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23 Luglio 2013

La Coscienza di Zeno SENSITIVITA’

Uscita: 10 Giugno 2013 - AltrOck / Fading Records

la coscienza di zenoSeconda prova per i liguri, la Liguria è terra di progressive rock per elezione: La Coscienza di Zeno dopo l’album eponimo del 2011, uscito per Mellow Records, sono alla prova della maturità che la band supera brillantemente con un disco coinvolgente e affascinante. Quello de La Coscienza di Zeno si può ascrivere nella grande tradizione del prog sinfonico, per fare due nomi: Yes e Metamorfosi, ma riletto secondo una sensibilità personale e facendo tesoro di esperienze musicali diverse, dal jazz alla musica d’autore italiana al folk. “Sensitività" è stato registrato nei genovesi Hilary Studios da Rossano Villa, un nome che è garanzia di alta qualità, che vi ha suonato il mellotron; altri contributi sono arrivati da Joanne Roan al flauto, Sylvia Trabucco al violino e Melissa del Lucchese al violoncello. Ma veniamo alla band, nasce nel 2007 a Genova e adesso è composta da sei musicisti: Gabriele Guidi Colombi (anche nel Tempio delle Clessidre), al basso, Andrea Orlando, Finisterre, Malombra, alla batteria e percussioni, Davide Serpico alle chitarre, Stefano Agnini, tastiere, Luca Scherani (Hostsonaten) piano e tastiere e Alessio Calandriello alla voce. Il nome scelto dalla band, ovvio richiamo al capolavoro di Italo Svevo, ci indica la direzione che la musica della CdZ prende, quella di una ricerca psicologica introspettiva dentro l’io.

 

I testi, tranne che Tenue e Chiusa 1915 rispettivamente di Guido Colombi e Scherani sono tutti di Agnini, non sempre di facile lettura, ricchi di simbolismi, di riferimenti storici, letterari, mitologici possiedono quel grado di mistero e ambiguità che li rendono affascinanti e mai scontati, in linea con la tradizione progressive. Se un tema conduttore ricorrente vogliamo trovare in “Sensitività” questo è quello della sconfitta che abbatte e distrugge speranze e illusioni, è così per i prigionieri di guerra russa di Chiusa 1915 di cui la musica sottolinea con tragica solennità l’amaro destino, per le paure e le angosce del bambino in Tensegrita, per la condizione di sudditanza del presunto matto del La Città di Dite, per le illusioni del socialismo in Tenue: «Ricordi la rossa Russia / l’applicazione di un vivo socialismo / sogno e idee rimaneggiati / rimane cenere su dissolte tue frequenze».La Coscienza di Zeno si mostra a suo agio sia nelle parti sinfoniche dai toni alti e solenni, sia nei momenti di calma, quando il suono si fa più introspettivo e malinconico e l’alternanza dei toni, oltre a rendere affascinante la musica, dà la possibilità alla voce potente di Alessio Calandriello di mostrare le sfumature e le tonalità del suo canto che in diversi momenti dimostra di aver fatto suo non solo la tradizione prog, ma anche quella della canzone d’autore e del melodico. In conclusione un altro album che dimostra lo stato di salute del progressive nazionale.

 

Ignazio Gulotta

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