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14 Gennaio 2025 ,

De Francesco Cupio Invenire

2024 - Autoproduzione

Ognuno di noi ha un suo pantheon personale dei libri, non necessariamente i migliori, a cui è più legato perché particolarmente significativi per la propria crescita e la conoscenza dell’io e del mondo in cui si è trovato a vivere. Così Mario De Francesco ha deciso di dedicare il suo nuovo album, il primo a suo nome dopo i tre pubblicati come Marix, a dieci libri che lo hanno aiutato a cercare di soddisfare la sua voglia di scoprire, come appunto recita il titolo in latino. «Nella lettura c’è la ricerca di un’esperienza altrui che susciti un’emozione profonda e che divenga poi fonte di ispirazione per l’analisi del proprio io e del proprio mondo.» E allora intraprendiamo questo viaggio letterario-musicale in compagnia delle canzoni di De Francesco che suona il basso e canta e si fa accompagnare dalla sua band composta da Valentina Braga alla voce, Matteo Rossetti, tastiere e synth, Michele Coratella, chitarra, Simone Helgst Cavagnini, batteria, e da altri musicisti che si alternano ai fiati e agli archi. Così come appare decisamente eclettica la scelta dei libri che va dal classico ottocentesco “Delitto e Castigo” di Dostoevskij al pulp “Fight Club” di Palahniuk fino al bestseller di Valerie Perrin “Cambiare L’acqua Ai Fiori” o alla fantascienza del Morselli di “Dissipatio H.G.”, anche gli arrangiamenti sono vari e si appoggiano a cifre stilistiche differenti dal rock, al pop, al jazz, alla classica per restituire in musica le emozioni date all’autore dalle varie letture. Così se inevitabilmente Fight Club è rock stridente e distorto e Rodja ricrea attraverso gli archi l’atmosfera cupa e le contorsioni della coscienza del protagonista altri brani come Frequenze e Acqua Ai Fiori, il primo sul tema della reincarnazione e il secondo sul rapporto col mondo dei morti scelgono la strada della canzone intimista e riflessiva in Sul Filo, dedicata all’equilibrista Philippe Petit, i suoni di tastiere e synth sottolineano la leggerezza e la precarietà del camminare sul filo, a nostro giudizio questo è il testo più riuscito del lotto. Chiude il disco l’ironica e amara ironia di Galline che non è ispirata a un libro, ma a ciò che si legge sui social. Forse non tutto è pienamente riuscito, per esempio Lee Miller ha un arrangiamento troppo enfatico, ma indubbiamente “Cupio Invenire” è un disco coraggioso che in tempi di musica debole punta le sue carte sulla sostanza e su testi profondi da cui trarre motivi di riflessione e anche di piacere. Ottimi i musicisti coinvolti con una particolare menzione per la voce di Valentina Braga la cui espressività è efficace compagna di quella di De Francesco, con un ricordo dei Baustelle, ma anche brava solista in brani come Acqua Ai Fiori.

 

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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