Cordis Cincti Serpente NOO YUGGOTH
Italia #consigliatodadistorsioni
Dalle sabbie del tempo riemerge Cordis Cincti Serpente, oscura creatura legata in qualche modo al Tempio della Gioventù Psichica di Genesis P. Orridge. Dietro Cordis Cincti Serpente si nasconde uno sperimentatore musicale italiano con lo pseudonimo di Adrian Marcado (foto sotto a sinistra), moderno stregone citato da Anton LaVey nella sua biografia “The Devil’s Avenger” e personaggio ripreso da Ira Levin nel suo famoso romanzo del 1967 “Rosemary’s Baby”. Per capire meglio di chi si tratta, dobbiamo tornare indietro al solstizio d’inverno del 1989, quando Cordis Cincti Serpente comparve per la prima volta sui cataloghi di vari mail-order specializzati in musica post-industriale, esoterica e rituale. La prima cassetta omonima, realizzata in 31 copie numerate in collaborazione con il compositore barese Ivan Iusco (Nightmare Lodge), fu inviata anche a molti follower della Minus Habens Records di Bari e si impose come progetto rituale interessante e innovativo per molti addetti ai lavori. “Noo Yuggoth” rappresenta il ritorno sulle scene anche della tape-label pugliese Industrial Ölocaust Recordings, attiva negli anni 1990-1995 e legata alle poco note attività della Akkademia Esoterica Üsher e di un ristretto numero di artisti ad essa collegati dal suono elettronico-rituale. Yuggoth è un pianeta immaginario dei “Miti di Cthulhu”, ciclo letterario che si riferisce alla parte più importante della produzione di Howard Phillps Lovecraft, uno tra i maggiori scrittori di letteratura horror e precursore della fantascienza angloamericana.
“Noo Yuggoth” (ovvero “Nuovo Yuggoth”) è un mastodontico lavoro di due ore dedicato allo scrittore statunitense, iniziato nel 1994-1995 e distribuito all’epoca in forma rudimentale su pochissime cassette inviate solo ad appassionati lovecraftiani. Il lavoro riappare oggi in versione definitiva in questo elegantissimo box nero che contiene due cassette C60 (più codice per il download digitale del lavoro) e un libricino esplicativo. Le cassette contengono le vecchie tracce remixate più una buona dose di materiali nuovi, il tutto masterizzato con professionalità dalla Industrial Ölocaust Recordings e realizzato per soli 31 fortunati. Si passa da oscura ambient-industrial dall’incedere rituale (nell’apertura Dvr’n Dbr’h, nella litania Phn'glui e nei brani di chiusura LL'Sh'drth e N'oz y'ggth, in cui si distingue il suono del kangling, strumento a fiato tibetano ricavato da un femore umano, utilizzato durante rituali tantrici) a spigolosa ambient-noise (Noo Yuggoth) sino a brani realizzati mediante rallentamento, inversione e manipolazione di voci maschili o femminili, come nella suite Ft'ath aga, nella sensuale Ish' Nishg' urh'raTth o nella breve m’Fung. Sibili raggelanti poco rassicuranti nei ventidue minuti di A'Ahzmuth e versi di cani rabbiosi assemblati, manipolati e stravolti nei venticinque minuti di Z'eed'erth sono ideali soundtrack per letture lovecraftiane. Un lavoro che mette i brividi dall’inizio alla fine, lontano da sperimentazioni di maniera (sempre più frequenti negli ultimi tre lustri): un lavoro genuino, realizzato con metodi classici, che si ricollega alla migliore tradizione post-industriale, rituale ed esoterica degli anni ’80-’90. Procuratevi velocemente le ultime copie disponibili!
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