Vibravoid MUSHROOM MANTRAS
[Uscita: 17/11/2017]
Germania #consigliatodadistorsioni
Ormai da lustri rappresentanti della migliore psichedelia europea, i teutonici Vibravoid, capitanati dal Commodoro Koch, scorrazzano ancora incontrastati lungo le rotte stellari della nostra galassia. Dopo la superba prova discografica del 2013, “Delirio Dei Sensi”, i ragazzi cosmici di Düsseldorf licenziano per i tipi della Stoned Karma l’ennesima bomba psichedelica, “Mushroom Mantras”. I loro stilemi sono oramai noti: psichedelia plasmata sui supremi modelli degli anni 60/70, lunghi mantra per chitarra in distorsione, flusso cosmico di matrice floydiana, cavalcate krautiane siderali sopra destrieri d’acciaio e susseguenti tuffi catartici nelle acque lustrali del Gange. Stilemi che trovano puntuale conferma anche in quest’album articolato in dieci frammenti (gli ultimi tre segmenti, i Krautfaktor, presenti solo nell’edizione in Cd). Un’alternanza di brani di ordinaria durata e di lunghe ‘suite’ per alieni di passaggio.
Nella più pretta tradizione psichedelica s’inquadra, ad esempio, la traccia iniziale Om Gang Ganpataye Namah, rivisitazione portentosa di un classico della cultura Indù: chitarra in deliquescente distorsione, tastiere liquide in incontenibile espansione, linee sinuose di sitar e voce opportunamente sognante. Sulla stessa lunghezza d’onda le superbe The Legend Of Doctor Robert e Echoes Of Time, con suoni come immersi in soluzioni acide che rilasciano vapori mefitici nell’aria. Ancora atmosfere rinvianti alla cultura indiana si rinvengono in Sarveshaam Svastir Bhavatu, mentre dalla plancia di comando di un’astronave lanciata negli abissi galattici sembra provenire la pirotecnica e spaziale Apollo69. In un’aria da esile ballata psichedelica è concepita la splendida traccia di Purple Pepper, sonorità leggere come una nube purpurea in sospensione nel mezzo di cieli notturni. I quasi venti minuti di purissima psichedelia della sconfinata galoppata siderale di Orange Coat chiudono la versione dell’album in vinile, mentre nella versione in Cd torreggiano tre frammenti ulteriori: Krautfaktor I, II, III, il secondo dei quali della durata di oltre ventuno minuti, in cui rileva una possente impalcatura elettronica degna dei Corrieri Cosmici degli anni ‘70. Un album sontuoso, invero.
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