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4 Gennaio 2014 , ,

Mu.vi.ment.s – Music Vision Mental Silence – 9^ edizione 28-29 dicembre 2013, Itri (LT), Castello Medievale


locandina-Mu.vi_.ment_.s.-Festival-9Il Mu.vi.ment.s è giunto quest’anno alla sua nona edizione. Lo sforzo congiunto dell’Associazione Ca.Ga (Cineteca Atomica Garigliano) e dell’etichetta Brigadisco riesce a mettere in cartellone non solo una serie di artisti ragguardevoli e di provata fama ma anche una vasta serie di performance originalissime e ad effetto che mai come quest’anno sono state in grado di conferire alla manifestazione una varietà propositiva e allo stesso tempo un connubio tanto eterogeneo e gradevole.

 

 

 

 

28 dicembre

 

Strane Dizioni foto di Gianpaolo Del BoveApre la prima serata la presentazione del libro “Gli Scarabocchi” di Maicol&Mirco, fumettista e illustratore che punta su delle strisce al vetriolo, minimaliste e molto politicamente scorrette . Supportati da Simone Lucciola gli illustratori Marzia ed Enrico, insieme alla casa editrice indipendente Strane Dizioni, anche quest’anno metteranno il fumetto in primo piano rispettivamente con un mini corso di serigrafia e rilegatura svolto nella prima serata dalle 10 alle 19 e con un workshop previsto per la seconda serata (14-18).

 

L’apertura musicale è invece affidata a “Spettro”, il chitarrista Cristian Naldi (Fulkanelli, Simona Gretchen) crea accordi che in tempo reale vengono sovra registrati e modificati da undici tipi diversi di distorsori. Stratificazioni e flussi sonori riconvertiti che formano una Zeus! foto di Gianpaolo Del Bovemassa sonora intensa e compatta, pregnante, iper satura, materica, violenta e vibrante. Il lavoro presentato nel 2013 per Setola di Maiale e Lemming Records è composto da due suite, rispettivamente Composto e Decomposto in cui l’estro creativo del musicista quanto la sua provata esperienza da conservatorio riescono a convivere a loro agio e trovare espressione sia nelle improvvisazioni che nell’abilità compositiva. Altra grande sorpresa della serata è stata Roseluxx, un quartetto che ha proposto l’intrigante connubio di musicalità sperimentali e avant rock con la splendida voce femminile di Tiziana Lo Conte. Hanno proposto quasi interamente il loro disco d’esordio dal titolo “Resti di una cena”. Influenze jazz e contaminazioni elettroniche ma soprattutto Nicola Ratti foto di Gianpaolo Del Boveun piglio marcatamente impro capace di enfatizzare tanto le contorsioni del contrabbasso e della sezione ritmica quanto la funambolicità vocale, che pur rimandando ad una certa tradizione cantautorale suggerisce anche l’idea più contemporanea di sonorità visiva (campo attinente al background del chitarrista Claudio Moneta, ma anche a tutto il resto del gruppo).

 

Altra esibizione se vogliamo meno sorprendente, dal momento che il loro ultimo disco “Qayin” lo avevamo pienamente apprezzato e recensito solo di recente, ma ugualmente incontenibile e travolgente quella dei Tetuan. Il giovanissimo trio marchigiano sortisceTetuan foto di Gianpaolo Del Bove pienamente la forza granitica e devastante del loro sound noise experimental venato di psichedelia arabesca. Conosciuti personalmente i tre volti celati dalla kefiah: il batterista Edoardo Grisogani, Cristiano Coini basso e tastiera e Riccardo De Luca alla chitarra. Decisamente intensa e teatrale l’interpretazione vocale di Dalila Kayros, compositrice e rumorista di origini sarde che si muove verso esplorazioni ardite ed estreme giocando con la voce (Diamanda Galas docet) e con un’elettronica tesa, graffiante e oscura che riesce a spaziare dall’industrial al tribale. Ultimo suo lavoro “(((Nuhk)))” uscito per l’etichetta indipendente Den Records e in collaborazione con Antonio Zitarelli. Altra esperienza suggestiva e trascinante quella dei Luminance Ratio, iLuminance Ratio quattro musicisti luminari della drone elettronica, anch’essi già trattati in occasione del loro disco uscito per Boring Machines “Like Little Garrisons Besieged”, tessono sonorità futuristiche dall’anima pulsante. I suoni analogici minimali e rarefatti riescono sempre a sfociare in una musicalità tangibile e fortemente introspettiva.

 

Di grande suggestione ed impatto la parte finale dell’esibizione con un crescendo percussivo irrefrenabile e trascinante scandito dagli impulsi sintetici del sinth  e dei field recordings a concretizzare e vivificare il doppio volto umano e robotico. Ancora proposte nel campo dell’elettronica coi Matar Dolores (suoni stridenti, abrasione e sperimentazione da field recordings e tape loops), una collaborazione tra Francesco Tignola e Giuseppe Lost Future foto di Gianpaolo Del BoveEsposito e Lost Future di Daniele Cavaliere e Arturo Carlino. Questi ultimi maggiormente orientati alla manipolazione, all’effettistica e soprattutto ad una musicalità electro beat ottenuta da strumentazione analogica e di stampo rigorosamente vintage. Performance da cardiopalma quella del corrosivo duo Zeus!, a suo perfetto agio negli spazi raccolti e nell’impatto live più che su ogni prova registrata. Liberano energia adrenalinica con le loro sferzate grindcore e no metal votate al parossismo. Risultano tanto massicci e travolgenti quanto estremamente godibili, coinvolgenti e mai auto compiaciuti. Confermano pienamente la verve ispirata del loro ultimo “Opera” una delle più riuscite testimonianze di avant noise nostrano. Giocato tra humor esplosivo e scariche coriacee e cerebrali da sembrare rulli de-compressori. Il portentoso batterista è Paolo Mongardi dei Fuzz Orchestra e l’invasato bassista urlatore è Luca Cavina. Decisamente si finisce spossati e felici come bambini che l’hanno fatta grossa e dopo svariate pause chiacchierecce e mangerecce condite da ‘faina’ alcolica decisamente alta (riferimento al logo del festival nda) il piacere della ridiscesa a valle ha il suo perché.

 

29 dicembre

 

Seconda serata aperta all’insegna dell’intrattenimento satirico ed esilarante di Panoplia Erotica Mangoniana.  Il poeta e artista tout court Carmine Mangone ripercorre due decenni di carriera tra provocazione pensata, poesia e improvvisazione. Presenta un suo volume dal titolo “Poesia erotica italiana dal Duecento al Seicento”, opera che gioca cognitivamente con le allusioni e le ambivalenze erotiche come strumento di indagineCarmine Mangone foto di Gianpaolo Del Bove antropologica e superamento dei tabù imposti da una morale spesso bacchettona e falsamente perbenista. Gli Sneers inaugurano l’apertura musicale presentando il loro ultimo disco uscito di recente per Brigadisco e sempre da noi trattato solo qualche manciata di giorni fa “For Our Soul Uplifting Lights to Shine as Fires”. Sono perfettamente a loro agio con l’ambiente che ha visto la gestazione del loro lavoro, del loro peculiarissimo suono. Le mura del castello amplificano e si impregnano della loro vibrante emotività, della loro musica tesa, della mistica del loro arcano racconto, dell’interpretazione che porta al viaggio da rituale interiore, alla suspence evocativa.

 

Raajmahal foto di Gianpaolo Del BoveProsegue il coinvolgimento sensoriale con Raajmahal, nuovo progetto di Pat Merano con Carla Baker. Folk drone dalle atmosfere rarefatte e ipnotiche. Liquidità, sospensioni e la magia di vocalizzi che si disperdono e si attutiscono tra echi e riverberi delicatissimi e crepuscolari. Incanto simil Be My Delay. Giocano con i suoni e con le suggestioni oniriche e visionarie Phlox e Gianluca Natanti. Arte performativa allo stato puro nel progetto di Tiziana Lo Conte (Roseluxx) Sandra Hauser e Alessandra Ballarini. Tattile, descrittiva e plasmabile la sperimentazione elettro analogica di Nicola Ratti.  Risveglio sotto il segno della tribalità più ferina e iniziatica quello che ci impongono gli Ovo, trascinandoci giù direttamente nel loro “Abisso” rumorista e ossessivo con una delle loro più serrate e fulminanti interpretazioni. Violenti, primitivi, palpitanti, sanguigni, incredibilmente potenti, carismatici, molto più calibrati, tecnicamente ripuliti e affinatiOVO + Rocco Lombardi foto di Gianpaolo Del Bove quanto mai prima, decisamente bravi e generosi impalcano un muro sonoro incontenibile in cui le loro figure ieratiche sono i demoni che muovono i fili della nostra sospensione apneica, della carica energetica che satura l’aria. Solo Rocco Lombardi poteva esprimere tanto ardore con il suo scratchboard realizzato in tempo reale, scandito dai colpi impietosi dei tamburi di Bruno Dorella e dalle urla invasate di Stefania Pedretti.

 

Se solo per un attimo si fosse potuto pensare che l’intensità della serata avrebbe preso la linea discendente ad operare il miracolo del parossismo catartico ci hanno pensato senz’altro i portentosi L’Enfance Rouge. Un groove inarrestabile, una serie di stilettate in L'Enfance Rouge foto di Gianpaolo Del Bovepieno stomaco. L’avant rock atonale, elettrico e perturbante che Thurston Moore dei Sonic Youth non ha esitato ad associare a quello che per lui è «uno dei  migliori gruppi europei». Diamogli ragione tutti in coro! Una presenza scenica da brividi e una costruzione musicale basata su assalti e accelerazioni di grandissimo impatto. Una band da tripudio, da sconvolgimento che ti rimane attaccato addosso per giorni. Memorabili. Segnatevi, anzi incidetevi questo nome nella mente. Prosegue l’attacco incendiario con il picchiatore Mongardi che questa volta dà voce a Fulkanelli insieme a Cristian Naldi, maestro della sei corde. Tutto si traduce in una costruzione articolata in cui i due talenti riescono a convogliare il loro estro creativo, abilità fatta di improvvisazione, intesa, giocosità, amore sviscerato per il proprio strumento. Il brio e il divertissement accelerano nell’esplosione goliardica finale con i Trouble Vs Glue, dada swing gustosissimo eFulkanelli foto di Gianpaolo Del Bove spassoso che ci fa finire tutti in brodo di giuggiole. Presentano il loro ultimo disco anche’esso già trattato a giugno “Die Trauerweide” uscito per la No=Fi del poliedrico boss del Dal Verme, Toni Cutrone, che quest’anno ha veramente sbancato anche con il bellissimo disco di Mai Mai Mai, “Theta”, in piena complicità con la lungimirante e onnipresente Boring Machines.

 

Da segnalare anche ArmeniaGabala di Mariachiara Armenia, uno spettacolo performante rivolto ad un singolo spettatore alla volta, quest’anno avevamo bisogno decisamente di ritrovare l’ordine e abbiamo potuto godere della performance che però non va svelata. L’esposizione Sisyphus di Alessandro Di Gregorio. La storia cantata ad opera di MarinaSneers. foto di Gianpaolo Del Bove Girardi che racconta la palingenesi del manifesto che rappresenta il Mu.Vi.Ment.S: Faina che muore. Le bellissime fotografie che ci raccontano una Berlino con squadrature artistiche, “Berlin Corners” ad opera della talentuosa Enrica De Nicola. Le Cantomanzie di Giulia Ledda un’originalissima lettura dei tarocchi rivisitata che affida l’enigmatico verdetto piziano al canto o ad una mimica di soli vocalizzi e gesti affidati ad un’insolita e inaspettata relazione dedicata tra la performer e lo spettatore che si sottopone al verdetto. Di faine non ce ne saranno più tra i monti itrani ma semmai vi fosse una miracolosa superstite siamo certi che in queste due notti si sia aggirata nei pressi del Castello con il suo ghigno di orgogliosa alterigia a salutare questa bellissima edizione. Ci sembra anche doveroso fare due nomi che hanno reso grande questo festival: il tecnicoPhlox foto di Gianpaolo Del Bove del suono, l’infaticabile Fabio La Rocca e la mente pensante e rigorosamente perfezionista di Mauro Modugno. Poi tutto lo staff generosissimo che si è mosso dietro le quinte, silenziosamente e orgogliosamente, come la splendida faina ritratta da Rocco Lombardi nell’artwork. Davvero un bel ricordo da portare nel cuore. 

Romina Baldoni

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