Ginger Bender TIENI ACCESA LA LUCE
Cantautorato gitano, vagabondo. Buskers adatte al concerto autogestito nel centro sociale occupato, quanto al palcoscenico di un teatro greco nella terra rossa del sud. Jeanne Hadley e Alessandra di Toma partono da Milano ma arrivano lontano, oltralpe come anche oltreoceano. Oltre le banalità che spesso ammorbano le classifiche estive, ma anche ben differenti dall’ital-indie degli anni zero fatto con lo stampino. Ed ecco servito "Tieni Accesa la Luce", l’esordio di due musiciste dalla preparazione inappuntabile. Dal “vecchio” Branduardi a Carmen Consoli, Daniele Silvestri, Marina Rei; perché no, Gaber. Appallottolati in una capsula che odora di passione per un retrò ironico e mai nostalgico. Atmosfera da fresca serata di giugno passata sotto la vigna, con chitarre elettriche e acustiche a cesellare l’intreccio di una “chanson” che ora si fa sbarazzina su ritmi latini, ora divaga sul ciglio di un jazz liscio liscio, ora si scatena su un funky dalla zazzera riccioluta, ora si rilassa tra l’eco di una Giamaica assolata. Un soft rock d’autore quello delle Ginger Bender, anzi di autrici. Elegante, perfettamente inciso, ben suonato ed interpretato con il giusto brio; al retrogusto di zenzero.
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