Il Vuoto Elettrico VIRALE
La dimostrazione che si possa suonare con somma dignità una potente ed esplosiva forma di noise nell’italietta modaiola e piccolo-borghese di oggi, è data dai lombardi Il Vuoto Elettrico, con questo disco d’esordio, “Virale”, licenziato dalla DreaminGorilla Records e distribuito dalla valorosa Macramè Trame Comunicative. Davide Armanini (chitarre elettriche e acustiche); Fabio Pedrotti (chitarre elettriche e acustiche); Paolo Topa (Voce, theremin, percussioni); Giuseppe Ventagliò (basso, synth); Walter Viola (batteria, percussioni). Nella line-up sono inoltre contemplati, come ospiti: Paolo Cantù, clarinetto; Manuel Cristiano Rastaldi, voce; Francesca Topa, piano e voce. Il disco è stato registrato e prodotto artisticamente dal bravo Fabio Magistrali (Afterhours, Il Santo Niente, Cristina Donà, Six Minute War Madness, dal titolo del secondo album dei quali ultimi prendono il nome i Nostri).
Il lavoro si apre con la oscurissima nenia introduttiva di Virale, che fa da preludio alla sventagliata noise di Il Ruolo Del Perdono, un incrocio micidiale di chitarre elettriche e testi al vetriolo. Il cantato è rabbioso e ulcerante, le chitarre, sostenute da un impatto ritmico notevole, sprizzano faville di materia lavica sul tessuto sonoro complessivo. Non mancano, tuttavia, momenti di rarefazione assoluta, seppur tuffati in soluzioni testuali di matrice acida, come nell’esemplare Arianna Tace o nell’incipit dell’’intensa Asso Di Spade, con Paolo Cantù al clarinetto, prima che la traccia deflagri in un caos di linee musicali oblique e devianti. V’è anche un’intrigante versione di Emilia Paranoica, dal miglior repertorio dei CCCP, col bravo Rastaldi alla voce, prima che venga apposto il giusto suggello con la traccia finale, Jean, poetica e frastagliata linea sonora che sbocca nell’aperto abisso. Un esordio eccellente.
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