Sly & Robbie meet Nils Petter Molvær... NORDUB
[Uscita: 6/04/2014]
Giamaica-Norvegia-Finlandia #consigliatodadistorsioni
Sly & Robbie meet Nils Petter Molvær Feat. Eivind Aarset & Vladislav Delay
Quando due leggende del reggae giamaicano come Sly Dunbar e Robbie Shakespeare, sulla scena dagli anni Settanta, ‘incontrano’ un mito del nu jazz come il trombettista e compositore Nils Petter Molvær, affiancati da due superbi musicisti quali il chitarrista norvegese Eivind Aarset e lo stregone finnico SasuRipatti, in arte Vladislav Delay (uno dei suoi innumerevoli travestimenti nominalistici) alle macchine, l’esito non può che essere straordinario. Nell’essenza, “Nordub”, licenziato per i tipi della Okeh Records, è un album ricco di spunti geniali. Una miscellanea superbamente modulata lungo i sentieri della mirabile fusione tra dub, jazz sperimentale ed elettronica. Sin dall’incipit, If I Gave You My Love, i ritmi sono sincopati al punto giusto, circolari giri di basso e batteria pulsante su una base di tastiere elettroniche alquanto meditative, con escursioni chitarristiche di gran pregio e inserti metafisici di tromba. How Long è il classico brano dub impreziosito da intarsi vocali con effetto ‘eco’, il respiro rallentato di una creatura spiraliforme che si svolga su di un nastro sonoro liscio e compatto che d’improvviso si accende del suono argentino della tromba di Molvær.
Tra le tante perle dell’album, ci piace segnalare per la loro pregnanza: la sperimentale traccia sonica di White Scarf In The Mist, col basso che domina incontrastato e la tromba di Nils che ne impreziosisce la trama; Was In The Blues, nell’ordito della quale la chitarra di Aarset compie prodigi di tecnica e la voce filtrata dalle macchine dona tocchi di avvenirismo all’impianto complessivo della linea musicale; Dream Drifter, con la tromba di Nils che recita un ruolo dominante, snodandosi lungo un tappeto di suoni altamente evocativi; la linea superbamente dub di Politically KKKorrrekkkttt, intervallata dalle note brillanti della tromba di Molvær e dalla narcotizzante scia ritmica di Sly e Robbie. L’epilogo dell’album è affidato alla splendida traccia di Neil Five, in bilico tra sperimentalismo e ambient, un affresco di paesaggi sonori per tromba e strumenti elettronici che rapisce per la bellezza smeraldina delle atmosfere, una magica sinestesia che incanta e conquista le papille auditive. Prova mirifica.
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