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7 Giugno 2021 ,

Royal Blood Typhoons

2021 - Warner Records
[Uscita: 30/04/2021]

Se Jimmy Page li ha elogiati per “aver portato il rock più in alto di un paio di livelli”, significa che i Royal Blood sono una delle rock band da tenere d’occhio per gli anni a venire. In questo senso, la ricerca di sperimentazione, la durezza e la ricchezza del suono sono i ferri con cui il duo britannico ha deciso di marchiare a fuoco il suo ultimo album: "Typhoons’" (Warner) rilasciato il 30 aprile 2021. "Typhoons", terzo album della band, presenta un sound assolutamente innovativo e dimostra l’estrema versatilità dei Royal Blood, capaci di destreggiarsi  tra generi diversi. L’album, in effetti, riesce creare una perfetta sintesi tra hard rock, alternative, noise e stoner, con quel piccolo retrogusto blues dato dall’esplorazione incessante sulle scale pentatoniche. La trama musicale è corredata da qualche pennellata di sinth, che dà all’ensemble una struttura perfettamente coerente con lo spirito del tempo. Mike Kerr e Matt Swan, insomma, hanno dato fondo a tutte le loro energie, offrendo al grande pubblico lo 'Zeitgeist' del panorama musicale contemporaneo. Pur in una generale spigolosità del suono, le singole tracce che compongono "Typhoons" mantengono delle intime differenze tra di esse. Il risultato è una combinazione ricca, ma coerente. In questo solco va citato Trouble’s Coming, il primo singolo ad essere estratto dall’album. Uscito quasi un anno prima della data di pubblicazione di "Typhoons", il singolo raccoglie le sonorità rock e le fonde con un gusto (forse) dance. A testimone di questo bizzarro connubio sta il bridge fatto di voce e piano, che lascia preludere ad una esplosione di dinamismo e potenza: chitarra e attenti ricami di sintetizzatore. La seconda traccia Oblivion, invece, ha un gusto più noise, con un giro di basso distorto pronto a crepare i timpani di chiunque presti l’orecchio. I contro-cori del ritornello fanno il resto. Ma accanto a questo eccesso di cinesi, di potenza, ed - in ultima istanza - di forza, il brano finale dell’album raccoglie le fila del dinamismo espresso nelle tracce e riporta tutto ad una dimensione di tranquillità. All We Have Is Now è la piano ballad che pone una pacata conclusione a questo strepitoso lavoro.

 

 

Voto: 7.5/10
Andrea Costa

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