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Gianluca Becuzzi Mana

2021 - St.An.Da by Silentes
[Uscita: 21/10/2021]

L'ultimo oscurissimo lavoro di Gianluca Becuzzi indaga le profondità petrografiche della materia e insieme dell'animo umano. Alternando e mettendo in risalto le differenti consistenze e resistenze tra vacuità, quindi riverbero, sospensione pneumologica e pienezza, quindi sconvolgimento tellurico, rumore in bassa frequenza di una massa che viene destrutturata, riposizionata in un ordine nuovo liberando caos, energia, instabilità. Anche la roccia più resistente manca infatti di continuità e tutte le impurità che ingloba nel tempo ne minano l'omogeneità e la rendono parte dell'inesorabile processo di trasformazione, del moto perpetuo che tutto trasforma. In "Mana", composto da due CD, rispettivamente di sei e tre movimenti, c'è un filo conduttore di fondo che rende univoco l'intero costrutto strumentale. Ogni pezzo contiene rimandi ed evocazioni che si legano tra loro, trasmettendo proprio una idea di mutazione nella compenetrazione. Lo spazio tempo è contratto o espanso mediante l'uso del drone, amplificato magistralmente dalla sensibilità degli strumenti costruiti dal bravo Massimo Olla, in questo caso il [D]bass e il [D]ronin. Il Mana, inteso come potere spirituale è qualcosa che permea tutte le cose, rivestendole di energia. Il potenziale è una forza vitale latente che in questo caso diventa pleroma, pienezza e luce, cosmogonia gnostica. I due CD in qualche modo rappresentano una dualità che è funzionale ad una forma di unità cosmica che nel suo divenire incessante racchiude l'archè. L'origine e la conoscenza come luce. Nel primo CD predomina l'imperscrutabile, la materia, il nero in quanto mistero che tutto assorbe e ingloba. Suoni tellurici, stringhe esasperate da sustainer. La materia è resistenza. Invocation rende molto bene l'idea di suono contratto che trova a fatica anfratti per liberare stridori disarticolati. Si entra poi in un territorio iniziatico esoterico  con Land Of The Totem dove la fonte sonora è compressa e dilatata, frammentata o contorta e che, nella misura in cui viene seviziata, riesce poi a fuoriuscire con una potenza incontrollata. È quindi il suono, per sua stessa natura, la fonte della luce e la sua direzione ha quasi una pre-coscienza, usa la materia e lo spazio tempo per definirsi e strutturarsi. Nel secondo CD il suono è tramite del flusso di coscienza, traduce l'ignoto che interroga l'umano. La melviniana Wakan con l'incedere funeral doom ha in più un tocco sperimentale assolutamente originale  e aggancia i due pezzi più criptici, a compimento di una ricerca espressiva sui generis. Voice Of The Mountain e Blood Of The Mountain contengono sample di cori tibetani e i riverberi del contrabbasso di Cristiano Bocci. I rituali sono invocazioni, la voce (phōné) sottolinea il silenzio, è il senso incognito dell'esistenza. Il vuoto pieno è un percorso spirituale che può essere detto solo dall'Om, dalla vibrazione primordiale che trascende la materia e la mente ed è essa stessa essenza e immanenza. Il mantra è infatti un termine sanscrito che coniuga il verbo man -appunto manas, pensiero, respiro - con il suffisso krt - che agisce, colui che compie - per cui il tramite dell'illuminazione e della scissione tra corporeo e incorporeo, tra pneuma e realtà ontologica, altro non è che il suono motore primo. Ad integrare la simbologia e il sincretismo di tutto il lavoro non si può non aggiungere anche lo splendido lavoro di immagini compiuto da Stefano Gentile.

 

Voto: 7.5/10
Romina Baldoni

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