AA.VV. UZELLI PSYCHEDELIC ANADOLU
[Uscita: 10/03/2017]
Turchia
Partiamo da una doverosa premessa: quando si parla di psichedelia turca è davvero difficile restare delusi, sia che si tratti di album di singoli artisti che di compilation, l'ascolto è quasi sempre fonte di grande godimento e di scoperte piacevolissime. Non fa eccezione “Uzelli Psychedelic Anadolu” che raccoglie dieci brani pubblicati dall'etichetta Uzelli fra il 1975 e il 1984, anno nel quale inizia la rapida decadenza delle musicassette. Infatti la Uzelli, oggi una delle più importanti label turche, nasce come etichetta specializzata nel nastro magnetico, supporto mai del tutto abbandonato, ma sostituito adesso da cd e vinile. Interessante e particolare la storia dell'etichetta, inizialmente è un negozio di Francoforte dove gli emigrati turchi trovano prodotti vari del loro paese, ben presto la Uzelli, il nome viene dal cognome dei due fratelli proprietari, inizia così a pubblicare audiocassette dei vari musicisti del loro Paese, fra i più famosi, ma anche personaggi oscuri e meno conosciuti. Maggiori particolari sulla label e sulla scena turca del periodo, anche in rapporto con una vita politica particolarmente turbolenta, si trovano nel libretto curato da Kornelia Binicewiczj.
I dieci brani del disco, pescati in una produzione di 1.300 album, ormai pezzi golosi per i collezionisti, spaziano fra vari generi e ci offrono uno spaccato della scena turca, certo limitato a fronte di una produzione vastissima, ma di grande interesse e godimento. C'è lo straordinario rock psichedelico di un gigante come Erkin Koray e la sua acida chitarra o il fiammeggiante brano di Aşik Emrah che disegna vertiginosi arabeschi su una ritmica monotona e ossessiva, certamente uno de punti più alti del disco; il turbinio ipnotico e trascinante di Akbaba Ikilisi e quello intriso di melodramma di Kerem Güney, la miscela di strumenti tradizionali e melodie pop orientali sulle quali si innestano effetti elettronici e sonorità rock caratterizza la musica dell'effimera band Zor Beyler (nella quale troviamo Ayzer Danga futuro batterista di longevi Mogollar). Mentre le voci femminili di Elvan Sevil e Neşe Alkan ci riportano su più tradizionali sentieri del pop turco, con un canto accorato e ricco di pathos. Altra perla, in cui il folk anatolico si fonde con sonorità rock e psichedeliche è quella del grande tastierista Ünol Büyükgönenç dei Kardaslar; Ali Ayhan si fa notare per il particolare timbro scuro e basso della voce. Un album vario, colorato, con una musica affascinante che ci offre uno sguardo per molti versi inedito su un periodo particolarmente felice per il rock e il pop turco.
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