Migliora leggibilitàStampa
8 Gennaio 2017 ,

Death Valley Girls GLOW IN THE DARK

2016 - Burger Records
[Uscita: 10/06/2016]

Stati Uniti   #consigliatodadistorsioni     

 

11183_JKTNell’anno in cui Jim Jarmusch pubblica un film-documentario sugli Stooges, “Gimmie Danger”,  i maggiori poli urbani degli Stati Uniti, New York City e Los Angeles si sono svegliati al richiamo del proto-punk targato 2016. Il sottosuolo indie-rock ha sfornato band che omaggiano il rock più duro prima dell’avvento del punk o mentre stava arrivando. Band ispirate da Stooges, New York Dolls, Radio Birdman, Rolling Stones, Destroy All Monsters. Se a New York nomi della scena locale come quello di Margaret Chardiet si sono spesi in nome della causa, a Los Angeles le vibrazioni positive della California e del suo surf-rock degradano verso un riverberato garage rock dal sapore delinquenziale.

È il turno delle Death Valley Girls e della loro seconda fatica, Glow In The Dark (che segue “Street Venom” del 2014), un invito ad unirsi alla rivoluzione. Un tema caro alla gang death_valley_girls_7_color_credit_photo_by_minivan_photographyformata da tre donne (Bonnie Bloomgarden, The Kid e Pickle) e un chitarrista solista (Larry Schemel) è quello della rivoluzione dei generi sessuali e di una totale parità tra di essi. Così rivendicano fieramente in I’m A Man Too, un pow-wow crampsiano imbevuto di flutti surf. In quanto a ferocia e cattiveria le tre ragazze non sono seconde a nessuno e intimoriscono in numeri stupendi come Seis Seis Seis o la title-track.

deathvalleyDisco strizza l’occhio al garage-rock più psichedelico, Death Valley Boogie non avrebbe sfigurato su “Slaughterhouse” della Ty Segall Band per isteria e ossessività espresse. Love Spell esplode nel ritornello saturo di chitarre, Horror Movie sembra ricalcare le gesta dei mai abbastanza compianti Destroy All Monsters, Summertime è un malefico mantra blues, Wait For You chiude in bellezza con assolo di tastiera e chitarra. L’unica traccia che non convince  è la ondivaga ballata Pink Radiation , il cui incedere rallentato infrange  i tempi di un album che vive all’istante di carica selvaggia. Death Valley Girls rinnovano il nostro amore per  il rock’n’roll: un’alternativa a Runaways, Dum Dum Girls e Warpaint.  

 

Voto: 7/10
Ruben Gavilli

Audio

Video

Inizio pagina