Chris Garneau Memorie d’inverno – Italian/English Version
Fine pianista, voce androgina fascinosa, ottimo compositore a tutto tondo, esploso musicalmente cinque anni fa con “El Radio” (Absolutely Kosher Records, 2009), un disco pop barocco con sfumature noir, impressionante per le soluzioni sonore imprevedibili. Il nuovo album “Winter Games” (11 Novembre 2013, Clouds Hill) è il risultato di quattro anni d’incubazione fuori dalla scena, che hanno lasciato tranquillizzare le tumultuose acque del relativo successo e dato nuova linfa compositiva a Chris Garneau. Ne risulta un disco molto diverso dal precedente, più introspettivo, più luminoso e lieve. La canzone d’apertura Our Man ne traccia lo stile: come il primo album pervaso dal pop sinfonico, ma questa volta più legato alla ricerca di suoni particolari sovrastati dal synth che estende note dolenti e soffici in tutte le direzioni. Oh God è la canzone più staccata da questo fil rouge che unisce un pò tutto il disco, ma è anche la più commerciale. Al centro dell’album le due Winter Song, come ninna nanne che cullano dentro un cuore che ha trovato la pace. Reindeer è un felice ritorno al piano ed archi che rivela sempre la genialità di Garneau. Pas Grave e Catherine sono, forse, la canzoni che meglio rappresentano il passato dell’autore americano che si fonde con la sua svolta presente. Un cambiamento non soltanto musicale ma anche vitale. L’abbiamo incontrato per Distorsioni.
L'INTERVISTA
Pietro Bizzini (Distorsioni) - Quattro anni tra El Radio e Winter Games, due album con un sound differente: la musica del tuo ultimo cd sembra essere calma, intimistica, pacifica. Perchè questo cambiamento? E‘ forse dipeso da differenti ispirazioni, stili di vita o esperienze?
Chris Garneau - Sento di aver raggiunto un punto di pace nella mia vita, mi sento molto più vicino alla serenità e alla neutralità di quanto le abbia mai avute prima. Mi sono trasferito dalla città a nord, in campagna, quando ho cominciato a progettare Winter Games. Dopo pochissimi mesi ho cominciato a vivere da solo in un piccolo privato Animal Sanctuary (nb: una specie di villaggio ecologico dove vige il massimo rispetto sia per i residenti umani che per gli animali, che non vengono sfruttati per lavori agricoli o per produrre cibo), circondato dalle montagne e da vaste terre. Io penso che questo cambiamento nella mia vita riflette il cambiamento nella mia musica. La città era limitativa, deprimente, mi faceva sentire arrabbiato, ansioso e paranoico. L’aria aperta ha dato il via ad un nuovo capitolo della mia vita.
Perchè hai scelto la stagione invernale per il tuo nuovo album?
Sono sempre stato affascinato da questa stagione, il modo in cui influenza le persone e le cose. In inverno tutto muore, il cibo è scarso, tutto ha bisogno di molto lavoro ed energia solo per sopravvivere, per scaldarsi e così via. Essenzialmente è un tempo per soffrire e gioire guardando le persone trionfare sopra questa stagione. Esplorare l’inverno in questo senso è stato per me un modo di esaminare la forza delle persone e anche la loro debolezza, ma anche di assistere ai loro ricordi d'infanzia durante questa stagione impegnativa.
La relazione con la natura sembra essere al centro di Winter Games. Dove hai scritto i testi del cd e dove li hai registrati?
La registrazione è iniziata come un esercizio di memoria. Ho chiesto a diversi amici intimi e parenti di mandarmi le loro prime memorie sull’inverno. Questo automaticamente ha precipitato la stesura dei testi nei ricordi relativi alla natura, come le stagioni fanno. Gli scritti che ho ricevuto sono serviti come ispirazione per la maggioranza delle canzoni. C’era quell’impulso che guida le persone ad associare l’inverno con fuori la neve e il freddo. Sono affascinato da tutto ciò che è stagionale e naturalistico, perciò per me è stata la perfetta combinazione. Ho scritto la metà di questo disco nel 2009/2010 quando vivevo ancora a Brooklyn. Appena mi sono trasferito in campagna nel tardo 2011 ho iniziato a registrare immediatamente. Ho registrato praticamente tutto da solo nella fattoria, dove ho anche finito di scrivere le canzoni. Le sovraincisioni (gli archi e il corno) sono stati registrati al Bunker Studio di Brooklyn NY. La batteria è stata suonata e registrata separatamente in Texas da Jordan Richardson.
Parlando dei tuoi video, perchè spesso corri?
Ah Ah (ride), penso ti stai riferendo a Fireflies che è stato ispirato dal video game Zelda, da qui la corsa. E Winter Song 1 dove, insomma, eravamo semplicemente fuori nella neve, così abbiamo corso!!! Ritengo sia qualcosa connesso al nostro bambino interiore.
Our Man è una canzone dai contenuti duri, perchè avete usato il bianco e nero e perchè la madre ha la maschera?
Il direttore, Rad Hourani, mio amico intimo e brillante artista/designer, usa esclusivamente il bianco e nero. L’idea dietro la maschera, senza intellettualizzare nulla, è l’idea di creare creature anonime, asessuate, androgine.
Tu canti in francese e in inglese, qual’è la tua lingua istintiva quando componi gli album?
Il mio linguaggio istintivo è l’inglese. Non è facile scrivere in francese. Lo parlo fluentemente ma ho solo vissuto in Francia tre anni quando ero molto piccolo.
Qual’è la parte della musica europea che apprezzi di più e quale di quella americana?
Beh, per quanto riguarda la musica contemporanea, penso sono importanti e molto rilevanti per me il folk, il rock e il pop della scena britannica e americana, specialmente ai loro inizi. Prima di questi, la musica classica di tutta l'Europa mi ha profondamente influenzato. Sono anche interessato al folk e al pop francese tra gli anni ’50 e ’70 come al Klemzer e alla musica gitana dell’est Europa e del Medio Oriente.
Quale strumento musicale è importante per te, quale ami ascoltare e quale è lo strumento che ameresti imparare a suonare?
Ho un amore profondo verso il violoncello. Mi piacerebbe imparare a suonarlo. Probabilmente devo iniziare a prendere lezioni!
INTERVIEW
Pietro Bizzini (Distorsioni) - Four years between El Radio and Winter Games, two albums with a different sound: the music of your last cd seems to be very quite, intimistic, peacefull. Why this change? Is it depend from a different inspirations, life style or experiences?
Chris Garneau - I feel I’ve reached a point of peace in my life, I feel much closer to serenity and neutrality than I ever have before. I moved out of the city up north to the country when I began making Winter Games. After a few short months I started living on a small private animal sanctuary / farm by myself, surrounded by mountains and open land. I think this shift in my life directly reflects the change in my music. The city was confining, depressing, and made me feel angry, anxious, and paranoid. The open air gave life to a new chapter of music for me.
Why do you choose winter season for yor new album?
I’ve always had a fascination with this season, the way it affects people and things. In winter, everything dies, food is scarce, everything requires more work and energy just to stay alive, to create heat, and so forth. Essentially it is a time of suffering – and I enjoy watching people triumph over this season. Exploring winter in this sense was a way for me to examine people’s strengths and weaknesses while also witnessing their childhood memories of this challenging season.
The relation with nature seems to be in the center of all Winter Games. Where do you write end where do you register it?
This record started as an exercise in memory. I asked several close friends and family members to send me their earliest memories of winter. This automatically defaulted into memories relating to nature, as seasons do. The writings I received served as inspirations behind most of these songs. So there was that impulse people had to relate winter to outside, snow, cold, etc. I am fascinated by all things nature and seasonal, so for me it was the perfect combination. I wrote half of this record in 2009 / 2010 while I was still living in Brooklyn. When I moved to the country in late 2011, I began recording immediately. I recorded almost everything alone on the farm, where I also finished writing the record. The overdubs (string & horn arragements) were recorded at Bunker Studio in Brooklyn NY. And the drums were played and recorded separately in Texas by Jordan Richardson.
Speaking about your videos, why do you often running in it?
Haha – I think you are referring to “Fireflies” which was based around the Zelda video game, hence the running. And “Winter Song #1” which, well, we just outside in the snow, so we ran !! It’s something about connecting with your inner child I guess too.
Our Man is a strong song, why do you choose black and white color in the video and why the mother has got a mask in it?
The director, Rad Hourani, a close friend and brilliant artist/designer, shoots exclusively in black and white. The idea behind the masks, without over intellectualizing anything, is the idea of creating anonymity, sexless, androgynous creatures.
You sing in french and in english both, what is your “instinctive” language during the composition of your albums?
Instinctive language is definitely English. It’s not very easy for me to write in French. I do speak the language fluently but I only lived there for three years when I was very young.
What is the side of european music that you love and what of the american one?
Well as far as ‘current’ music, I suppose that English (UK) and American folk / rock / pop are very important and relevant to me, especially in their beginnings. Before that, classical music from all over Europe was deeply influential to me as well. I also have a soft side for French folk / pop from the 50s / 60s / 70s. As well as middle-eastern and eastern European Klezmer, Gypsy styles, etc…
What musical instrument is needful, what has the sound that you love to listen and what is the instrument that you’d like to learn to play?
I have a profound love for the cello. I wish I could play. Maybe I will start taking lessons !
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