Kurt Cobain - Nirvana 20 anni senza Kurt
Nell' Aprile di 20 anni fa Kurt Cobain, il tormentato leader dei Nirvana si toglieva la vita. Per ricordarlo in questo Speciale vi parliamo di alcune recenti e recensitissime uscite per celebrare con diverse modalità l'anniversario, la leggenda sempre viva e vibrante della band di Seattle, e la vita del loro indimenticato front-man. Del libro di Patrick Poini (Giovane Holden Edizioni) appena uscito, "20 dopo Kurt - 20 anni e 20 dischi dalla morte di Cobain", vi abbiamo già notiziato nella rubrica IN BREVE (Un libro diverso su Kurt Cobain). Recentissima è anche la valida italianissima "When I Was An Alien: A Tribute Compilation To Nirvana“, pubblicata dall'Inconsapevole Records di cui narra il nostro Maurizio Galasso; il provvidenziale "IN UTERO 20TH ANNIVERSARY EDITION BOX SET" risale invece al settembre del 2013: a spiegarvi cosa contiene è Andrea Ghignone. Buona lettura. (P.W.B.)
AA.VV.: “When I Was An Alien: A Tribute Compilation To Nirvana“ - Inconsapevole Records - 5 Aprile 2014
Sono trascorsi vent'anni. Il 5 aprile del 1994 l'uomo che fece rinascere il rock'n'roll e lo offrì al mondo restituendogli la sua essenza più pura e selvaggia, tragica e ingenua nell'urgenza incontenibile di urlare il suo furore romantico e disperato in un turbine elettrico che travolse un'intera generazione, quell'uomo decise poi di ucciderlo il rock'n'roll, uccidendo se stesso. L'iconoclasta era divenuto egli stesso icona. E il fragile angelo caduto non riuscì a sopportarlo. Ma “il rock'n'roll non morirà mai” come sentenziò definitivamente nel 1978 l'amato Neil Young, nume tutelare della breve ed esaltante epopea grunge. “Il Re se ne è andato, ma non è stato dimenticato” e a vent'anni di distanza da quel colpo di fucile lo spirito di Kurt Cobain continua a vivere ben oltre le mura del Pantheon dei tanti ribelli senza causa andati via troppo presto convinti che forse “è meglio bruciare che spegnersi lentamente”. Ma il vecchio, immenso Neil continua a rockare e rollare morendo e rinascendo (musicalmente) ogni volta. E in tanti, che forse quel 5 aprile non erano ancora nati, accendono le valvole di un amplificatore e colorano di passione il loro mondo (grande o piccolo che sia) divorando note e chilometri lungo la strada della musica. Questo spirito si coglie appieno nelle 32 tracce che danno vita a “When I Was An Alien: A Tribute Compilation To Nirvana” diffusa in forma liquida dalla lodevole Inconsapevole Records. Trentuno fra band e solisti italiani che, ciascuno a loro modo, rendono omaggio alla band di Seattle e al suo leader. Si inizia con il toscano Appino che ci offre una Smell like teen spirit incredibilmente fedele all'originale. Un autentico tributo filologico pregno di pathos e incandescente devozione. Sliver dei romani Vanilla Sky addolcisce l'originale mediante un approccio vagamente più pop, ma comunque amabile ed intrigante.
Divertente e divertita la Tourette's dei Kutso, che si pone a metà strada fra ludiche suggestioni Zappiane ed echi dei Talking Heads in chiave quasi funk. Strana? Comunque molto ben riuscita. I milanesi Albedo accarezzano forse con troppa delicatezza Something in the way, accentuandone con gusto il mood crepuscolare. Foltissima la pattuglia toscana che vede, dopo Appino come apripista, i livornesi Biffers che ci travolgono con la loro bellissima versione al calor bianco di Territorial pissing che crea quasi un flash di contatto fra i tre di Seattle e i Ramones. Sempre da Livorno provengono i Drain You che con Visions of Johanna si legano, al pari di Appino, con catene più che subliminali alla versione originale; davvero un ottimo lavoro di cesello sonico. Ed ancora da Livorno ecco i 7Years: scelta coraggiosa la loro, che si cimentano con successo in Even in his youth, adorata dai fedelissimi, ma lontana dai fasti mediatici del grande ascolto. Versione da brividi. Brano fra i più emozionanti della raccolta. Discorso diverso per la celeberrima In Bloom che nella interpretazione di Lorenzo Dinelli, Michele Menchini e DJ Gabber (toscani anch'essi) risulta alquanto impoverita e diluita in una scialba sonorizzazione da piano bar. Forse un'idea di partenza c'era, ma di certo non è stata sviluppata a dovere. Peccato. Situazione simile per la Lithium di Camilla Furetta che non sfugge alla moda (ormai un po' stantia) della versione per voce e ukulele, di certo ottima per una serata fra amici, ma molto debole in questo contesto.
Bella davvero invece la prova offerta dagli Small Giant che intingono la sublime Pennyroyal Tea in un'onirica tisana psichedelica regalandoci una delle cover più belle di questo disco. Pregevole anche la Serve the servants dei bolognesi Forty Winks. La voce ricorda Billy Corgan, il suono è un po' più pop, ma il pezzo originale è dietro l'angolo. Interessante anche la On a plain dei lombardi Minnie's forse un po' penalizzati da una registrazione non proprio eccelsa, ma certamente intensi e coinvolgenti cosi come intensi e coinvolgenti sono i conterranei Blake, protagonisti di una ruvida e affascinante Heart – Shaped Box. Fra le versioni più fedeli alla matrice originale spiccano senza dubbio la Dive delle livornesi Bruise Gretel, acide e sensuali, la Lounge Act dei lucchesi Atman, diretti e magistralmente essenziali. La Dumb dei livornesi Crystal Newton si fa notare per il bel suono di chitarra e il coraggioso uso del sax. Delude invece la sonnolenta Come as you are di Borghese. Il cantautore abruzzese sembra, purtroppo, aver preso con troppa leggerezza l'occasione di rendere un pezzo storico parte del suo bagaglio musicale. Capita. Davvero carina e assolutamente straniante la All apologies dei livornesi The Jackie O's Farm. Chitarra acustica e riff fischiettato ad accompagnare le voci. Bella idea. Punk devastante per i torinesi Nadàr Solo e la loro Downer . Granitica base musicale e ottimo uso delle doppie voci che ci avvicinano a degli Alice in Chains in sala prove.
Notevoli la tellurica e dissonante Milk It dei milanesi Nice, la impetuosa School dei Lost Under Karma e soprattutto la superba Mr. Moustache dei livornesi Supernova: energia allo stato puro. Molto interessanti, anche perchè del tutto fuori schema, Very Ape del toscano Daniele Catalucci: elettro hardcore fra Gary Newman e Kraftwerk in trip metal. Il folle e irresistibile delirio vocale della Rape me di Vaiflo (ancora made in Toscana) e l'incredibile Hairspray Queen dei pugliesi Preti Pedofili: elettro/progressive? Grandiosa! I perugini The Rust And The Fury ci riportano in atmosfere decisamente pop, anzi brit-pop, con un'onesta e molto gradevole Frances farmer will have a revenge on Seattle, mentre la toscana Ruiha ci affascina con la sua bella voce nella altrettanto indovinata versione di un brano intenso come Polly. Riflessi di un Elmore James in acido ci abbagliano nello splendido blues di Blew, ottima prova offera dei toscani Silvereight. Valido anche il toscano Luca Bardi: chitarra acustica e voce sapientemente filtrate per un'evocativa In his hands. Chiudono la stupenda Aneurysm dei Sys e la Breed di Ortis Wins e Cristiano VoJ che non può non ricordare, nel mood, Perfect Drug dei Nine Inch Nails. Nel complesso un bel disco, una grande occasione per incontrare artisti italiani che, in forme e modalità diverse, affrontano un materiale sonoro comune. Un'operazione coraggiosa e lodevole che merita un plauso e, di certo, molto più di un fuggevole o distratto ascolto.
Tracklist
appino - smells like teen spirit * lorenzo dinelli e michele menchini feat. dj gabber - in bloom * 7years - even in his youth * forty winks - serve the servants * vanilla sky - sliver * agentpazz - about a girl * small giant - pennyroyal tea * ortis wins - breed * albedo - something in the way * blake - heart shaped-box * nice - milk it * ruiha - polly * see your skills - aneurysm * luca bardi - in his hands * borghese - come as you are * vaiflo - rape me * vision of johanna - drain you * atman - lounge act * biffers - territorial pissings * camilla furetta - lithium * supernova - mr.moustache * preti pedofili - hairspray queen * silvereight - blew * daniele catalucci - very ape * kutso - tourette's * jackie-o's farm - all apologies * minnie's - on a plain * crystal newton - dumb * bruise gretel - dive * lost under karma - school * nadar solo - downer * the rust and the fury - frances farmer...
MAURIZIO GALASSO
NIRVANA - IN UTERO 20TH ANNIVERSARY EDITION BOX SET (3 CD + DVD) - Geffen - 23 Settembre 2013
“I hate myself and I want to die”: “Mi odio e voglio morire”, questo il titolo, rivelatosi poi tristemente profetico, che avrebbe dovuto avere “In Utero”, ultimo album inciso in studio dai Nirvana. La band di Seattle più famosa di sempre, nel 1993, era sulla cresta dell’onda, le radio di tutto il mondo passavano ancora le hit tratte da “Nevermind” ed ovunque gli adolescenti idolatravano Kurt Cobain come voce della propria generazione. Tutta questa fama aveva però iniziato a diventare un peso per i tre ragazzi americani e specialmente per Kurt che in breve tempo entra in un periodo nero, di depressione, eroina e caratterizzato da un matrimonio, quello con Courtney Love, la cui unica nota felice arriva dalla nascita della figlia Frances Bean. Sono questi gli umori con cui i Nirvana si chiudono in studio per registrare l’album più adulto della loro intera carriera, lontano dalle sonorità intriganti e commerciali delle celeberrime Smells Like Teen Spirit e In Bloom. Per i vent’anni di questo capolavoro della musica anni novanta la Geffen decide di pubblicare un cofanetto definitivo, una raccolta di mix inediti, demo e rarità tratti dal periodo più maturo del gruppo di Cobain e soci.
Primo CD – Remastering e b-sides
Questo è In Utero fatto e vestito, è l’album uscito a metà anni novanta rimesso su disco. Ci sono anche le varie b-sides contenute nei singoli estratti dagli album (Heart Shaped Box e All Apologies) assieme ad alcuni mix alternativi risalenti al 1993 poi scartati a favore delle versioni presenti nell’album. Questi pezzi di storia, pressoché semisconosciuti al grande pubblico, sono lo specchio della fantasia compositiva che i Nirvana possedevano in quegli anni: i brani sono molto più personali di quelli fuoriusciti dalle session di Nevermind, testi in cui Kurt Cobain esprime la sua concezione disperata della vita, canzoni uscite da un forte impegno nel “gulag”, così lo definì il bassista Krist Novoselic, del Pachyderm Studio di Cannon Falls, Minnesota.
Secondo CD – Mix 2013 e Demos
In Utero così come il produttore Steve Albini lo farebbe uscire oggi, non stravolto rispetto alla versione classica, ma lievemente più brillante così da conservare per gli ascoltatori l’idea di cosa fossero veramente i Nirvana. I mix del 2013 hanno infatti un impatto più diretto e meno artificioso rispetto a quelli di vent’anni prima rivelando così tutta la rabbia e la frustrazione di Cobain. Dopo le dodici tracce del remixaggio il CD prosegue con alcuni demo d’epoca, tra cui la versione di Marigold registrata agli Upland Studios, che però fungono solamente da tappabuchi prima del vero inedito Forgotten Tune che i fan dei Nirvana hanno aspettato per anni. Questo brano deve il titolo al fatto che Dave Grohl e Krist Novoselic ne avevano “completamente dimenticato l’esistenza”, una probabile b-side su cui lavorare la cui qualità non sarà eccellente, ma risulta essere l’ultima opportunità di sentire nuovamente in un inedito l‘anima del sound dei Nirvana.
Terzo CD – MTV Live & Loud
Il terzo CD contiene l’audio del famoso concerto del 13 dicembre 1993 organizzato a Seattle da MTV. Questa esibizione è l’espressione meglio documentata del momento più alto dell’evoluzione artistica del gruppo di Seattle. La voce di Cobain è curata in maniera maniacale dallo stesso vocalist e la chitarra del neoassunto Pat Smear (ex Germs) si fonde perfettamente con gli altri strumenti creando atmosfere decisamente compatte e ricche. La scaletta del live spazia tra i vari album del gruppo, con brani oltre che da In Utero, anche dal masterpiece Nevermind, da “Bleach”, disco d’esordio datato 1989, passando anche per Sliver, tratta da “Incesticide” e regalando anche la cover di The Man Who Sold The World di David Bowie, che, al contrario del famoso “Unplugged”, viene qui proposta in un’accattivante versione elettrica.
DVD – MTV Live & Loud e rarità
La perfezione del sound qui si rispecchia appieno nella scenografia creata dai manichini di donna alata e trasparente che compaiono sulla copertina di In Utero, ma la cosa che colpisce maggiormente del DVD è la foga con cui Cobain riusciva a trascinare i ragazzi del pubblico. Dagli sputi sulle telecamere sino alla forza autodistruttiva durante Endless, Nameless, jam in cui i componenti del gruppo sfogano la propria rabbia sfasciando palco e strumenti, è facile capire i motivi per cui il chitarrista di Aberdeen era l’incarnazione della X generation. Terminato il Live & Loud il DVD prosegue con le prove dello stesso spettacolo nelle quali possiamo vedere un raro filmato in cui Cobain prende il posto di Grohl alla batteria per suonare Very Ape. Dopo il videoclip di Heart Shaped, probabilmente uno dei più belli mai girati nella storia della musica, si prosegue con una prima tripletta di brani (Rape me, Pennyroyal tea e Drain you) tratti dal live al Nulle Part Ailleurs di Parigi del 2 aprile 1994, per arrivare all’ultima apparizione televisiva della band, nel programma televisivo nostrano Tunnel. Infine a Monaco per uno dei live, quello dell’1° marzo 1993, più tristemente rivelatori sulla prossima fine di Cobain e più generalmente del grunge.
ANDREA GHIGNONE
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