Alessandro Orlando Graziano ONIRONAUTICA

In piena maturità (vicino alla soglia dei quarant’anni), con un considerevole bagaglio d’esperienze e di collaborazioni, oltre ad un’attività intensa anche in veste di videomaker, disegnatore e grafico, Alessandro Orlando Graziano ci ricorda che la canzone d’autore può avere ancora un futuro e può raggiungere un uditorio anagraficamente più giovane e nuovo rispetto a quello che si è tradizionalmente, e quasi per obbligo generazionale, cibato di cantautori.

Ha, come si suol dire, le carte in regola, ma ha bisogno di affrancarsi da certi modelli: la tracklist del suo nuovo album, Onironautica, si apre sul brano omonimo che, con la sua impostazione melodica, con le parole sdrucciole poste alla fine di vari versi, con il suo arrangiamento da “new wave italiana” in puro stile anni Ottanta, non riesce ad evitare di riportarci alla mente il vecchio Battiato, quello della collaborazione con Giusto Pio. Il che potrebbe essere interpretato come un aggancio con la dimensione storica e quindi come un punto di partenza per affrontare nuove strade e nuovi territori.

Per il resto ciò che viene fuori dagli altri sette brani che compongono questo coraggioso album che lo stesso Graziano si autoproduce, dopo aver scritto tutti i testi e le musiche, è un interprete raffinato e gradevole, che sa comporre, sa alternare registri gravi e falsetti, riesce a creare atmosfere d’antan senza lasciarsi andare a stucchevoli nostalgie, come nell’affresco novecentesco di Cartoline del secolo scorso. Nella scanzonata Sono un fenomeno paranormale si produce in un gustoso gioco di allitterazioni, citando l’Albertone nazionale, che con quel titolo, parecchi anni fa, ha fatto un film.

Nel complesso gli possiamo perdonare un paio di cose che risultano un tantino fragili e la polvere del tempo che fa sentire in qualche arrangiamento syntho-pop, che sembrerebbe piuttosto datato. Alessandro Orlando Graziano, ne siamo convinti, ha una personalità che gli può consentire di fare ancora di più e di meglio.