Mick Harvey INTOXICATED WOMEN
[Uscita: 20/01/2017]
Australia #consigliatodadistorsioni
È strano il primo impatto con “Intoxicated Women”, nuova fatica di Mick Harvey uscita ad inizio 2017, quarta tappa di un mega-tributo discografico a Serge Gainsbourg iniziato nel 1995 con “Intoxicated Man”, proseguito nel 1997 con “Pink Elephants”, quindi con “Delirium Tremens” uscito (meno di un anno fa) nel giugno del 2016. ----- L’opening track è la versione in lingua tedesca della mitica Je t’aime... moi non plus, un dialogo in amplesso di coppia che nel 1969 scandalizzò i benpensanti. Il 45 giri di Gainsbourg e della compagna Jane Birkin, sequestrato e circolato clandestinamente come merce praticamente pornografica, divenne un hit dalle immense proporzioni in tutto il mondo. Qui, ritornato alla ribalta con il titolo Ich Liebe Dich...Ich Dich Auch Nicht, alla delicatezza del francese originale Harvey sostituisce i toni gutturali e duri della lingua tedesca per realizzare, in coppia con Andrea Schroeder, una versione parimenti bella e godibile. Per questo suo nuovo album il cinquantottenne artista australiano ha chiamato a raccolta alcune già collaudate collaboratrici (con la già citata cantante-poetessa tedesca, la cambogiana Channthy Kak, le sue conterranee Xanthe Waite, Lindelle-Jayne Spruyt, Jess Ribeiro e la jazzista Sophie Brous) ed ha riservato una piccola partecipazione al figlio Solomon). Anche Gainsbourg nella scelta delle collaborazioni, usava le 'amiche' Brigitte Bardot, Juliette Greco, France Gall, e la compagna Jane Birkin.
Harvey ha messo su un prodotto coerente con i precedenti, sempre di qualità, se vogliamo ancor più maturo ed interessante dei precedenti, nel segno del rispetto per l’originale, non senza dare un contributo assai originale. L’ex Bad Seeds fa un passo indietro, dà maggiore spazio alle voci femminili, spesso si limita alle sole parti musicali, crea belle atmosfere rétro con un paio di languide beguine (The Eyes To Cry e Striptease), sfoggia un po’ di elettro rock in puro stile anni Ottanta (Contact), evoca Jacques Prevert e Vladimir Cosma (Prevert’s Song). Allieta l’ascoltatore con le delicate note di un valzer lento (While Rereading Your Letter) dialogando con Sophie Brous, incanta con God Smokes Havanas, dolce ballad dove la calda voce di Andrea Schroeder rivela la tempra di una grande interprete espressionista. Alla fine del disco l'apoteosi recitata dei quasi sette minuti di Cargo Cult. Intoxicated Women è il nuovo capitolo di un’operazione frastagliata e coraggiosa che non s’inchina alle istanze dell’industria discografica, ha grandi valori storici, ed è oltretutto piacevolissima all’ascolto.
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