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22 Febbraio 2017 ,

Matteo Trevisan QUESTA SERA NON ESCO

3 ottobre 2016 - Fumaio-Wild Honey

C'è un'educata temerarietà in “Questa sera non esco” di Matteo Trevisan. C'è la voglia di stare a casa, ma senza abbandonare la prua di una barca, c'è il bisogno di gridare il proprio dolore, ma senza mai alzare la voce. L'inevitabile malinconia che ne emerge è quella di chi ha perso una donna tra le braccia di un altro uomo (Il mio disco nuovo) e che è stato abbandonato nella distrazione e nell'indifferenza, imparando che «la differenza la fa il cuore, non la taglia di reggiseno» (Zero).

 

C'è la propria storia, ci sono ricordi ancora vivi e ferite che sanguinano attraverso le cicatrici (Tredici) ma c'è anche la voglia di ripartire, di lasciarsi tutto alle spalle e guardare al passato e fregarsene se «il gioco che ho iniziato adesso si fa duro» (Sono meno). Matteo Trevisan con un arpeggio pulito e un impianto che evoca tanto Nick Cave quanto Tom Waits, butta dentro al suo disco d'esordio molto di sé, trasformando l'album in una specie di confessionale. Da qui è possibile vedere la strada che il rocker bergamasco ha percorso negli ultimi 6 anni, da quando cioè ha deciso di raccontare in musica la semplicità del quotidiano, della vita di tutti i giorni. E mentre il groove trascinato di Questa sera non esco trasporta nell'atmosfera di un saloon quasi vuoto dalle luci soffuse e la puzza di alcool, il testo invoca una di quelle serate sul divano, in cui l'amore che si credeva di aver perso è ancora lì, accanto a noi.

 

Quello che emerge, dunque, è un disco pieno di contrappunti dove dolore e rimorsi sono sempre sussurrati, in cui la tristezza prende la forma di arpeggi alla Bob Dylan e la scelta dell'italiano si sposa perfettamente con una delle scuole più classiche del rock americano. Un percorso del genere non può che dissolversi con due tracce come Tom Waits e Olympia WA che più che semplici canzoni sono vere e proprie dediche a chi, come Tom Waits e i Rancid, hanno rappresentato il faro di questa regata artistica. Trevisan è sicuramente a casa, sulla prua di una nave carica di esperienza e creatività e la rotta è tutta davanti, puntando a una terra tanto inesplorata, quanto attraente.

Elena Pelloni

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