Paul McCartney NEW
[Uscita: 14/10/2013]
C'erano una volta i Beatles. Dallo scioglimento della gloriosa band, correva il 1970, i quattro baronetti hanno intrapreso con alterne fortune le loro carriere soliste. Mettendo da parte Ringo Starr, "il musicista più fortunato della storia della musica rock", gli altri due storici scarafaggi, Lennon e Harrison, pur con alti e bassi hanno dato alla luce dischi di livello più che degno. E Paul McCartney? Nei dischi che ha inciso da solo o con i Wings, nei 42 anni di carriera post Beatles troviamo poche tracce del geniale compositore degli anni sessanta. E' come se in quell'epoca irripetibile avesse abitato in una sfera di cristallo, rotta quella, la magia è svanita. Come se si fosse dimenticato di come si scrive una grande canzone. Sfidiamo chiunque a mettere una insieme diciamo 10-12 canzoni del periodo incriminato e comporre un disco che valga non diciamo i capolavori storici beatlesiani ma almeno "Let it be" , "All things must pass" di Harrison o i primi tre dischi di John Lennon. Il McCartney solista ha sempre navigato nella assoluta mediocrità e per i suoi fans è sempre stata una cosa difficile da accettare. Vogliamo dunque parlare di questo "New", 15imo disco in studio del 71enne liverpooliano?
Iniziamo dalla copertina, è di una bruttezza unica, forse negli anni ottanta avrebbe fatta contenta qualche dignitosa band di electropop ma proporla per un disco di Paul è delittuoso. Se pensate che l'involucro sia la cosa peggiore vi sbagliate, non avete che da riporre il cd nel lettore e farlo partire per rendervene conto. Quello che non si capisce è perché un miliardario affermato ed appagato perda ancora tempo ad incidere certa roba. Potrebbero ampiamente bastare i fortunati e sempre emozionanti tour in giro per il mondo per ricordare i tempi belli, sempre però che non si frequenti la sala d'incisione."New" è stato registrato - la potenza del denaro fa anche questo - in sei differenti studi d'incisione e con quattro differenti produttori. Ciò non risulta affatto positivo, anzi quello che viene fuori è un disco debolissimo e disomogeneo, che non sta in piedi nemmeno con le stampelle. L'inizio è da brividi, ma in negativo. Save us è in perfetto allineamento con la brutta copertina, per fortuna sono poco più di 2 minuti. Altre tragedie portano il nome di Appreciate, Everybody out there, looking at her, ai limiti della decenza, qui Paul da il peggio di se stesso, girate al largo se potete.
Non tutto è da buttare comunque: Hosanna, dove Paul suona tutto da solo è una ballad dal sapore psichedelico old style e lo stesso si può dire di Early days che dimostra che il vecchio non si è dimenticato di come si scrive un pezzo di livello. New, la canzone, vorrebbe riprendere vocalmente certi coretti beatlesiani, e fa pensare subito alla marcetta della fantastica Penny Lane, tentativo generoso ma respinto al mittente. Come lo scalcinato blues da palude di Get me out of here che non sfrutta a dovere l'effetto retrò che si porta dietro. Quello che non vanno sono gli arrangiamenti pomposi che sciupano ulteriormente canzoni che già di partenza non sono entusiasmanti. Alcune cose potevano funzionare 30 anni fa, con quelle sonorità care alle new wave, vedi On my way to work, I can bet, Road, e la stessa Turned out, ma di sicuro è il genio compositivo che manca al McCartney dell'anno 2013. Quella qui trattata è l’inutile deluxe edition che viene immessa sul mercato in parallelo col disco normale, con sole 2 (3 nell'edizione giapponese) tracce in più ed a un prezzo di vendita quasi simile. Non capiremo mai certe logiche del mercato discografico. Un disco da dimenticare in fretta, l'ennesimo per Paul, speriamo almeno che sia l'ultimo.
L’autore dichiara di conoscere i gusti dei “milioni di fan” del McCartney. Io non lo so da dove abbia estrapolato questi dati, mi piacerebbe proprio saperlo dal momento che personalmente non ho mai sentito nulla di simile. Le canzoni del Paul solista sono cantate, adorate e fischiettate da centinaia di persone in tutto il mondo: da Live And Let Die a Let’Em In fino a We All Stand Together e Wonderful Christmastime. E dire che non sono nemmeno quelli i migliori brani di Paul solista. Accetto volentieri la sfida; anzi, la accentuo ancora di più. Riesco a elencare 18 canzoni memorabili e sublimi solo del periodo 1970-1973:
-Maybe I’m Amazed
-Every Night
-Junk
-Too Many People
-Dear Boy
-Uncle Albert/Admiral Halsey
-Another Day
-Monkberry Moon Delight
-The Back Seat Of My Car
-Tomorrow
-My Love
-Single Pigeon
-Only One More Kiss
-Band On The Run
-Jet
-Mrs.Vandebilt
-Let Me Roll It
-1985
L’elenco sarebbe ben più lungo se elencassi le canzoni memorabili della sua intera carriera discografica. Ma non voglio appesantirvi troppo, quindi vi risparmio l’elenco.
Per quanto riguarda gli album, ritengo di gran lunga che i primi tre dischi da solista di Lennon (i due Unfinished Music e il Wedding Album) siano inferiori ad autentici capolavori come Ram (uno dei migliori album della storia, a mio avviso), Band On The Run, London Town, Tug Of War, Flowers In The Dirt o il recente Chaos And Creation In The Backyard. Tutti firmati McCartney.
Per quanto riguarda New, lo ritengo un album pieno di vita, pieno di rimandi al passato e pieno di spunti di melodie. Manca la canzone-capolavoro, però nel complesso lo ritengo un buon disco.
MI SCUSI SE MI PERMETTO.. LEGGENDO LA SUA ATTENZIONE PER L’OPERA DI MCCARTNEY
E PER..L’AFFETTO CHE HO ANCH’IO SENTO DI COMMENTARE QUA SE MI E’ CONCESSO…
E’ PROPRIO DIETRO IL SUO PASSATO CHE QUESTA MUSICA NON REGGE..riascoltare un sacco di breni non commerciali e forse meno noti ti lascia di stucco arrivando a questo NEW
SPERO CHE NON SIA L’ULTIMO MCCARTNEY,MA ASCOLTANDO UN QUALSIASI LAVORO
CON I BEATLES E TANTE SUE SPERIMENTAZIONI PRECEDENTI,si resta interdettiSEMBRA SEMPLICEMENTE UNA CONFEZIONE VUOTA,SENZA STORIA NE.. ESPERIENZA,come si permette MCCARTNEY di citare l’ultimo Bowie..e’ un po’ confuso il nostro.. Kisses on the bottom e’ gia’ un altro pianeta,mi pare..
PECCATO NON CI SIA LENNON IN GIRO, GLI DIREBBE “qualcosina”
LA RINGRAZIO PER L’OSPITALITA’
Il Signore che ha scritto l’articolo sembra avere una questione personale irrisolta e spinosa con Paul McCartney. Tra le righe si legge un livore che stupisce. Può non piacere il disco, a me peraltro piace e lo considerò uno dei migliori degli ultimi 15 anni, ma comunque un disco si può sempre stroncare con stile, con umorismo, con causticità, cose che evidentemente mancano a chi scrive.
E poi le considerazioni sulla carriera solista di McCartney sono risibili, come il tentativo di cercare giudizi condivisi con i fan di McCartney, che sono milioni, e che non condividono affatto le sue idee sulla pochezza delle sue canzoni, questo per dire quanto il signor Martillos difetti anche di empatia. John Lennon manca a tutti noi. Colui che l’ha ucciso andrebbe condannato ad ascoltare Gigi D’Alessio per tutta l’eternità. Ma questo non è un motivo per accanirsi contro chi è rimasto.
Caro direttore, le recensioni sui mostri sacri vanno affidate a chi ha molte più sfumature nella sua penna, glielo dico sinceramente: a chi sa scrivere meglio; a chi ha una memoria emotiva e storica. Cito solo Band on the run e Flowers in the dirt, album osannati da critica e pubblico. Non tutti possono scrivere di tutto. Non tutti hanno la giusta sensibilità per scrivere obiettivamente di tutto.
Il signor Martillos chiaramente non ce l’ha.
Caro Leonardo, ha ragione, il nostro Ricardo Martillos è un tipo esuberante, per usare un eufemismo, che a volte forse si fa prendere un pò troppo la mano. Però le assicuro che ha memoria emotiva e storica, così come è chiaro ne ha Lei, ed in tal senso la invito a leggere altre sue recensioni. Come direttore di Distorsioni non posso non rispettare anche le opinioni più estreme dei miei collaboratori, anche nei confronti dei mostri sacri; altrettanto legittime naturalmente (e previste) sono reazioni animose come la sua, anche se garbata e rispettosa a differenza di altre, e di questa le debbo dare atto. La ringrazio per il feedback correttissimo ed appassionato, invitandola a continuare ad inviarcene, qualora Lei lo ritenga opportuno. Saluti.
pasquale wally boffoli
direttore editoriale/artistico Distorsioni
Preciso che le reazioni animose (che hanno caratterizzato più o meno tutti i commenti) nascono probabilmente, non tanto dalla stroncatura del disco (chiaramente legittima perché ognuno è libero di esercitare il proprio pensiero), quanto piuttosto dal livore e dal pregiudizio con il quale ciò è stato fatto. Ne abbiamo stroncati diversi di album di Paul McCartney, alcuni francamente inutili – puri esercizi di stile – questo però non ha nulla a che vedere con il tono superficiale e sprezzante usato da chi ha scritto l’articolo. Quel tono meritava la reazione che ha ricevuto, perché l’articolo è sembrato l’opera di un dilettante che prima di scriverlo ha ricevuto un’esosa cartella di Equitalia e che sa molto poco della discografia dell’artista di cui scrive. Come nei tuffi e nella ginnastica andrebbero eliminati i giudizi troppo positivi o troppo negativi, perché potrebbero essere frutto di poca serenità e pregiudizio, così la recensione di un disco di un artista che durante la sua lunghissima carriera ha toccato l’animo di molti, andrebbe affidata a una penna che abbia una maggiora sensibilità e capacita di esprimere un concetto anche duro ma con modalità meno rozze. Insisto nell’esprimere questo concetto, perché l’ articolo in questione è stato il primo letto sul vostro sito, e la voglia si scapparmene subito, è stata tanta, non tanto per la stroncatura – ne ho lette di più feroci ma molto meglio argomentate e circostanziate nella mia lunghissima carriera di assiduo lettore di riviste di genere – quanto per il pressapochismo e la superficialità con il quale è stata fatta.
La ringrazio per lo spazio.
Saluti
Prima di tutto la ringrazio Leonardo per avere rincarato la dose …ah ah ah! Poi se mi permette signor Leonardo non è da un articolo isolato che si può giudicare, a mio modesto parere, un intero sito che riunisce una molteplicità di voci, di stili, di affabulazioni, di tendenze, e se Lei ha dato anche una rapida scorsa, forse si sarà accorto che cerchiamo sempre di informare a 360° senza prevenzioni nei confronti di alcun genere, cestinando naturalmente tutta la musica ed il mainstream commerciale e kitsch. Posso anche capire la sua prima istintiva voglia di fuggire, però ci dia almeno qualche altra occasione! E lo scrivo senza alcun intento sarcastico, mi creda.
Cordialmente
pasquale wally boffoli
direttore editoriale/artistico Distorsioni
non se il disco sia bello brutto, ma sicuramente la chiusura della recensione è di un cattivo gusto insuperabile.
Il nuovo album di Macca non è certo un capolavoro ma non merita un simile maltrattamento, a parer mio.
Disco dignitoso, curato e spesso ispirato.
Allego breve elenco di brani di Paul post Beatles tranquillamente all’altezza con il suo meglio Beatlesiano (andando a memoria) :
“Maybe I’m amazed”, “junk”, “Teddy boy”, “Band on the run”, “Mamunia”, “Let me roll it”, “Live and the let die”, “Two magpies”, “Big barn bed”, “Jenny Wren”
Ciao Tony, come stai? Mi permetto di rispondere come direttore editoriale ed artistico di Distorsioni: per quanto io mi sia preoccupato di smussare la narrazione un pò sopra le righe del mio collaboratore, rimane il suo un giudizio fondamentalmente negativo sul disco che io non posso non rispettare. Ora si può discutere sulle modalità d’espressione di Ricardo, che forse ha esagerato, ma la tesi di fondo è quella ed io rispetto tutte quelle dei miei collaboratori, nel bene e nel male.
pasquale wally boffoli
Ovviamente rispetto le opinioni altrui, soprattutto in ambito artistico e musicale.
Dissento fermamente sul giudizio nello specifico ma è questione di gusti e di opinioni.
In generale mi è sembrato un eccessivo accanimento nei confronti di un Artista che ha uno spessore, secondo ME, che ben pochi possono vantare.
poi …de gustibus etc etc
sono esterrefatto da questa recensione, non per l’ultimo disco che non ho sentito ,a parte il brutto singolo, che mi fa temere un disco inutile con arrangiamenti discutibili a quanto ha detto lo stesso Paul. Quello che mi lascia basito sono i commenti del recensore sulla carriera post -Beatles di Paul: ma ha mai sentito album come Mc Cartney ( con Maybe I’m Amazed , Junk, e Teddy Boy) Venus And Mars ( con l’omonimo capolavoro, Rock Show e altre gemme ) RAM( per intero) Band On The Run( per intero), Wings Over America(per intero) e singoli come Jet, Mul Of Kintyre, My Love ? e nei ’90s dischi splendidi come Off The Ground, Flaming Pie, o recentemente Chaos and Creation in the Backyard? Sono solo alcuni degli episodi ( e almeno una 40ina di brani splendidi , bene arrangiati e del tutto all’altezza dei capolavori beatlesiani) che dimostrano quanto Paul non abbia mai perso il genio compositivo e la capacità di scrittura.E’ amato da milioni di fans che hanno sempre comprato i suoi dischi , non ha mai perso popolarità ne’ suscitato le ire dei fans. Io stesso non gli perdono alcuni brani leggeri e alcuni album orrendi negli ’80s ( come tutti quelli della sua generazione verso i 40 anni e’ decaduto del tutto , per poi per fortuna risorgere dal 1992 in poi..), ma nel complesso la sua carriera solista e’ pienissima di ottima musica. Puo’ non piacere, nessuno è obbligato a sentirlo o apprezarlo ma criticare tout court i suoi ultimi 43 anni di carriera senza appello e senza riconoscere la grandezza di molte canzoni vuol dire solo dimostrare una totale non conoscenza della sua opera
concordo con i commenti qui sopra. Al di la del giudizio sul disco(che a me piace), dalla recensione traspare un’antipatia se non un odio verso McCartney francamente esagerato e imbarazzante.
Il recensore che non ama McCartney a prescindere ovviamente non avrà ascoltato una dico una traccia del McCartney solista. Malauguratamente ha -forse-ascoltato distrattamente l’ ultimo, non il migliore disco che abbia mai fatto ma senz’ altro-e lo dimostrano le numerose altre critiche positive sia italiane sia estere-un lavoro dignitoso. Poi la recensione per quello che è (un giudizio personale pertanto non vale niente) ossia aria fritta è resa però antipatica dal giudizio sull’ intera carriera solista che come ho scritto poco qui sopra dimostra -forse per snobismo-la poca frequentazione da parte del recensore dei lavori solisti del Macca. Ma cosa ci importa? Questo è il giudizio del recensore di “distorsioni”. Un’ opinione. Non ci cambia la vita, questo è certo. Tanto per dare un peso alle recensioni rock che se sono ben motivate vanno accettate e possono pure guidare all’ acquisto o meno di un disco. Altrimenti meglio farsi una risata. Come in questo caso. Saluti
Signor Marton71, ma come si permette di offendere in questo modo il mio collaboratore? “Aria fritta…” … “…meglio farsi una risata” … “Ma cosa ci importa? Questo è il giudizio del recensore di “distorsioni” …etc… il mio collaboratore conosce benissimo la discografia di Paul McCartney e ciò che ha scritto riflette il suo pensiero ed il suo sentire che è criticabile quanto si vuole ma è quello che pensa. Una recensione può essere positiva ma può essere anche negativa o molto negativa, ed in questo caso oltre ad esserelo negativa è anche motivata. Se Ricardo Martillos è stato insolente lei lo è altrettanto e molto di più. Perciò la prossima volta se ci scrive (ma spero di no) cerchi di essere più civile e meno partigiano nel senso più deteriore del termine.
wally boffoli
disrettore editoriale-artistico distorsioni
Gentile Sig. Wally mi scuso con Lei e con il Suo collaboratore. Certo non intendevo offendere nessuno. Forse mi sono fatto prendere un pò troppo dalla passione. Alla fine è solo rock’n roll. Ribadisco, non volevo offendere nessuno. Un caro saluto
Accetto anche a nome del mio collaboratore Marton71 le sue scuse, che sono sempre un segno di civiltà e sensibilità. Capisco benissimo la passione e la passionalità perchè fanno parte anche del mio sentire, ma credo che quando si dissente da qualcuno, in qualsiasi campo e situazione, non occorre ricorrere al sarcasmo, all’ironia se non a espressioni e vocaboli offensivi. Un confronto di idee può essere anche violento ma corretto. Le ripeto che l’autore dell’articolo conosce molto bene tutta la discografia di Paul McCartney, il suo problema (se si può chiamare problema) è solo di essere radicale ed estremo nel suo modo di scrivere, ma come dir.edit.art. della sito non posso certo impedirgli di esserlo, anzi sono tenuto a rispettare tutti i modi di porsi dei miei collaboratori, naturalmente sempre argomentando in modo professionale i lati più critici del loro esprimersi. Spero di risentirla ora che abbiamo chiarito, la saluto
pasquale wally boffoli
Posso capire che l’ultimo disco di Paul McCartney non sia all’altezza dei precedenti…scusate se è poco, dopo i Beatles e una impressionante carriera solista…ma il recensore sembra scagliarsi con un livore quasi gratuito del tipo “ammazziamo il dinosauro”…e poi l’odio per gli anni 80…mah, non mi meraviglierei di ritrovarmi a leggere qualche altra sua recensione in cui sbrodola effluvi di lodi all’ennesima band di sfigati emulatori di gruppi grunge o indies dei tempi andati. Già, perché sono andati anche quelli, caro. Amen.
Caro Giorgio lei scrive: “mah, non mi meraviglierei di ritrovarmi a leggere qualche altra sua recensione in cui sbrodola effluvi di lodi all’ennesima band di sfigati emulatori di gruppi grunge o indies dei tempi andati”. Provi a leggere le altre recensioni di Ricardo Martillos, e si potrà fare un’idea. Le consiglio però per il futuro di non correre troppo con la fantasia, e di non tirare subito le conclusioni così gratuitamente ed in modo così arrogante! …dimenticavo: AMEN!
wally boffoli
direttore editoriale-artistico distorsioni
Ricardo sei completamente fuori dalla realtà… te lo dico con il cuore :-)
Per quanto mi riguarda la recensione di Rolling Stone si avvicina all’ opinione che mi son fatto di New. Poi da libertario difendo l’ articolo in quanto tutti possono esprimere un’ opinione. Che per me e’ senza fondamento storico
Recensione del tutto ridicola…un conto è la soggettività sul giudizio artistico di un album, altro è andare contro logica…la banalità e sciattezza di quanto scritto è disarmante…
In primo luogo si dimenticano almeno una decina album di Paul da solista che o sono già riconosciuti come dei classici oppure lo saranno tra pochi anni (McCartney, Ram, Band On The Run, Venus And Mars, Tug Of War, Flowers In The dirt, Flaming Pie, Chaos And Creation In The Backyard ed aggiungo anche questo New). Inoltre ricordo che tre tra questi, per la precisione Tug Of War, Flaming Pie e Chaos And Creation in The Backyard hanno ricevuto plurime nominations ai Grammy Awards con la nomination per album dell’anno…
Quindi sostenere quanto affermato nella recensione sulla carriera solista di Paul è semplicemente ed oggettivamente non corretto…
In secondo luogo analizzando il disco…come si fa ad esempio nemmeno a citare brani come Quuenie Eye o Scared…che inseriti rispettivamente in Sergent Pepper o Abbey Road, sarebbero a casa propria tanta è la loro rilevanza e classe?
New suona al tempo stesso classico ed innovativo e si lascia apprezzare per il grande album che è solo dopo ripetuti ascolti…la produzione non è mai banale e tutti i pezzi sono di elevatissima qualità…un brano come Appreciate se presente nell’ultimo osannato disco di David Bowie sarebbe acclamato come un suo punto di forza…I Can Bet è un perfetto Pop/Rock in stile Wings che negli anni ’70 sarebbe stato una hit di successo…On My Way To Work una ballata dalla melodia semplicemente perfetta e con geniali intermezzi strumentali…Save Us un rock trascinante e dalla incisiva produzione…
No comment sulla conclusione della recensione incriminata, davvero ributtante…insomma sceglietevi meglio i collaboratori e rileggete le recensioni prima di pubblicarle…
caro Andrea, prima di tutto lei è offensivo nei miei riguardi, perchè io i miei collaboratori me li scelgo in base a dei criteri che lei non conosce e che magari saranno diversi dai suoi, poi le recensioni le rileggiamo e come prima di pubblicarle! Quindi impari in via preliminare rispettare il lavoro altrui, avrò già fatto un bel passo in avanti. Per sua conoscenza noi non abbiamo osannato manco il nuovo lavoro di Bowie. Giacchè infine lei ci ha inviato una sua piccola recensione del disco di McCartney la invito a scrivere qualcosa per noi e collaborare con noi, visto che ha le idee così chiare.
pasquale wally boffoli
direttore editoriale ed artistico
Ricardo Martillos, MA COME TI PERMETTI??????
Da quello che è scritto in quella specie di recensione si capisce bene che non conosci affatto la musica di Paul!!!
Il primo album di Paul “McCartney” in contemporanea con “Let it be” ha diversi bei brani, “RAM” poi è stupendo e poi a seguire molti altri da “Band on the run” (CAPOLAVORO!!!!) a “Chaos and creation in the backyard” SUBLIME!!! ecc ecc
Senza dimenticare canzoniparecchio belle non pubblicate come “India” ma tante altre che si possono sentire su youtube!!!!!!!!!!!!
Quando non si conosce, è meglio tacere, si fa più bella figura, e poi la cattiveria non paga mai!!!!
Concordo con tutti i commenti! L’album non è un capolavoro ma se ascoltato, specialmente dopo 4/5 volte, può essere apprezzato! Credo che la carriera post-beatles di Paul sia sicuramente una delle più prolifiche della storia. Senz’altro sono molti i capolavori di McCartney. Recensione scritta sicuramente da un incompetente che di musica ne sa poco, così come sulla carriera di Paul! Leggetela per farvi due risate
Dopo tanti commenti doveroso rispondere. Intanto sono contento di tanta attenzione nei riguardi di questo disco e della recensione di Distorsioni. Il fatto che l’articolo abbia provocato tante reazioni (anche se negative) dimostra che c’è ancora interesse ed attenzione verso Paul McCartney. Non me la prendo per i commenti, fa parte del gioco, magari “incompetente di musica ne sa poco” è un giudizio buttato lì a casaccio, visto che chi lo ha scritto non mi conosce affatto e quindi come può dare un giudizio così lapidario?. Non è che per una recensione (che per te) è negativa uno non debba capire nulla di musica o no? Ci sono altri 200 articoli che ho scritto in Distorsioni e guarda caso i pochissimi che hanno scatenato reazioni sono quelli dei big adorati ed amati dalla massa. Quello che non capisco è come mai nessuno dei gentili lettori voglia ammettere che la carriera solista di Paul sia inferiore a quella dei Beatles. Che male c’è a dirlo? Chiedete a 100 ammiratori di lui e se volete il titolo di una sua canzone andranno a pescare nel vecchio repertorio. O sbaglio?
Del resto sono rari i casi di carriera solista (anche di grandissimi artisti) superiore o quantomeno uguale a quella del gruppo di provenienza. A memoria mi vengono in mente artisti grandiosi come Robert Wyatt (Soft Machine), Van Morrison (Them), Gene Clark (Byrds), Lou Reed e John Cale (Velvet Underground), Robyn Hitchcock (Soft Boys) ma ce ne sono altri che mi sfuggono al momento. Sarà che i dischi dei Beatles, che possiedo tutti fisicamente sia in vinile ed in cd tanto per non apparire prevenuto, sono talmente belli che per McCartney, ma pure Lennon ed Harrison, è sempre risultato difficile avvicinarsi a quei livelli. Riconosco che forse ho esagerato a dire che non ci sono 12 pezzi che li valgono, cioè ne sono convinto ed era pur sempre la mia opinione ma non dicevo che fosse la verità assoluta. La discografia di Paul la conosco eccome, sono un vorace consumatore di musica da tempo immemorabile. Sul fatto che milioni di fan comprano i suoi dischi potrebbe non essere obbligatoriamente positivo, anche Ligabue, Vasco Rossi e la Pausini riempiono gli stadi e allora?
So pure che toccare dei mostri sacri è sempre pericoloso ma se tutti la pensassimo uguale che si scriverebbero a fare le recensioni? Sempre tutto bello, tutto buono a che serve? Buona lettura comunque con Distorsioni e grazie per l’interesse.
Il livello musicale dei dischi dei Beatles è certamente superiore a quello dei loro dischi solisti e su questo sono perfettamente daccordo, come si fa a non esserlo? Si tratta di una produzione musicale che può piacere o meno ma ha cambiato la storia della musica ed ha avuto un riscontro anche culturale e di costume probabilmente irripetibile.
Tuttavia la medesima circostanza non si applica solo agli album solisti di Paul ma anche a quelli di George e John, mi fa piacere che ora la cosa sia stata riconosciuta dal recensore…il problema è che sembra sempre più facile criticare Paul perchè è ancora qui con noi e perchè ha sempre mantenuto un costante successo commerciale, spesso con hit singles che pur vendendo milioni di copie non sono artisticamente molto validi, nè rappresentano certamente la sua migliore produzione (penso a brani come Say Say Say, Ebony And Ivory, With A Little Luck, Silly Love Songs).
Ma bisogna ricordare che sugli album dei Beatles Paul e John contribuivano mediamente con 5/6 pezzi a testa, George con 2/3…non è la stessa cosa che scrivere interamente un album da 12/13 tracce…provate piuttosto a prendere il primi 5 o 6 brani da un album di Paul e John da solisti e vi accorgerete che spesso raggiungono livelli di qualità similari a quelli dei Beatles…non riconoscrelo è a mio avviso cedere ad un pregiudizio…
Raccogliendo la sfida in precedenza lanciata mi permetto di elencare 12 brani tratti dalla discografia solista di Paul che a mio parere per produzione, melodie ed inventiva potrebbero trovarsi facilmente a casa su qualsiasi album classico dei Fab Four:
1)Maybe I’m Amazed
2)Oh Woman Oh Why
3)Let Me Roll It
4)Live And Let Die
5)Here Today
6)You Want Her Too
7)Little Willow
8)Too Much Rain
9)Noyhing Too Much Just Out Of Sight
10)Jenny Wren
11)Souvenir
12)Scared
Comprendo benissimo l’intento provocatorio e dissacrante su cui si basa la recensione, in ogni caso a mio avviso certe volte, riconoscere la grandezza di un artista o di un nuovo interessante lavoro potrebbe essere ancora più cool che sparare a zero sugli stessi, solo perchè provenienti da un popolarissimo “mostro sacro”…
L’asprezza della dialettica talvolta non fa male…ma porta a rimettersi in gioco, come ho apprezzato sia successo in questo caso…con i migliori saluti…
Buon proseguimento
Andrea
Fino a ieri non avevo mai sentito parlare di questo sito “Distorsioni” di, di… (faccio davvero fatica a riportare l’etichetta di cui si forgia – “approfondimenti critici”. Per mia fortuna non avevo nemmeno mai letto nulla del critico Sig. Ricardo Martillos, né tanto meno del suo “Direttore” Wally Boffoli, che ne prende stizzito le difese, a fronte di una pacatissima quanto dovuta replica ad una recensione a di poco farneticante, oltreché presuntuosa e villana.
Conosco invece approfonditamente il lavoro di tutta la ineguagliabile carriera di Paul McCartney, avendolo ascoltato, per davvero, e persino studiato, suonato e cantato in buona parte, da oltre 30anni. Conosco inoltre l’autore della replica che l’ha indispettita – Martin71 – come uno dei più autorevoli esperti della cultura beatlesiana in Italia (e forse non solo): quanto basta per replicare e commentare a mia volta il vostro sproloquio: sarei pronto a scommettere che, contrariamente a quanto affermate, il suo pennivendolo che si diletta a sparare a zero su tutta la carriera solista di McCartney, non sa di cosa sta parlando; non avrà mai ascoltato un solo album dall’inizio alla fine e a stento saprebbe riconoscerne le copertine o datarne le canzoni. Nulla di male, per carità; non è obbligatorio apprezzare tutti la stessa cosa. Sarebbe però auspicabile che chi si occupa di critica, lo facesse con maggiore onestà intellettuale e minore voglia di protagonismo, senza smanie di evidenziare muscoli dialettici, in stile Sgarbi o Master Chef. Comunque, rimanendo in tema di Beatles, noi veri intenditori, non siamo nuovi a dover assistere a simili cialtronate, persino televisive: una recente fu nel salotto di “Porta a porta”, quando Bruno Vespa, mise insieme un’accozzaglia di pseudo esperti (tra i quali si distinsero in peggio il giornalista sportivo Marino Bartoletti e l’onnipresente Peppino di Capri) che, nel corso della trasmissione sui Beatles spararono una raffica di comiche sciocchezze, pari alle vostre. Provate a contattarli: credo che anche voi meritiate questo genere di spazio e di audience.
Vovo.
Purtroppo non sono d’accordo su nulla.
Concordo solo sul fatto che”hosanna”è il migliore pezzo dell’album.
Ma non trovo il disco così brutto come viene descritto,anzi,al contrario….è uno dei suoi migliori degli ultimi anni
Gentile Vovo,
innanzitutto mi fa piacere che sia arrivato a conoscere Distorsioni, sia stato per caso o perché qualcuno le ha indicato questa discussione, è comunque una buona cosa per noi che su questo webmagazine ci scriviamo. Se poi avrà voglia di andare a dare un’occhiata anche agli altri articoli, si accorgerà che quello di questo articolo non è lo stile predominante di Distorsioni. E’ lo stile semmai di uno dei collaboratori. Trovo dunque ingeneroso da parte sua (e di alcuni di coloro che l’hanno preceduta nei commenti) attaccare tutto il lavoro fatto dai collaboratori del sito e, aggiungo, fatto con un’unica motivazione comune, la passione per la musica, e con un obiettivo comunque, quello di suggerire, proporre, dire la nostra opinione e scambiarla con quella di altri appassionati di musica. Per questo motivo abbiamo aperto la possibilità di inviare commenti agli articoli. Certo sarebbe auspicabile che i commenti avessero un tono sereno ma mi rendo conto che la musica, essendo una passione, è un po’ come il calcio, porta ad esasperare i toni. Proprio come nel calcio, però, i toni esasperati non portano a nulla di buono. Personalmente, non interverrò riguardo allo stile della recensione, non è affine al mio ma non mi sognerei mai di insultare e ‘urlare’ come molti commenti finora hanno fatto, né entrerò nel merito del discorso musicale poiché non ho una conoscenza sufficientemente approfondita della carriera solista di Paul McCartney. Mi limiterò dunque a continuare a leggere i commenti e lo scambio libero e costruttivo di opinioni, se ciò sarà possibile. Quello a cui vorrei invitare tutti, infatti, è una maggiore serenità e l’uso di toni pacati e non urlati. Capisco che sia ormai abitudine mediatica quella di insultare e di urlare e di vedere chi urla più forte ma questa non è una tribuna politica e la musica dovrebbe essere altro rispetto alla politica, anzi ‘oltre’. E poi non vi siete accorti che quando tutti urlano e insultano non si riesce a capire ciò che viene detto?
Rossana Morriello (Redazione Distorsioni)
Sei un povero incompetente.devi andare a vangare!
Band on the run rimane un ottimo lavoro, a distanza di quarant’anni. Non parlo di singoli brani ma dell’intero album. Non mi capacito del giudizio espresso proprio dal punto di vista della coerenza con la musica precedentemente prodotta dai Beatles. Il cui livello non può essere eguagliato per definizione, trattandosi del gruppo che più di ogni altro ha conosciuto un’evoluzione mostruosa. In sei anni passi da Love me do a Helter Skelter: come puoi replicare una crescita di questo spessore? Con toni molto più moderati riesco ad essere d’accordo con il recensore, la capacitá di innovare è venuta un pò meno (anche se la comparsata in stile Nirvana era stata una bella scossa) e, personalmente, ho cambiato il mio gusto musicale verso lidi molto più hard&heavy. Da 30 anni non compro un disco di un ex Beatles. Penso che un artista possa e debba normalmente sparare le sue cartucce in un periodo di pochi anni e non mi piace la deriva dei dinosauri del rock, per cui ci si fossilizza sempre sugli stessi nomi. Fino al 1980 la musica un gruppo di 10 anni prima era considerato di “vecchia scuola”. 33 anni dopo girano ancora gli stessi nomi (ne cito uno: i black Sabbath). Paul dal vivo è ancora uno spettacolo emozionante, ma preferisco fermarmi lì. Ma merita grande rispetto ed il tono della recensione l’ho trovato un pò provocatorio. Fine dello sproloquio :D
(Riporto qui il msg). Buongiorno. Forse Lei avrà tutti i dischi dei Fab4, ma non ci INGANNI sul dire di conoscere la carriera solista di Paul. COME LO SO? Lo so, perchè ha parlato DEL 15° ALBUM SOLISTA DI PAUL, QUANDO IN REALTà GLI ALBUM IN STUDIO SONO MOLTI DI PIù, BASTA CONTARLI (TRALASCIANDO fIREMAN E I DISCHI DI MUSICA CLASSICA ecc). Dunque…ammetta almeno questo, per un minimo senso di professionalità.
Detto questo, concordo che l’album NEW sia un’opera minore nella sua discografia e gli stessi fan, a ben leggere, hanno opinioni assai divergenti sulla opera omnia di Paul; es. tipico, c’è chi ADORA la sua produzione anni’80 e chi la reputa trascurabile a vantaggio di quella dei Wings o più recente. Il fatto è che NESSUNO come McCartney può vantare un catalogo non solo così ampio quantitativamente, ma anche stilisticamente, il che genera inevitabilmente dibattiti anche solo tra i suoi fan accaniti, figuriamoci tra chi non lo è (io stesso mi arrabbio talvolta vedendo elenchi come quelli qui sopra, non li condivido quasi per niente. Che so, tutti a elogiare Band on the Run; certo è un bell’album, ma non regge al “PRINCIPIO DI SOTTRAZIONE”; preferisco altri suoi album successivi post-Wings…). Al di là dei dischi di cover/sperimentali ecc, si va dallo sperimentalismo di McCartneyII, all’iperpop ’80 di Press to Play, alle atmosfere “rustiche” e quasi folk di Flaming Pie, passando per gli scimmiottamenti dei Wings (non certo una grandissima band) costellati però da perle e lampi di genio eguagliabili – come singoli brani, non album – ai capolavori coi Beatles. Famosa è la diatriba a proposito – per ragioni di titolo – tra Blackbird e Bluebird, dove la prima risulta quasi sempre vincente, ma a mio parere solo per una supposta “infallibilità” dei Beatles: Bluebird è un capolavoro, l’altra non ne sono sicuro.
La critica che rivolgo al recensore (soprattutto sulla carriera solista di Paul, oltre a non conoscerla totalmente, come dimostrato) è di non tenere presente questo aspetto di varietà, che rende IMPOSSIBILE A NOI TUTTI darne una valutazione che si possa supporre definitiva e soprattutto OGGETTIVA…forse solo i posteri. Ringrazio, cordialmente.
secondo il mio modesto parere, “New” è un bell’album. “Save us”, che è stata qui duramente criticata, la trovo deliziosa. “alligator” e “queenie eye” sono, sempre secondo me, fantastiche. Concordo sul fatto che “looking at her” e “appreciate” non siano all’altezza,bruttine.
Nel complesso trovo che “New” sia un buon album. Non il migliore, certo, ma ragazzi, Paul è pur sempre un essere umano! Dopo 43 anni di carriera da solista (e che mi si venga a dire che dopo lo scioglimento dei Beatles non abbia scritto una canzone decente mi pare un’idiozia, ma rispetto lo “strano” parere di chi ha scritto questa recensione), a 71 anni si può pure accettare che un album non esca al meglio, no? E poi è comunque uno dei pochi album decenti che si vedono in giro in questi giorni/anni. (che poi a me piace tanto tanto comunque, ma questa è un’altra storia)
quello che non capisco è il perchè di una critica, oltre così severa, anche un po’ “arrabbiata” e “cattiva”. *speriamo almeno cha sia l’ultimo* mi auguro che sia riferito agli album “brutti” di Paul, perchè sse fosse riferito agli album in generale sarebbe un po’ come dire “speriamo che tua mamma da quando sei nato te abbia deciso di non fare più figli”. Si può benissimo fare una critica negativa senza scendera ad offese.
un’altra cosa che mi lascia perplessa e un po’ delusa è la reazione dei fan. Vi giuro, sembrate le mie coetanee che difendono Miley Cyrus quando dico loro che dovrebbe smettere di andare in giro sculettando come un’ossessa e iniziare a scrivere canzone decenti.
Cristo, sapete benissimo che Paul è fantastico, che bisogno c’è di convincere uno che non la pensa così?
Vado controcorrente.
Sono pienamente d’accordo con la recensione di Riccardo. E’ un disco che suona stanco (ovviamente… dopo 50 anni di carriera può capitare di avere un colpo a vuoto, no?), noioso e autoreferenziale. Ma qui si tratta di gusti personali che sono filtrati e formati da anni di ascolti e da inclinazioni caratteriali. E credo che su questo nessuno abbia nulla da obiettare.
Mi stupisce piuttosto una cosa. Nei commenti che ho letto ci sono persone che fanno riferimento al “genio compositivo non ancora esaurito”, a “quanto sia amato dai fans di tutto il mondo”. Io credo che ammettere serenamente la decadenza di un grande artista non sia un atto di lesa maestà, bensì un modo per portare rispetto all’artista stesso e apprezzare ancora di più quello che ha fatto in carriera. Se vogliamo osannare ancora per partito preso, azzerando una benchè minima capacità critica su questo o quell’artista, su questa o quella band, allora possiamo tranquillamente sederci sul divano, rilassarci e goderci la musica aberrante che ascoltiamo tutti i giorni e che ci passano alcune radio e praticamente ogni network televisivo.
E’ amato da milioni di fans. E QUINDI? Anche Christina Aguilera. Anche Lady Gaga. Ciò basta a fare di lui un grande artista? O semplicemente, è un personaggio molto famoso che fa musica? E’ chiaro che la storia musicale di McCartney lo mette al riparo da alcuni tipi di critica ma quando lo si esalta soltanto perchè milioni di persone lo fanno non è pensare con la propria testa. E’ adeguarsi passivamente.
Non capisco come mai una recensione del genere possa suscitare un così alto numero di commenti sfavorevoli visto e considerato che il recensore ha solo espresso un suo parere. Dite che non ha rispetto, che meriterebbe di andare a vangare. A me sembra che siete voi a non rispettare il suo parere, a non rispettare la sua formazione musicale ed il suo giudizio. Ma soprattutto, non rispettate il suo lavoro, visto e considerato che si è seduto ad una scrivania, ha ascoltato il disco e ne ha tratto le sue personalissime conclusioni.
E’ strano come i Beatles riescano tutt’oggi a suscitare queste smodate reazioni emotive. Come se fossero davvero un totem sacro adorato e venerato dalla maggioranza della popolazione mondiale. E quindi inattaccabile. Reazioni emotive che sconfinano, molto spesso, nelle offese personali. Riccardo ha scritto “speriamo che sia l’ultimo” non “speriamo che sia l’ultimo perchè mi auguro la sua morte”. Da qui, è nato un putiferio. McCartney non è dio, vishnu, buddha o odino. E’ solo un musicista con un grande passato alle spalle che avrebbe la possibilità di rintanarsi a vita privata e godersi i suoi soldi. Hai deciso di non farlo? Benissimo. Ma se il tuo lavoro mi fa cagare, voglio esprimerlo senza sentirmi dare dell’incompetente.
“Se non c’è niente che ti offende, non vivi in una società libera”.
A me le recensioni molto negative fanno lo stesso effetto di quelle molto positive, corro subito ad ascoltare il disco in oggetto, per curiosità critica, per capire, figuriamoci se si tratta di Sir Paul!
Ho fatto così con NEW, per me disco mediocre ma non così pessimo e quindi mi trovo per una volta in disaccordo con il buon Martillos.
Lui è andato giù duro e poco più su ha persino ammesso di aver esagerato in alcune affermazioni sulla limitatezza dei lavori post fab-four di McCartney, persino il luogo comune sul povero Starr il cui prezioso lavoro viene raramente riconosciuto e nel finale ci ha messo il carico da undici, e ci è subito apparso bellicoso, rancoroso quasi da amante tradito. E’ evidente che Paul abbia cambiato la storia della musica, e che questo sia accaduto prima del 1970, ma “est modus in rebus”.
Certo la sua opinione va rispettata, discussa, commentata. Ma abbiamo sentito tutti puzza di provocazione…
Tenerissime nell’evidente imbarazzo sono le repliche del “dir edit art grand uff” Wally…
Vi adoro.
B
Gentile Beppe,
innanzitutto, siamo onorati della tua adorazione :) Ti ringrazio per il commento che, nonostante non sia positivo, mantiene toni non offensivi e privi di insulti, seppur molto decisi. In questo modo la discussione sta comunque diventando una godibile dialettica tra chi è d’accordo con la recensione del nostro Ricardo e chi non lo è. Come ho già scritto sopra, spiegandone i motivi, non entrerò nel merito della questione ma mi limiterò a rispondere alla tua frase sull’intervento del direttore editoriale, Pasquale ‘Wally’ Boffoli. Ci tengo a rispondere a questa frase perché laddove tu vedi ‘un evidente imbarazzo’ io colgo invece la testimonianza della volontà del direttore editoriale di lasciare ampia libertà ai collaboratori di esprimere la propria opinione (cosa che – ti posso garantire – sta proprio in questi termini) e, di conseguenza, di rivendicare e difendere questa libertà in ogni momento. Un comportamento che quindi andrebbe rispettato. Wally coordina il lavoro di una squadra di persone e ne difende la libertà di espressione. Pensaci bene, tu non faresti lo stesso?
Rossana Morriello
Mi sono imbattuto in questa recensione dopo averne visitate e lette almeno 10. Bene questa è l’unica che parla male di questo grande disco di Paul. Anzi alcuni ritengono che questo sia il miglior disco di Paul da vent’anni a questa parte. Ho sentito il disco e sono assolutamente d’accordo. Un disco bello interessante e sopratutto completo, dove la variabilità delle melodie uccide il rischio di monotonia che un artista che suona da 50 anni potrebbe sempre affrontare.
veramente un disco da ascoltare .
Ahh dimenticavo mio voto personale 8.
Qui state parlando di Band on the Run che mi pare sia uscito 40 anni fa, parlate di RAM come di un capolavoro e di altri dischi sparsi di cui nessuno ricorda più nemmeno il titolo.
Macca ormai vive di rendita da anni, la gente lo difende a prescindere perchè è uno dei Beatles, gli INTOCCABILI x eccellenza e guai a parlarne male.
Qualcuno provi a sentire l’ultimo disco del 72enne Dylan e poi confontarlo con questo dischetto inutile; come mangiare e stare a guardare.
Diciamo che per il rugoso Macca è giunta l’ora di attaccare la chitarra (o il basso) al chiodo.
E ora infamatemi pure
IO preferisco Maybe i’m amazed o Alligator, Save us, Tug of war, Live and let die a tutta la discografia di Dylan
non ci siamo capiti allora, non ce ne frega niente di quello che lei preferisce, non ci scriva più prima di aver imparato a rispettarci, ok?
John, non ti infamo…anzi, hai il mio più totale appoggio
Bravo Riccardo, le recensioni devono essere “bene bene” o “male male”. Le altre non lasciano traccia.
Stendiamo un velo pietoso su questa recensione. Direi che McCartney non abbia prodotto nulla di buono da 1970 al 1980 è una grande coglioneria.Ricordiamo che in “McCartney” Paul fa tutto da solo: suona tutti gli strumenti e cura tutti gli arrangiamenti. I Brani solo di Alto livello: Maybe i’m amazed potrebbe trovarsi nell’album let it be, Junk nel White album, Every night in Abbey road, Hot a sun nel White album, ecc. “Ram” è un album molto interessante e mostra un camaleontico McCartney impegnato in vari stili, dal rock di Smile away al pop di Too many people, al pre punk di Monkberry moon delight fino alla beatlesiana solenne The back seat of my car, Red rose speedway contiene delle perle come My love, The mess, Little lamb dragonfly, ecc, Band on the run è storia, Venus and mars è un ottimo album molto meglio di ciò che hanno fatto Lennon o Harrison, sono validi anche Wings at the speed of sound o London Town, ma con BAck to egg Macca dimostra di essere sempre a passo con i tempi
Parlando di Lennon ricordiamo che in plastic ono band si è circondato di grossi nomi a partire dal produttore Spector, ma l’album è buono ma niente più. God è una cover di “love letters” versione Elvis, Working class hero è Dylan puro; Happy xmas è una cover di Pleding my love di Jhonny Ace. L’album Imagine è scontato con dei pezzi non a passo con i tempi, McCartney è sempre stato più fresco e immediato, Lennon vive di luce riflessa dopo la morte è stato fortemente sopravalutato. Se prendiamo Mind games, troviamo “I know” L’inizio suona come I’ve got a feeling di Beatlesiana memoria(il pezzo è stato scritto da Paul), continua con un arrangiamento alla Bee gees, il ritornello sulla falsa riga della melodia di Hey Jude del Grande McCartney. Harrison non può neanche essere paragonato perchè alle sue composizione manca qualcosa sono incomplete, non hanno grinta. I grandi dischi degni di un ex beatles sono Live and let die, Maybe i’m amazed, Band on the run, Flaming pie, Venus and mars/rock show, Rockestra theme, Spit it on, Junk, non le canzoncine alla don’t worry Kyoko
scusa, ma per difendere Macca non è che devi parlare male della carriera solista di George o di John nella maniera in cui tu ti sei espresso. Come nella recensione di Ricardo in cui intravvedo un pizzico di antipatia per Macca noto nel tuo post un sentimento analogo nei confronti di Lennon e Harrison. Anche le tue sono opinioni…non è oro che cola. Macca si difende benissimo con il suo repertorio…non devi confrontarlo con gli altri due. Poi hai citato Rockestra teme come grande pezzo…beh…non puoi confrontarlo con Imagine…ma nemmeno con I Know che tanto non ti piace. Quella fu una stravaganza milionaria che raggruppando la crema della musica dell’ epoca raggiunse un risultato piuttosto deludente. L’ album che la contiene rimane un ottimo disco in ogni caso, questo è certo. Praticamente su questa pagina di distorsioni ho letto la distruzione della carriera solista di Macca (da parte del recensore) e quella della carriera solista di Lennon e Harrison (da parte di un fan). Perfetto…con quella di Ringo facciamo l’ en-plein. Un saluto
Io preferisco Rockestra theme a Imagine,”Imagine” non mi piace per niente ha un testo utopico e sognatore, la musica è una brutta rilettura di Let it be di McCartney, nonostante anche Let it be no sia tra le mie preferite, bisogna ammettere che, musicalmente è un pezzo molto scarno e scontato, preferisco Maybe i’m amazed, Let me roll it o Live and let die
Non volevo assolutamente offendere nessuno, ma quello che ha scritto mi ha veramente turbato, perchè lei ha distorto la realtà. Ma ha mai ascoltato Call me back again, Junk, Maybe i’m amazed, Live and let die, Somedays, Little willow, Here today, The pound is sinking, Somebody who cares, souvenir, the note you never wrote, Morse moose and the great goose, Deliver your cildren, Old siam sir, Baby request, warm and beatifull, ecc
Caro Paolo io non sono l’autore della recensione INCRIMINATA, ma uno dei responsabili del sito, ed in tal senso le ho scritto. Quello che forse ‘donchisciottamente’ sto portando avanti è una battaglia contro i modi offensivi e pacchiani che caratterizzano, non certo da oggi, i rapporti tra autori di articoli e recensioni e lettori. Allora uno può scrivere le cose più assurde si possa immaginare e lontane dalla sensibilità di chi legge: il compito di chi legge e si sente toccato in prima persona in quanto appassionato e cultore di musica, è proprio farglielo notare puntualmente e con zelo. E’ possibile fare questo civilmente senza chiamare in correo i genitali maschili, usare termini come ‘coglionare’, ‘pezzente’, ‘ignorante’, ‘zappatore’ (ah ah ah …) etc…? Io CREDO di sì, basta un pò di buona volontà e rispetto uno dell’altro. Dopodichè il confronto di idee può diventare incandescente, torrido, violento, ma leale! La mia è una battaglia contro i mulini a vento? Mah, non lo so, io ci tento ….
ti ringrazio, mi devi scusare, stiamo in generale avendo un modo antipatico di porci verso il prossimo, comunque mi piacerebbe continuare la discussione con colui che ha scritto l’articolo
Vorrei rispondere ancora una volta all’ennesima pioggia di commenti stavolta con un aneddoto. Lo spunto me lo ha dato la visione del bel documentario “Searching for Sugar Man” che parla di quel misterioso (e bravissimo) ispano-yankee di nome Rodriguez che ebbe successo solo in Sudafrica nei primi anni settanta. Ad un certo punto una delle persone intervistate nel film (uno dei boss della Motown) afferma “Bob Dylan? no, Rodriguez era meglio!” ed un altro (mi pare un suo produttore) poco dopo di rimando “dopo Dylan c’era Rodriguez”. Certo lì per lì qualsiasi appassionato (per non dire esperto) di musica sarebbe stato autorizzato a dire “ma che stronzate dicono questi?”. Io mi sono fatto una grassa risata e la cosa è finita lì, fermo restando che Rodriguez ha scritto bellissime canzoni. So benissimo che oltre a Dylan c’erano pure Neil Young, Gene Clark, Townes Van Zandt, Jim Croce, Phil Ochs, Fred Neil, Tom Paxton e via dicendo ma questa affermazione l’ho presa come una forzatura, una pura esagerazione. E si badi bene questo documentario ha vinto pure l’oscar quindi viene e verrà visto da milioni di persone. Con questo dove volevo arrivare vi chiederete? Mi venivano al proposito in mente tutti gli epiteti e parolacce raccolti a valanga con questa recensione di Macca. E si badi bene il film di Rodriguez lo vedono nel mondo in tanti mentre Distorsioni lo leggono forse qualche centinaio di persone. Che bisogno c’è dico io di offendere il recensore se non sei d’accordo? Pure io allora o chiunque altro dovrebbe passare ore allora a zonzo per il web per trovare recensioni che non lo trovano d’accordo ma non mi sembra che il gioco valga la candela. Non è che alzando (virtualmente) la voce si debba aver ragione per forza. Rispettiamo anche gli altri, che si chiamino Distorsioni o in un altro modo. Con questo modo di fare ci avviciniamo sempre di più al mondo della politica e del calcio (parlato). Quel linguaggio di chi dice le cose più feroci e pensa di averla sempre vinta. Non roviniamo così anche quel meraviglioso mondo che è la Musica Rock, nel mondo di m…a attuale non ci rimane molto altro di bello oltre a quella.
Sono a dir poco allibito. E` il primo articolo che leggo sul vostro sito, trovato perchè stavo curiosando tra le recensioni online del disco, e vi assicuro che sarà anche l’ultimo.
Qualcuno in un commento precedente l’ha definito “fuori dalla realtà”.. beh è un commento sacrosanto e oggettivo. Le canzoni piacciono e non piacciono, ma ci vuole competenza per scrivere recensioni. E qui non ne trovo traccia.
Buona fortuna!
Mi dispiace molto che non leggerai più articoli su Distorsioni perché ti assicuro che potresti trovarci delle cose interessanti, dato che si tratta di un webmagazine completamente indipendente e quindi libero di esprimere qualsiasi opinione, anche quando è contraria a quella della maggioranza e, in quanto tale, viene tacciata di ogni colpa. Sì, noi di Distorsioni siamo delle pecore nere che, quando è necessario, vanno controcorrente senza troppi problemi. Può piacere o non piacere ma questo è il nostro sito.
Buona fortuna anche a te!
Rossana Morriello
Sono più che d’accordo con il recensore riguardo a questo album, ma tuttavia penso che il recensore sia stato troppo superficiale a definire il McCarney post-Beatles “sempre nell’assoluta mediocrità”.
Conosco più che bene la sua discografia ed è vero che Paul McCartney abbia fatto veramente dei dischi estremamente osceni (sopratutto nel periodo anni ’80). “Band on the run”, per dirne uno, è un disco molto ben riuscito (forse il migliore della sua discografia). Un altro è “Ram”, che può non piacere a molti, ma è il massimo esempio del suo stile compositivo. Oppure anche il singolo “Live and let die”, composto per il film di Bond, è una Signora Canzone.
Poi, passando a periodi più recenti, “Flaming Pie”, disco senza troppe pretese, ma è comunque un album valido. Così come il “Memory almost Full”, per quanto alcune canzoni di questo ultimo non mi piacciono più di tanto. E pure la canzone “My valentine”, estratta dal disco “Kisses on the bottom” è decisamente ben riuscita.
Per non parlare poi dei suoi dischi (che quasi nessuno conosce) di musica colta, in cui vediamo McCartney nelle vesti di compositore; ad esempio “Liverpool Oratorio”, “Ecce Cor Meum” o “Ocean’s Kingdom”.
Con questo vi auguro un buon proseguimento :)
Bell’album, sicuramente superiore al precedente “Memory almost full”.
L’ultima canzone “Road” mi ha sorpreso: da sola vale l’acquisto dell’album. La peggiore per me invece è Hosanna. Nella recensione non si può non notare un’odio/disprezzo per l’autore del lavoro; di conseguenza ne rende quindi poco credibile la recensione. Poi affermare che questo è il 15° album di studio lascia ampi dubbi sulle conoscenze del recensore sulla discografia di Paul McCartney.
Uno ottimo album anche ad un anno dall’uscita.
Ai fans di Macca non va giù che si critichi il proprio beniamino ok però bisogna riconoscere che tra il 1970 e il 2015 non è che abbia sfornato dischi memorabili (anzi) Questo perché nei Beatles i due grandi sono (aimè) quelli che se ne sono andati prematuramente. Paul ha fatto addirittura un disco con Michael Jackson casomai ve ne foste dimenticati, una vergogna impossibile da cancellare.
Questo New è un disco deludente, poi se lo volete definire ottimo vuol dire che di musica ne masticate poca ed è inutile prendersela col recensore che di sicuro ne capisce molto più di voi , ah dimenticavo: vi ricordo che la musica non è “solo” quella dei Beatles e derivati ma ne esiste moltissiam altra bella.
Sentitevi il vostro beniamino e lasciateci in pace x favore