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1 Settembre 2012 ,

VV.AA THE NEXT WAVE – UNA RACCOLTA SULLA NUOVA SCENA FIORENTINA

2012 - A Buzz Supreme
[Uscita: 1/09/2012]

VV.AA THE NEXT WAVE UNA RACCOLTA SULLA NUOVA SCENA FIORENTINA # Consigliato da DISTORSIONI

 

Negli anni 80' Firenze è stata universalmente riconosciuta la capitale italiana della new wave, come si era soliti  chiamarla al tempo o post-punk se preferite. I soli nomi di Litifba, Diaframma, Pankow e Neon possono bastare a testimoniare e giustificare l'esistenza del suddetto genere musicale nella nostra penisola. A 30 anni da allora tante cose sono cambiate, in primis l'approccio all'ascolto della musica, diventata ormai una specie di usa e getta visto il proliferare inarrestabile di produzioni musicali alle quali fa seguito la facilità di reperimento del materiale grazie alla rete. La brava Elena Raugei ha assemblato in questo "The Next Wave", 18 proposte musicali provenienti da Firenze ma non solo, appoggiandosi giustamente anche alle vicine Prato e Pistoia, due città a pochi chilometri dallo splendido capoluogo toscano.  Ne viene fuori un caleidoscopio musicale dalle molteplici facce, qui dentro troverete di tutto, da antiche reminiscenze anni ottanta a proposte un tantino più ardite e coraggiose, anche se non più di tanto. Rispetto al passato ci sono ben dieci formazioni che optano per  l'inglese come lingua base, scelta sempre difficile, otto invece rimangono fedeli all'italico verbo.

 

Diverse le voci femminili presenti qui: i Blue Willa di Fishes, molto Martha & the Muffins, ve li ricordate?, UnePassante con Emotional Countdown, una sorta di Siouxsie sotto anestetico, Kill the nice guy con Closed, e qui la grinta non manca di certo, con echi di Sonic Youth, per finire con i Walking the Cow con Rorschach Hands, brano splendido con la magica e sognante voce di Michelle Davis, decisamente tra le cose migliore dell'intero disco.Tra i gruppi che hanno battezzato l'italiano vi sono invece Bad Apple Sons con Caracollo, in linea con il Teatro degli Orrori ed affini, Granprogetto che con Un esperimento echeggiano di vecchio post punk, La Duma con La scelta è tragica, uno slowcore di buona fattura. Gli altri sono i Mangiacassette con la breve Sangue, i Tribuna Ludu con Frattaglie, una song decisamente angosciante, per finire con gli Underfloor, forse i più personali di tutti con la lunga Solitari Blu, che presenta un  break strumentale raro da trovarsi in questa raccolta. Rimane da dire del resto, I King of the Opera di Nine-Legged spider, un brano molto Bauhaus d'epoca, spezzettato ed ipnotico, i Velvet Score con la bella Pictures of summer, a me ha ricordato il suono delle band revivaliste di "Eighties Colours", i Plastic Violence di  Ghost Nation, che già dal titolo mediato da 2 albums dei Sonic Youth li ricordano, poi due strumentali,  i Karl Marx Was A Broker di Teletubbie ed i Dilatazione con Exit Poll-Marx on Mars, electro-pop con ambizioni sperimentali.

 

Per ultimi, last but not least ho lasciato le tre bands che insieme ai Walking the Cow più mi hanno impressionato. Sto parlando degli Hacienda con Last bus on the way, brit-pop al 100%, splendido brano con il cantato di Alessandro Gianferra perfettamente all'altezza, pure english, The Vickers con You talk too much, bella ballad elettrica, con venature psych per concludere con i bravissimi Ka Mate Ka Ora da Pistoia, la loro My Psychedelic Teacher è davvero un brano affascinante, echi di Codine e nell'uso della voce dei Moffs, con belle fiammate dell'elettrica di Stefano Venturini. That's all folks, anzi no. Lungi da me il voler criticare l'ottimo lavoro d'assemblaggio di Elena ma solo una considerazione: il CD dura poco più di 70 minuti, visto che questo supporto musicale ne contiene circa 10 in più si poteva - dico si poteva - arrivare a 20 gruppi e riempire il dischetto con grande gioia degli ascoltatori/acquirenti. Chi avrei aggiunto vi starete chiedendo? Niente di più facile: i fiorentino-senesi Dreg Machine, garage band d'assalto ed una band che stimo molto, i meravigliosi Werner da Pistoia, nati da una costola dei Ka Mate Ka Ora, con due brave ragazze in formazione ed un ottimo esordio discografico già in archivio.

 

Per concludere e tirando le somme diciamo che la scena fiorentina gode di buona salute, non tutto è oro massiccio, ci mancherebbe, ma il consiglio è di avvicinarvi a questo album, una testimonianza importante a 30 anni di distanza dalla prima ondata che aveva scosso le fondamenta della scena musicale nostrana.

 

Ricardo Martillos

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