Richard Thompson ELECTRIC
[Uscita: 11/02/2013]

Il pericolo che si rischia parlando di Richard, che tra l'altro molti erroneamente confondono con un altro grandissimo omonimo, Danny Thompson bassista dei Pentangle è che la sua musica abbraccia una tale varietà di stili da non etichettarlo facilmente in rigide classificazioni. Prova di questo sono le sue collaborazioni ad inizio ottanta col geniale David Thomas (Pere Ubu) ed i suoi Pedestrians. Due dischi per loro da recuperare a tutti i costi. Da sempre convinto estimatore della Fender Stratocaster ha raramente abbandonato la sua chitarra preferita della quale è unanimemente considerato un grande maestro. Questo ultimo "Electric" è uscito prima in Usa che in Inghilterra in virtù del fatto che è stato registrato a Nashville nell'home studio del noto Buddy Miller (Robert Plant, Emmylou Harris e Solomon Burke tra gli altri). Richard ha lavorato in trio, col bassista Taras Prodaniuk ed il batterista Michael Jerome, ovvero la stessa band del disco del 2010 "Dream Attic".
L' "Electric" di cui vi parliamo è quello della deluxe edition, una volta tanto davvero giustificata visto che presenta ben sette brani aggiunti, di livello pari agli altri, al posto quindi delle solite demos o alternate takes. Thompson definisce nel suo sito questo disco come folk-funk, etichetta che francamente sembra fuori luogo una volta che si schiaccia il tasto play. Il piatto forte di Electric sono quelle fantastiche slow ballads di cui il nostro è consumato maestro. Rientrano in questa categoria la splendida Jeremy, Salford Sunday, molto nostalgica e Fairport style, The Snow Goose, con la deliziosa Alison Krauss a supporto vocale ed Another small thing in her favour che regalano brividi che pensavamo relegati a 40 anni fa. Ma visto che il disco si chiama "Electric" è naturale che i pezzi siano in maggioranza rockeggianti, spesso cantati a due voci col bassista Prodaniuk e altri preziosi ospiti. Pezzi forse un tantino più accademici ma l'ex Fairport ha ancora molte frecce nel suo arco. Ascoltare ad esempio Straight and narrow, Stuck on the treadmill e Sally B nei quali la sua Fender canta come ai tempi d'oro.
L'aria di Nashville si respira pienamente in Saving the good stuff for you, possiamo definirlo un pezzo country grazie al delicato fiddle di Stuart Duncan e la voce angelica dell'inglesina Slobhan Maher Kennedy. Ma nuove e gradite sorprese ce le regala il cd aggiunto: da segnalare che il disco esce pure in doppio glorioso vinile, nel quale troviamo delle canzoni che sarebbe stato delittuoso tenere fuori. Bello il rock campagnolo di Will you dance, Charlie Boy, che sembra recuperato da quell'irresistibile album di covers che era "Rock on" (1972) del supergruppo The Bunch. Chi se lo ricorda? Anche altre belle composizioni quali I found a stray, The rival, la curiosa Tic-Tac man fanno la loro degna figura e davvero poco in questo bonus disc è da buttare. Cosa più unica che rara. Un disco che spiega Thompson “è venuto giù molto velocemente, con un suono molto scattante, una sorta di Judy Collins che incontra Bootsy Collins (bassista funk di colore ndr)". Sarebbe bello vederlo dalle nostre parti ma a quanto pare solo in Inghilterra ed Usa sembra gradita la sua presenza on stage. Un ritorno da grande musicista di classe questo di Richard Thompson, al pari dello splendido nuovo disco di Eric Burdon e dei ritorni del 2012 di Bill Fay e Bob Dylan. Welcome back Richard!
Commenti →