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22 Dicembre 2014 ,

Fugazi FIRST DEMO

2014 - Dischord Records
[Uscita: 18/11/2014]

 USA                                                                                      # Consigliato da Distorsioni

fugazi coverEra il 2001 quando i Fugazi diedero alle stampe "The Argument", quello che almeno fino ad oggi si può considerare il loro ultimo lavoro. Da allora in molti hanno continuato a sperare in un loro ritorno, anche sostenuti dal fatto che la band di Washington non ha mai annunciato lo scoglimento. Anzi, dal 2013 hanno cominciato a  lavorare ad un grandissimo archivio che comprende buona parte delle registrazioni dei concerti avvenuti tra il 1987 ed il 2003, lavoro che sta progressivamente venendo alla luce sotto forma di pubblicazioni in digital download attraverso la loro etichetta ultra indipendente Dischord. E non è cosa da poco, chi li ha visti dal vivo sa di cosa sono capaci questi quattro sul palco. Chiariamo subito, "First Demo" è da considerarsi, al pari di "Instrument", più indicato per chi conosce bene e non ha mai smesso di amare i Fugazi. Per chi invece si dovesse approcciare a loro soltanto adesso, il consiglio è quello di andarsi ad ascoltare anche alcuni clamorosi capolavori come "Repeater" e "In On The Kill Taker". Detto questo, le 11 tracce che documentano il primo vagito di una delle band post hard-core più importanti della storia, rappresentano non soltanto un buon documento ma soprattutto dell'ottima musica.

 

fugazi190914Correva l'anno 1988, i Fugazi si erano formati appena l'anno prima dalla combinazione dei Rites Of Spring con i seminali Minor Threat, facendo tesoro dell'esperienza accumulata nel fervido ambiente post punk della loro città; una scena ricca di contaminazioni delle quali pionieri come i Bad Brains si fecero portatori sin dall'inizio degli anni '80. Non stupisce quindi che in questo demo si possano distintamente rintracciare quegli elementi che avrebbero poi costituito il marchio di fabbrica dei Fugazi: veloci pennate di chitarra, coinvolgenti progressioni armoniche, melodie avvincenti, una corposa poliritmia con al centro l'eccellente lavoro di batteria e linee di basso in grado di districarsi con maestria tra il piano ritmico, quello armonico e quello melodico. Il tutto adottando non solo la furia esecutiva tipica dell'hard-core ma dando sempre più spazio a maggiori dilatazioni di tempo, grazie alle quali fu più facile iniziare a sperimentare con i suoni.

 

fugazi (1)Quello del Fugazi-sound è un aspetto che se inizialmente suscitò della curiosità, divenne poi un vero e proprio elemento di culto per moltissimi fans e musicisti. Un'alchimia questa che si deve non solo alla capacità di scrivere ed arrangiare i pezzi con efficacia ed asciuttezza, ma anche ad altri due fattori non certo di secondo piano: innanzitutto ognuno dei quattro riveste la stessa importanza all'interno del gruppo efugazi inevitabilmente anche in sede di missaggio il sound complessivo non può che rispecchiare questo presupposto. In secondo luogo non bisogna scordare di rendere merito al maestro Don Zientara, il tecnico che ha plasmato il suono della band per tutti questi anni all'interno dei suoi Inner Ear Studios. In First Demo ritroviamo alcuni dei futuri cavalli di battaglia del quartetto come Waiting Room, And The Same e Merchandise in versioni che presentano alcune interessanti e godibili differenze rispetto a quelle che ben conosciamo.

 

Ed è forse proprio Merchandise uno dei picchi di questo disco; in questa prima forma il brano è già in grado di sprigionare quella forza sovversiva da porsi come manifesto politico della band, una dichiarazione d'indipendenza senza mezzi termini dalle logiche del mercato mainstream, un percorso che la band ha sempre seguito con straordinaria fugazi_live-630x365coerenza. Tra gli inediti colpisce The Word, che sintetizzando alcune formule basate sui cambi di tempo e sulle dilatazioni armoniche che sia i Minor Threat che i Rites Of Spring avevano in parte già utilizzato, anticipa quelle tipiche progressioni che i Fugazi adotteranno spesso in futuro. Ciò che forse si apprezza maggiormente in First Demo non è solo il constatare il buon grado di maturità che i quattro già dimostravano di possedere allora, ma anche il riscontrare come la freschezza di quegli anni si sia preservata pressocchè intatta sino ad oggi. Certo, facciamo nostra la speranza che tutto ciò possa essere un preludio ad un nuovo lavoro, nel frattempo però ci godiamo senza ulteriori indugi questi lampi della loro musica intramontabile.

Voto: 7/10
Aldo De Sanctis

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