La Profezia Dell’Armadillo Emanuele Scaringi
- Genere: Drammatico, Commedia --- Cast: Simone Liberati, Valerio Aprea, Pietro Castellitto, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Kasia Smutniak, Diana Del Bufalo, Samuele Biscossi, Vincent Candela --- Durata: 99 Min. --- Distribuzione: Fandango Distibuzioni
Fenomeni generazionali: sono in pochi a farne parte a ragione, ancora più difficile mantenerne lo status. Zerocalcare è stato, indubbiamente, uno dei fenomeni generazionali più interessanti e profondi degli anni Zero, con le graphic novel che, con grazia, ironia e leggerezza ma anche con incredibile profondità ed insospettabile dolore, è riuscito ad intercettare e mettere su carta le incertezze e le fragilità di una generazione in cerca di un cantore come di identità. "La Profezia Dell’Armadillo" è stato il suo primo lavoro pubblicato sotto forma di libro, e ha dato il via ad una serie di volumi di altissimo pregio con cui Michele Rech (il vero nome di Zero) ha scritto una sorta di autobiografia ironica e graffiante, inventando anche un alter ego a fumetti -Zero, appunto- e tutto un mondo intorno di personaggi, caratteri, influssi e influenze nella quale il target dai venti ai quarant’anni poteva tranquillamente identificarsi.
È proprio questa rilevanza culturale e sociale che aveva creato intorno all’uscita del film "La Profezia Dell’Armadillo" un’attesa spasmodica ma anche carica di aspettative altissime, che inevitabilmente non potevano in nessun modo essere soddisfatte quasi appieno, considerando l’estrema caratterizzazione che Rech mette nelle sue storie, dove l’impostazione grafica e quella narrativa sono inestricabilmente e indissolubilmente legate. Il passaggio quindi dalla carta allo schermo non avrebbe potuto essere indolore: certo che però neanche il più pessimista non poteva aspettarsi una tale débacle.
Il Film
Presentato alla 75^ Mostra del Cinema di Venezia, "La Profezia Dell’Armadillo" nasceva con la regia di Valerio Mastandrea, che si è poi inspiegabilmente allontanato dal progetto che è passato nelle volenterose mani di Emanuele Scaringi, ragazzotto dalle belle speranze in Fandango a cui Procacci ha affidato l’impresa da far tremare i polsi. Con tutto quello detto sopra, Scaringi aveva una patata bollente da pelare: ha ovviamente dovuto, insieme allo stesso Zero, sceneggiare la storia cambiandone i connotati, adattare il cotè visivo e identificare gli attori e gli interpreti. Peccato che, pur con tutte le doverose attenuanti del caso, le caratteristiche fondanti de La Profezia sono andate perse, per così dire lost in traslation: quello che quindi ne esce fuori è un filmetto da domenica pomeriggio in TV, senza pretese autoriali e men che meno aspettative generazionali. La Profezia di Scaringi è un’operetta innocua che ha di buono quello di puntare i riflettori su una Roma inedita (quella di periferia, perfettamente raccontata nelle graphic novel) e un comparto attoriale di prim’ordine. Infatti, pur se del protagonista originario non ha nulla, Simone Liberati svolge bene il compito: distante anni luce dalla profonda “poetica del nerd” dello Zero dei libri, nel film il protagonista cambia volto e attitudine, ma ispira simpatia. E forse proprio la radicale differenziazione fatta tra film e fumetto (involontaria, ovviamente, perché sono due mondi neanche tangenti ma proprio divergenti) gioca a favore: anche Pietro Castellitto (a destra nella foto, a sinistra Simone Liberati) convince con un ruolo irresistibile pur se con poche scene a disposizione, così come la Morante. Peccato che poi la trama deve quadrare: e i flashback, la storyline dell’elaborazione del lutto (straordinariamente efficace e originale su carta), i personaggi di contorno e la loro evoluzione (stanca, nel film), la morale appiccicaticcia finale, sono disastrosi e stridono con quanto di buono visto prima. Un’occasione sprecata. Anzi, un fallimento annunciato.
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