RanestRane A SPACE ODYSSEY PART TWO – H.A.L.
[Uscita: 04/12/2015]
#consigliatodadistorsioni
Suoni ed immagini, esibizioni dal vivo, pellicole indimenticabili. Da Werner Herzog a Stanley Kubrick, da “Nosferatu il vampiro” a “Shining”. L'ambizioso ed atipico progetto delle RanestRane di montare ad arte commenti musicali live sopra proiezioni integrali di cult movie giunge spedito al suo quarto capitolo. Dopo aver preso per mano il cereo vampiro Kinski e il folle Nicholson il quartetto di musicisti romani, formato da Daniele Pomo (voce, batteria e percussioni), Maurizio Meo (basso e contrabasso), Riccardo Romano (tastiere, arpa e cori) e Massimo Pomo (chitarra acustica ed elettrica), nel 2013 ha concepito una coinvolgente opera rock ispirandosi al capolavoro avveniristico del 1968 “2001: A space odyssey”. L'alba dell'uomo e il misterioso monolito nero -presenti nella prima parte del lungometraggio d'autore- sono stati i temi che hanno caratterizzato il cine-concerto “A space odyssey Part One – Monolith” che ne è scaturito.
A distanza di due anni esatti, le RanestRane riprendono a cucire le trame spaziali del classico fantascientifico per eccellenza, tornando a raccontare delle drammatiche vicende del super computer HAL 9000 nel concept “A space odyssey Part Two – H.A.L.”. Intelligenza artificiale, astronauti ibernati, ribellioni e passeggiate nello spazio rappresentano il tema conduttore della sezione centrale del film di Kubrick che si materializza nelle dieci definite scene musicali della rappresentazione sonora del gruppo capitolino. Dieci tracce, per metà completamente strumentali, che finemente si incastonano nei frames della proiezione, sormontando ed interagendo con l'audio d'origine, spesso lasciando spazio alle battute più significative, ai momenti emotivamente più coinvolgenti. Una trama musicale stilisticamente vicina alle melodie tipiche del prog sinfonico avvolta in interludi e passaggi elettro-space rock e nelle compresse liriche del vocalist Daniele, precise e definitive istantanee nella trasposizione delle gesta dei protagonisti Bowman e Poole.
Un lavoro articolato, frutto di minuziosa ricerca, che mantiene alto il suo profilo artistico anche svincolandosi dal contesto palcoscenico e rivestendo la dimensione di semplice progetto discografico. Da annotare che, come per la precedente prova, compare nelle vesti di ospite d'onore Steve Rothery, chitarrista dei Marillion, abile nel dispensare interventi di inequivocabile spessore artistico dal respiro internazionale (Space walk e La perfezione che si cerca). E' un modus operandi particolarmente insolito quello che le RanestRane hanno deciso di adottare per dispensare magia ed emozione sonora; la messa in onda della seconda puntata della novella cosmica kubrickiana conferma l'assoluto valore di questa bizzarra idea musicale nonché l'abilità tecnica di una band che ha tutte le carte in regola per occupare un posto di rilievo nel palinsesto alternative di casa nostra. Avviciniamoci all'evoluto Star Child (la trilogia sarà conclusa dalla vicenda del bambino delle stelle) tuffandoci in questa anacronistica e datata odissea. Il 2001 è da un po' alle nostre spalle ma grazie alle RanestRane è possibile ancora toccarlo.
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