Pillow FROM DUSK TO DAWN
[Uscita: 25/06/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI
Dietro il moniker Pillow si cela Luca di Mira, tastierista dei Giardini di Mirò, il gruppo italiano più affermato tra quelli che vengono catalogati come post rock. Questo è il secondo album solista dopo “Flowing seasons” del 2006. Non essendo fanatici delle etichette non rinchiuderemo questo disco in un genere: diciamo solo che è musica strumentale e che piano e tastiere sono ovviamente protagonisti. Le melodie sono solenni, specie in Northern latitudes, brano che coerentemente col titolo evoca lande fredde e desolate. Rintocchi di piano come campane e tastiere che riproducono linee d'archi impressioniste. A dream è un sogno piuttosto inquietante, volute di sintetizzatori oscuri e ossessivi. I brani di solo pianoforte, come Lied vom kindsein, che è registrata in modo da ricordare un'incisione antica, sono quelli più evocativi. Ma non sono meno riusciti i brani più complessi, come A dream (part 2), che i nostalgici di oscurità targate anni '80 ameranno.
I singoli brani non sono lunghi, ma essendo articolati nel loro svolgimento danno l'impressione di raccontare una storia complessa. Non fraintendete quello che scrivo, non sto dicendo che annoiano, anzi sono avvincenti. Pillow ha la capacità di toccare le corde più intime dell'ascoltatore. Si può persino parlare di neoclassicismo, di fronte a Fragment, breve schizzo per archi, o Nocturnal horizon, il cui ostinato pianistico rievoca compositori di inizio '900, ma ci sono le screziature dei sintetizzatori a ricordarci che siamo nel presente. C'è anche una vera e propria suite, Silent journey, con radicali cambiamenti di atmosfera e ritmo al suo interno, non nello stile tipico del progressive rock, ma sempre in un ambito di contaminazione tra stili (il brano che mi convince meno, lo trovo più prevedibile rispetto agli altri). Di Mira è certamente un amante della musica da film, la colonna sonora realizzata nel 2009 per la riedizione de “Il fuoco” di Pastrone è considerata l'opera dei Giardini Di Mirò in cui la presenza del tastierista è più forte. Musica molto evocativa ma non per tutti i gusti, chi ama i ritmi forsennati o non può fare a meno dei riffs non sarà conquistato da Pillow, chi ama la musica senza confini cerchi questo disco.
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