Bob Weir BLUE MOUNTAIN
[Uscita: 30/09/2016]
Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
Anche chi ha amato i Grateful Dead faticherà a riconoscere nella foto di copertina il giovane cantante/chitarrista che aveva fondato la band con Jerry Garcia all'alba della Summer of Love. Bob Weir era considerato “il bello” del gruppo (e lo era), ma sarebbe ingiusto relegarlo in un ruolo marginale e poco creativo. “Blue Mountain” nasce da un periodo antecedente a quello delle canzoni intonate in un bivacco o in una giornata di lavoro a cavallo. Weir è aiutato da Ramblin' Jack Elliott e dal Ramblin' Jackernacle Choir (con gli yodel). Una leggenda, quella dell'ultimo cowboy di Brooklyn, che aggiunge lustro a un disco di per sé molto bello. A Blue Mountain viene riservato quello che considero un trattamento di favore. E' una canzone molto riuscita e dà il titolo a tutto il disco.Weir la canta e la suona con un flatpicking immacolato. Josh Kaufman è un chitarrista eccellente e a lui toccano le citazioni dei Dead, che non possono mancare: le sei corde ricordano il Jerry Garcia del primo album di David Crosby e le ritmiche sincopate dello stesso Garcia. Sul piano dei testi va nominato il cantautore Josh Ritter, una delle penne più sapienti e colte del suono d'oltreoceano.
Qualche anno fa, Weir e la sua band, Ratdog, furono invitati a partecipare a una rassegna a Roma. Dividevano il palco con i Timoria (!) e quando questi ultimi finirono il loro set, quasi tutti i pochi presenti se ne andarono. Weir non se ne faceva una ragione, nonostante cercassi di spiegargli le ragioni della mancanza di pubblico. Se Weir porterà in Europa Blue Mountain dovrà affidarsi a un promoter capace. Ne varrebbe la pena.
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