Whiplash – ’71 – In guerra 32° Torino Film Festival
Dalla nostra inviata al 32° Torino Film Festival, Rossana Morriello
WHIPLASH: regia di Damien Chazelle
Usa, 2014, 35mm, 105’, col.
"Whiplash" è un film straordinario - per ora il film più bello visto al Torino Film Festival - adrenalinico, carico di una forte tensione emotiva dalla prima all’ultima scena, dalla quale è impossibile non rimanere coinvolti. Si vive insieme al protagonista, il giovane studente Andrew Neyman, talento della batteria jazz, dall’inizio alla fine, il suo rapporto conflittuale con Mr. Fletcher, l’insegnante che l’ha scoperto nella scuola in cui si è iscritto e i cui metodi di insegnamento sono a dir poco discutibili. La violenza, fisica e psicologica, è ciò che li caratterizza. Fletcher urla, insulta, deride e umilia i suoi studenti e scaglia loro addosso qualsiasi cosa, incluse delle sedie. Lo fa con tutti ma soprattutto con Andrew del quale intravede il potenziale.
Lo scopo è difatti spingerli a dare tutto, a superare se stessi, nella convinzione che solo in questo modo possa nascere un talento, così come era capitato a Charlie Parker che – racconta Fletcher – aveva suonato così male che Joe Jones della Count Basie Orchestra gli aveva tirato addosso un piatto della batteria. Dopodiché Parker si allenò tanto da tirare poi fuori il suo storico assolo e diventare una leggenda. Senza il gesto di Joe Jones quindi non ci sarebbe stato nessun ‘Bird’. Un film che s’interroga sul prezzo del successo, su cosa un giovane talento sia disposto a sacrificare per raggiungere il successo, ma che è anche una considerazione sulla necessità di allenamento e sacrificio per arrivare a tale obiettivo. Considerazione importante in un’epoca come la nostra nella quale tutto sembra passare per altre vie e la fatica e il sacrificio non sembrano più avere valore. Grandissima interpretazione di entrambi gli attori principali, Miles Teller (Andrew) e J.K. Simmons (Fletcher). Frase cult del film: “se non sei abbastanza bravo suoni in una rock band”.
’71: regia di Yann Demange
Regno Unito/UK, 2014, HD,100’, col.
Gary Hook è un soldato dell’esercito inglese di stanza a Belfast nel 1971, periodo di massima tensione del conflitto in Irlanda del Nord (un anno prima della Bloody Sunday). Durante un’incursione oltre il confine tra i due schieramenti per perquisire delle abitazioni civili in cerca di armi, Hook viene lasciato indietro dai suoi uomini e si ritrova solo nella parte sbagliata della città. Deve quindi scappare e nascondersi e comincia una caccia all’uomo da parte dei militanti dell’IRA, alla quale presto si aggiungono altri persecutori poiché Hook rimane coinvolto suo malgrado in varie vicende. "'71" è un bel thriller carico di tensione che rivela intrecci, tradimenti e spionaggi tra una fazione e l’altra e interessi che vanno oltre le motivazioni dichiarate del conflitto. Li sintetizza perfettamente un medico che aiuta e cura Hook con una frase senz’altro vera per il conflitto irlandese, solo apparentemente generato da motivazioni religiose, ma valida in realtà per tutte le guerre: “ricchi coglioni dicono a stupidi coglioni di uccidere poveri coglioni” e aggiunge “è tutta una bugia”. Ottima l’interpretazione di Jack O’Connel nei panni del soldato Gary Hook, ingenuo e un po’ disorientato quando inizia la vicenda ma costretto a tirare fuori rabbia e astuzia per salvarsi la vita.
IN GUERRA: regia di Davide Sibaldi
Italia/Italy, 2014, HD,80’, col.
Interessante noir metropolitano, tutto italiano, "In Guerra", secondo film del giovane regista milanese under 30 Davide Sibaldi, che ne è anche produttore, sceneggiatore, montatore e curatore degli aspetti tecnici, per la necessità di doversi arrangiare con pochi soldi. Il film è infatti stato girato con un budget ridottissimo, di soli 6 mila euro, come racconta il regista presente in sala alla proiezione, e reso possibile anche grazie alla collaborazione amichevole (e gratuita) di alcune persone che hanno creduto nel progetto e che saranno ripagate con quote di partecipazione agli utili del film. Gli attori sono di formazione teatrale, e lo si nota parecchio sullo schermo, ma ciò contribuisce a creare l’atmosfera straniante del film, quasi fumettistica. Il resto lo fa l’ambientazione nella periferia milanese deserta e minacciosa, tanto più inquietante in quanto la riconosciamo come nostra, così simile a quella di tante città italiane. La storia si svolge durante una sola notte e racconta l’incontro tra due personaggi molto diversi, Eleonora, ragazza benestante che ha appena rotto col fidanzato e Daniel, in guerra con se stesso e con il mondo, in un ruolo da ‘Guerriero della notte’, film a cui l’opera di Sibaldi si ispira. Accomunati dalla loro solitudine, i due finiranno per trovarsi pur nella loro apparente diversità.
Correlati →
Commenti →