Flying Lotus YOU’RE DEAD!
[Uscita: 06/10/2014]
USA # Consigliato a Distorsioni
Steve Ellison, in arte Flying Lotus (o FlyLo, come lo chiamano i suoi fans più di vecchia data), è un produttore famoso in America soprattutto per i remixes, le colonne sonore e per essere stato, per un brevissimo periodo, rapper, nascosto dietro l’identità segreta di Captain Murphy. In questo suo nuovo album, “You’re dead!”, non c’è proprio niente di tutto questo, o forse al contrario, c’è proprio tutto e molto altro, e se il titolo così minaccioso vi ha fatto immediatamente pensare al più crudele e spietato gangsta-rap stradaiolo, siete davvero fuori strada. In questo disco, infatti, Ellison sembra ricordarsi improvvisamente della sua remota parentela di sangue con John Coltrane e dà vita a un calderone inarrestabile e irresistibile: 19 tracce tutte collegate tra loro come in un concept-album, sviluppate in relazione a una specie di graphic novel realizzata su 19 tavole dal disegnatore giapponese Shintaro Tago. In questo fiume inarrestabile di musica troviamo soprattutto tanto jazz-rock, violente e turbinanti dissonanze free-jazz, il rap di Dead man’s tetris, dove il suo misterioso alter ego, il capitano Murphy, duetta nientemeno che con Snoop Dogg, un volteggiare di chitarra tra il prog-rock di Canterbury e Frank Zappa in Turkey Dog Coma.
E poi sperimentazioni elettroniche e crescendo che evocano i trascorsi nelle colonne sonore, e ancora ritmiche dance e trip-hop che affiorano tanto ossessive quanto sporadiche.Un album dove la vera componente di groove è data più dalla velocità con cui si susseguono le soluzioni armoniche, piuttosto che dal costrutto ritmico stesso. Qualcuno si ricorderà dei tanto deliziosi quanto deliranti bozzetti sonori assemblati da Todd Rundgren in due album geniali e storici come “Todd” e “A wizard, a true star”, dove il produttore americano suonava tutto ciò che aveva in mente, facendosi influenzare ora dai Beatles, ora da James Brown, ora dal prog e ora da Hendrix. Ecco, in questo caso il risultato finale è completamente diverso, ma l’assunto di partenza è, in fondo, uguale.Tanto che non ci sarebbe nulla di male a definire Flying Lotus “il Todd Rundgren di colore del III° Millennio”. Questo poco più che trentenne losangelino ha tutte le potenzialità per diventarlo, ed evidentemente sono in tanti a crederci, se pensiamo che persino un nome di grandezza assoluta come Herbie Hancock ha prestato le sue dita su un turbinante piano elettrico in Tesla. FlyLo è ormai in giro da circa dieci anni, ma sentiremo certamente parlare molto di lui in futuro.
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