aveva realizzato con il primo disco: ancora sotto le ali della berlinese Morr Music questo “The Pink Caves” non deluderà certamente chi ha amato il disco d’esordio. Rispetto a due anni fa, i Fenster  si sono allargati e oltre al tedesco/polacco Jonathan Jarzyna, all’americana JJ Weihl e al francese Rémi Letournelle è entrato nella band l’altro transalpino Lucas Chantre, mentre la produzione è affidata al greco Tadklimp, il cui ruolo è così importante da poter essere considerato un membro a tutti gli effetti di questo collettivo multinazionale. Fondamentalmente i Fenster fanno pop, dream pop, pop minimale o come lo vogliate definire, ma con un loro gusto personale e una vena sperimentale che rendono la loro musica accattivante e sorprendente; bravi nel comporre melodie che sembrano venir miracolosamente fuori da un mondo caotico e rumoroso. Si ascolti l’iniziale Better Days, qui dopo un iniziale caos sonoro sottolineato dalla batteria e da rumori vari sorge incantevole la dolce e melodiosa voce di JJ Weihl, sorretta da una chitarra e da strumenti molto lo-fi.

 

A questo punto bisogna spendere due parole sul bizzarro modo in cui il disco è stato registrato: in uno chalet dell’ex Germania Est tutta la casa è stata attrezzata in modo che ogni stanza contenesse i vari elementi e cablata in modo da poter registrare tutto in diretta. Il risultato è, oltre all’immediatezza e alla spontaneità del suono, quello di aver fatto diventare la casa uno dei protagonisti del suono dell’album, il produttore Tadklimp ne ha Fenstercatturato i vari suoni, porte che sbattono, il ticchettio degli orologi, gli animali nel cortile, l’acqua nel pozzo, contribuendo a creare un sound originale e intrigante. Il mondo dei Fenster è popolato di pulsioni molto dark, affascinati dall’occulto e dal mistero, si dichiarano attratti dalle simbologie religiose e dai cimiteri (date un’occhiata al loro sito), ma anche dalle distopie futuristiche di Ballard e Dick, però la musica sceglie l’understatement, il minimale, emotivamente molto controllata anche quando i testi al contrario narrano di sentimenti forti e situazioni estreme. Ad esempio sorprende ascoltando la melodia e il ritmo di True Love che le parole racchiudano i pensieri di una donna che sta progettando di uccidere il suo amore. “The Pink Caves” si rivela un album di (dream) pop non scontato, ricco di idee, impreziosito dalla caleidoscopica varietà dei molti strumenti utilizzati, dal suono vintage dei synth, dall’alternarsi di voce maschile e femminile. Ascoltatelo ad alto volume e su un impianto che vi consenta di cogliere tutte le sottigliezze e le sfumature della musica dei Fenster.

 

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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