Sebadoh DEFEND YOURSELF
[Uscita: 17/09/2013]
# CONSIGLIATO DA DISTORSIONI
Immaginate di scartare un regalo che aspettavate da tempo. Immaginate che tutti i suoni ormai lasciati nel dimenticatoio dei prolifici primi anni ‘90 del migliore ed originale indie vengano ri-assemblati in un unico oggetto e donati al suo affezionato - e forse anche un po’ ormai arreso- pubblico, per far magicamente rivivere il suono grezzo del più autentico lo-fi. “Defend Yourself “ emoziona nuovamente come un tempo, i Sebadoh fanno rivivere quelle stesse emozioni con la stessa maestria e spontaneità e con un tocco di modernità: la reunion di Lou Barlow, Jason Lowenstein e Bob D’Amico per questo full lenght - anche se ufficiosamente già scattata con “Secret EP” in versione digitale scaricabile - resuscita tutti quei suoni abbandonati ad una natura primigenia udibili in “Bakesale”, “III”e “Bubble & Scrape”. Tredici track che faranno vibrare felicemente e toccheranno profondamente l’anima dei seguaci indie d.o.c.. “Difendi te stesso”: i Sebadoh, forse semi-inconsciamente (come da loro dichiarato in recenti interviste) hanno realizzato che la loro vera reunion è avvenuta dopo aver riascoltato il tutto a disco terminato; si sono resi conto che quei suoni erano inaspettatamente vicinissimi a quelli di inizi carriera, avevano difeso da ogni deviazione se stessi e l’estetica che li aveva fatti nascere, quasi tanti anni non fossero mai passati ed il tempo si fosse congelato.
“I’ve certainly used four-track for a long time at home. But I think our ethic is not anti-high fidelity, but pro-DIY” : in queste parole di Jason Lowenstein tratte da una recente intervista è riassunta la sua filosofia musicale di sempre, e quella dei Sebadoh targati 2013. Entrando nello specifico dei brani: la fresca e leggera I Will sbanda su note decadenti per poi riprendersi disimpegnata; la romantica Love You Here rimanda ad una non tanto distante ed indimenticabile Brend New Love; l’emozionante Beat con il suo battito scandito, i riff coinvolgenti ed una vocalità arrabbiata e graffiante. E poi la cadenzata ed ipnotica titletrack, la rockeggiante Oxygen che ci ricorda certi Rem., la strumentale Once, la psicotica Inquiry con sfumature country. Seguono una disimpegnata e ritmata State of Mine, l’accattivante Final Days, la magica e malinconica Let it Out , quindi Listen forte di una carica emozionante e psichedelica crescente ma anche di vocalità delicata e sussurrante. Infine ci sorprendiamo ancora con la breve, rude, vertiginosa cavalcata rock di Separate: questo album non è per niente scontato, non annoia , anzi sorprende. Un regalo scartato che si è rivelato piacevolissimo.
Video →
Commenti →