Billy Bragg & Joe Henry SHINE A LIGHT
[Uscita: 23/09/2016]
Inghilterra-Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
"Field recordings from the the great American railroad"
Di stazione in stazione, e di porta in porta. Proprio come scrisse Fossati per Fiorella Mannoia. Treni a vapore, quelli evocati, altri treni, più moderni, quelli presi per girare l'America e la sua storia da Billy Bragg, da Essex, Inghilterra orientale, e da Joe Henry, americano di Charlotte, Carolina del Nord. I due hanno evidentemente storie differenti alle spalle ma si sono ritrovati legati dalla voglia di viaggiare e raccontare momenti di vita, anche dura, di un tempo che fu, un po' come fece da noi Francesco De Gregori nella sua "Bufalo Bill" dove la ferrovia era "strada segnata". Proprio quel percorso, vincolato ma affascinante, deve aver portato i due amici, gente con alle spalle una trentina di dischi in totale (per Henry anche varie produzioni, tra cui quelle per Solomon Burke, Elvis Costello e Bonnie Raitt), a collaborare, recuperando insieme pagine importanti della cultura americana. In quattro giorni, attraverso stazioni e percorrendo circa tremila miglia di strada ferrata, da Chicago a Los Angeles ("from the east to the west", come scriveva Woody Guthrie), Henry e Bragg hanno meditato, cantato ovunque fosse possibile - scegliendo come improvvisate sale di incisione le grandi balconate che affacciano sui binari o i binari stessi - per fermare l'ispirazione e il momento.
Forti di un repertorio vario che in alcuni casi origina alla fine dell'800 ma spesso è scritto negli anni Venti e Trenta (con qualche eccezione più vicina a noi), i due songwriters percorrono sentieri già battuti (Henry e i Wilco in due album avevano cantato Guthrie, Henry con la tradizione ci va a braccetto da anni ormai) e lo fanno con acume e amore. Ricordano, scovano gemme, ribattono vecchie storie con gli occhi dell'oggi.
L'iniziale Rock Island Line di Leadbelly, già cantata negli anni Ottanta da Little Richard in "Folkways" (l'album che, complici anche Springsteen, Mellencamp e altri, rendeva omaggio sia a Huddie Leadbetter che a Guthrie), è un magnifico avvio e riporta al presente le voci dei lavoratori afro-americani impegnati a porre in opera binari nell'Arkansas degli anni Venti. Allo stesso modo parla di treni e viaggi leggendari The midnight special, composta nel 1918 da un Leadbelly appena trentenne, un brano dalla forza dirompente già amato nella versione che nel fecero nel 1969 John Fogerty con i suoi Creedence Clearwater Revival in "Willy & the Poor Boys". Meriterebbero una citazione tutte le tracce (tredici, una più bella dell'altra). Chiudiamo con una delle eccezioni, la sempre bellissima Early morning rain composta nel 1966 da Gordon Lightfoot e interpretata anche da Elvis Presley e Bob Dylan, perché qui i due titolari dell'album la definiscono una versione moderna di Hobo's lament e le consegnano un ruolo di continuatrice del grande racconto che loro hanno voluto qui mettere insieme in quella che non è azzardato definire una intensa e accorata operazione storico-culturale.
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