Brönsøn QUI NEL BARATRO TUTTO BENE
[Uscita: 04/05/2015]
#consigliatodadistorsioni
Brönsøn è il nuovo stimolante progetto a firma Lara Martelli, affascinante singer romana di madre finlandese. Chanteuse seducente e personaggio intrigante ha alle spalle una avventura musicale iniziata quando aveva solo 20 anni. Ha nella propria discografia tre soli lavori, dal debutto ancora acerbo di "Lara I" ai più interessanti e completi "Orchidea porpora" (2002), e "Cerriwdwen" (2007), due lavori di grande intensità emotiva. In quest'ultimo disco, anche in virtù della scelta della lingua inglese, si è avvicinata molto alle sonorità della musa islandese Bjork, con richiami ai Portishead di Beth Gibbons e Geoff Barrow. Degna di nota anche la sua partecipazione nel 2002 a Chicago al tributo a Jeff Buckley, artista per il quale conserva una stima immensa, al punto da dedicargli il brano Sinfonia in luna su Orchidea porpora. La formazione della creatura a nome Brönsøn risale al novembre 2013, quando la nostra si incontra con Giorgio Maria Condemi e Vieri Baiocchi, entrambi di Operaja Criminale e Pierfrancesco Aliotta. Sono venute così alla luce le 12 tracce di questo sorprendente debutto chiamato significativamente "Qui nel baratro tutto bene", ennesima riprova del talento della Martelli. Un disco alla realizzazione del quale ha contribuito la sempre più diffusa campagna di crowdfunding di Musicraiser, che, grazie all'inossidabile e ricambiato amore del pubblico per Lara si è conclusa in maniera trionfale. Il brano Provincia ha fatto da perfetto apripista, un bel video ed una voce che ricorda a tratti quella dell'ultima Nada.
Ma qui dentro c'e molto di più. Echi sabbattiani in Rec & play, frammenti di neo psichedelia in Vittima ed in Luna che ha netti stacchi reggae Police style, opera di Vieri Baiocchi, proprio gli stessi che ritroviamo in Les amants. Avida poi ci riporta a certe sonorità presenti nella lontana compilation "Rock 80", quella della Cramps dove c'erano Kaos Rock e Kandeggina Gang fra gli altri. Altrove Lara Martelli dimostra la solita consumata abilità nel maneggiare la materia melodica e di saper navigare anche in acque più tranquille di quelle un tantino turbolente di gran parte delle tracce del disco. E così succede di ritrovarsi fra le mani alcune affascinanti slow songs come Inverno, Contare e la conclusiva Immagina, fra le pagine più luminose di un debutto con i controcazzi. Un album che profuma d'improvvisazione, di registrazione in presa diretta, senza tanti fronzoli od inutili sovraincisioni digitali, con lo stesso climax che si andrà poi a respirare nel live act. La femme fetale romana ed i Brönsøn sorprendono e spiazzano l'ascoltatore con un lavoro intrigante che cresce ad ogni ascolto, ricco di testi non banali e soluzioni strumentali sempre varie e mai scontate. Una voce come quella di Lara Martelli rappresenta il classico fiore nel deserto nel panorama underground italiano. Bravissima.
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