Caruana Mundi BIOCRAZIA
I Caruana Mundi propongono musica vitale. Shavasana, la track iniziale di questo "Biocrazia", è un piccolo affresco spirituale, la beneaugurante Quando l’estate verrà invece etno rock da gustare tutto d’un fiato. Vi è un’accelerata ritmica in L’uomo nuovo, pezzo d’impegno sui dintorni di Damasco e Kabul. Il brano successivo Zuleima si rivela una cartolina assolutamente affascinante sul Sud del mondo: una geografia che fa della Sicilia il suo perno. In Il tempo che rimane affiora un testo solare per open minds dal ritornello in inglese molto godibile. I soldati dello Shah è un frame che conferma l’orientamento “sentimentale” dei Caruana Mundi, che non è certo occidentale: una canzone sull’Iran. L’elegia Migranti parla della gente che viaggia a causa della miseria, rischiando la vita, scappando da una nazione come la Libia. Partigiani è un altro brano sull’immigrazione, una presa di posizione nei confronti di quei reazionari che non vogliono nomadi d’ogni risma. Invece Canzone di Natale ci regala a sorpresa un quadro italiano tout court positivo su una festività con i suoi lati costruttivi. La finale Al Qamar è episodio strumentale che suggella la bontà di un disco che auguriamo non sia relegato ad una piccola nicchia (per quanto legittima) di illuminati.
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