Rev Rev Rev REV REV REV
[Uscita: 21/10/2013]
Furori elettro/onirici da Modena. Primo album per i Rev Rev Rev dopo l'EP “Hipnagogic visions” del 2012, che già offriva in nuce elementi sonori di notevole spessore evidenti in brani quali Red in blue e Silent siren. Nata nel 2011 dall'incontro fra Laura Iacuzio (basso e voce) e Sebastian Lugli (chitarre), la band emiliana propone nove tracce al calor bianco dove, in un'atmosfera sospesa fra lirismo lisergico e dissonanti eruzioni armoniche, trovano asilo eleganti scintille creative e fulminanti immediatezze espressive frutto acido e irresistibile di irrefrenabile istinto e intelligente passione. La voce di Laura Iacuzio in Ps_Cube ci introduce angelica (o demoniaca?) in un mondo obliquo ed evanescente in perenne ed instabile equilibrio fra sogno ed incubo. Le chitarre (Fender Mustang o Gretsch o cos'altro?) di Sebastian Lugli ci avvolgono e ci graffiano con oscuri arabeschi sonici che iniziano a dilatarsi nella successiva Honey sticky fingers in cui è la voce di Sergio Giacomini a presentarci gli ammalianti giochi armonici creati dal wha wha usato (caratteristica costante del disco) come un'ulteriore voce oscura, ma comunque fondamentale nell'economia melodica del suono.
Blue on red e Meaning occurs chiariscono splendidamente questo aspetto affascinante dell'irresistibile ed interessantissima costruzione armonica dei brani del gruppo. Echi possenti di My bloody Valentine e Jesus & Mary Chain certo, ma anche travolgenti riff che si intrecciano veementi nel magma sonoro generato da basso, chitarra e batteria (suonata con perizia da Alain Rossi) che richiamano alla mente le antiche alchimie dei primi Black Sabbath o del più meravigliosamente delirante Neil Young con i suoi Crazy Horse o, in ultima analisi, dei primissimi, entusiasmanti Smiths dell'allora vulcanico Johnny Marr. Ascoltare Probability o la superba Moonlight Soundscape per averne l'inconfutabile prova o la conclusiva Rip the veil in cui aleggia l'ombra oscura e magnifica della indimenticabile Nico accompagnata, in una sulfurea session, dall'orgasmo chitarristico dei fratelli Reid. Se aggiungiamo il sapiente e validissimo lavoro svolto in fase di registrazione, missaggio e masterizzazione e l'elegante e curata veste grafica ci troviamo dinanzi ad un'opera prima che nulla ha da invidiare alle migliori e stracelebrate produzioni straniere. Ottimi dal vivo, trasmessi e apprezzati dalle radio (anche d'oltreoceano), i Rev Rev Rev raggiungono con questo disco un'ulteriore tappa nel loro breve, ma già più che convincente percorso artistico. Bravi!
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