Sodastream LITTLE BY LITTLE
[Uscita: 13/02/2017]
Australia #consigliatodadistorsioni
E così dopo dieci lunghi anni di silenzio tutto a un tratto li senti rispuntare fuori con l'annuncio di un nuovo disco una decade dopo “Reservations” e questo quando ormai avevi perso le speranze di avere loro nuove, confinando così anche i Sodastream nel limbo insieme ai tanti meravigliosi progetti che spariscono tra mancanza di riconoscimento 'popolare', difficoltà economiche, frustrazione o chissà cosa.
Ma certo noi non possiamo che essere felicissimi che il duo formato da Karl Smith (voce, chitarra acustica, piano, armonica) e Pete Cohen (contrabbasso e cori) abbia trovato il modo di ritornare in studio di registrazione e autoprodursi questo loro quinto album “Little By Little” il cui titolo sintetizza perfettamente una carriera artistica fatta di fatica e piccoli passi, ma anche una poetica orchestrata su un universo di gentilezza e sentimenti pacati, di malinconia avvolta in una sognante dolcezza. E ogni volta si rinnova il piccolo miracolo di un disco che ti conquista sin dalle prime note, i Sodastream hanno il dono di imbastire melodie sognanti e meravigliose che suonano come una deliziosa medicina per darci un po' di sollievo dai mali dell'esistenza. Così per quaranta minuti le note ci cullano in un'atmosfera di incanto che vorremmo non si esaurisse mai.
“Little by Little” si muove in perfetta continuità con i lavori precedenti, e aggiungiamo subito che questa è un'autentica fortuna, a loro non possiamo che chiedere di inanellare in ogni disco una decina di perle sonore con quella grazia e quello stile che da sempre li contraddistinguono. Nella loro musica troverete echi di Jackson Browne, ma anche della Incredible String Band, fino al dream pop dei Belle and Sebastiano e ai Kings of Convenience, ma non crediate che i Nostri spargano melassa e buoni sentimenti, i testi affrontano anche temi sociali e sanno, quando è necessario essere cattivi, come nel caso di questi versi di Three Sins: «My hands turn to fire every time you leave/Soon I'll burn all these fuckers around me». Allo stesso tempo scrivono anche canzoni dal piglio più prettamente rock, come Tyre Iron dal dissonante inizio degli archi. Ma tutto il disco è ricco di canzoni fantastiche, arrangiamenti perfetti, ogni intervento di altri strumenti, che siano archi, fiati o elettronici, è perfettamente calibrato e come incantevoli pennellate di acquarelli, colora ogni canzone nel modo giusto e appropriato, sopperendo con la classe e col gusto alla povertà dei mezzi economici.
E allora lasciamoci trasportare dalla delicatezza dei versi d'amore di Colouring Iris, dal folk rurale di Habits, dai trascinanti fiati di Letting Go, dalla notturna Grey Waves, dalla gemma splendente Moving, dal lirismo di Walking Bones, dall'orecchiabile, spigliata On Stage; le insinuanti ondate del theremin di Saturday's Ash chiudono nel migliore dei modi l'album lasciandoci con una sottile inquietudine: quanto tempo dovrà passare per il prossimo? Intanto però c'è un'altra buona notizia: i Sodastream stanno per fare cinque date nel nostro Paese, correte non ve ne pentirete! Il disco in Australia è uscito il 13 febbraio, e vede la luce in Europa il 3 marzo.
Bella recensione! Il ritorno dei Sodastream è stato un tuffo al cuore, una band a cui non ci si può non affezionare e quest’album è un’altra perla.
Ti segnalo che in Saturday’s Ash quello che senti non è il theremin, ma una sega musicale (no, non scherzo, cerca su google). Ciao
Grazie per l’informazione, non avevo il disco, ma lo comprerò lunedì al loro concerto che faranno qui a Pisa, un altro colpo al cuore del tutto inaspettato
Chissà, di solito ai concerti la sega la portavano :)
Io li vedrò a Milano! Buon concerto!
La sega c’era! Concerto meraviglioso e loro persone gentili e disponibili come la loro incantevole musica.