Neville & Sugary Staple RUDE REBELS
[Uscita: 28/09/2018]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Neville Staple, ovvero una delle eccellenze massime dello ska anglo-caraibico, torna con un nuovo album, “Rude Rebels”, stavolta facendosi accompagnare dalla moglie Sugary Staple (che compare come co-autrice del disco) e dall’ex compagno di avventura negli Specials, il chitarrista Roddie Radiation. Un’uscita pensata per celebrare il quarantesimo compleanno della 2Tone Records, piccola etichetta indipendente che fra i ’70 e gli ’80, prima di entrare in orbita Chrysalis, fece da polo gravitazionale per il grande fenomeno ska-revival che dall’Inghilterra si diffuse a macchia d’olio in tutto il mondo, producendo band-icone come Madness, Selecter e gli stessi Specials. Il disco nasce, però, prima di alcuni tragici eventi che hanno colpito la famiglia Staple: il ventunenne nipote di Neville, Fidel Glasgow, è stato coinvolto a inizio settembre in una rissa all’esterno del Club M di Coventry, a seguito della quale è morto in ospedale a causa di un colpo d’arma da taglio. L’album, scritto e prodotto da Neville e Sugary con il supporto di Tom Lowry (altro ex personaggio protagonista dell’epopea degli Specials), non risente di queste devastanti circostanze, che però avevano portato la coppia Staple a meditare sull’opportunità di farlo uscire nella data prestabilita, prima di decidere di proseguire con la realizzazione dell’opera.
Quattordici tracce, che comprendono anche la cover di When I Call Your Name (brano originalmente eseguito dal duo ska giamaicano Stranger & Patsy), con cui i due coniugi Staple riescono ad armonizzare le ritmiche in levare, la calda voce soul di Sugary e il tipico “toasting” di Neville (Wrong Shoes) insieme alla chitarra scarna ed essenziale di Roddie (Be as One) e ai fiati onnipresenti. Quello che ne viene fuori è un concentrato di fedelissimo 2Tone ska (Tattoo King, Ska to Beat, The Border), original reggae (Way I Love You ripresa nella successiva Woulda Coulda Shoulda), ondeggianti dinamiche dub (Why oh Why) e ruvidi accenni ska-punk (Rebel Down). Un omaggio portato dall’ex Specials e Fun Boy Three ai tempi d’oro della 2Tone e a ruggenti anni ’80, rievocati e resi attuali grazie ai temi che spaziano dall’identità “rude boy” all’integrazione socio-culturale, quanto mai puntuali nel Regno Unito post-Brexit. “Rude Rebels” è l’ennesima riprova di come lo ska e le sottoculture che attorno a esso gravitano (mods, skins, scooter boys) sappiano rigenerarsi grazie alla loro natura meticcia e multiculturale. Un’altra prova di grande ispirazione della famiglia Staple, che nella sua musica ha saputo trovare lenimento per una tragedia che è specchio di una Gran Bretagna alle prese con un passaggio epocale della sua storia.
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