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14 Dicembre 2021 , ,

Arturo Stàlteri Spirit Of The Past

2021 - Felmay
[Uscita: 21/11/2021]

Arturo Stàlteri è artista raffinato ed eclettico. Di lui ci siamo occupati largamente in Distorsioni, con speciali, recensioni dei suoi lavori, sempre preziosi. Giovanissimo, fu alfiere del prog-rock italico con i leggendari Pierrot Lunaire, per poi intraprendere una carriera solistica di eccellente fattura. Sul crinale virtuoso tra musica classica, progressive, minimalismo, il Nostro ha attraversato decenni di musica per palati fini, non disdegnando incursioni nel pop più intelligente, senza mai abiurare al suo credo artistico e alla sua coerenza compositiva. Brani suoi e riletture geniali (plasticamente raffigurate in album quali: “Circles”, su lavori di Philip Glass, “CoolAugustMoon”, su suggestioni di Brian Eno, “In Sete Altere”, reinterpretazioni di brani di Franco Battiato), hanno caratterizzato da sempre la sua cifra creativa, e in questo ultimo tassello discografico, “Spirit Of The Past”, quasi un’epitome dei suoi gusti musicali, con molti ospiti di rilievo, il concetto rileva in sommo grado. Qui, Arturo è riuscito ad assemblare insieme frammenti sonori ‘prima facie’ difficilmente conciliabili. Da Lady Ligeia, risalente ai tempi dei Pierrot Lunaire con il compianto Gaio Chiocchio, con rimandi all’incommensurabile Edgar Allan Poe, affresco pianistico di rara finezza (feat. Carmine Capasso, chitarrista dei Trip), a The Grey Haven’s Lullaby, con l’immancabile riferimento a “Il Signore Degli Anelli”, testo di culto nella formazione culturale di Stàlteri. Con omaggi a Cat Stevens (Moonshadow), a Max Richter (On The Nature Of Daylight, con la virtuosa del flauto Federica Torbidoni) e riletture di propri brani (Viaggiando Tra I Riflessi, dall’album “Andrè Sulla Luna”). Fino a giungere a vere e proprie insospettabili collaborazioni: con Antonello Venditti, in Figli Del Domani, brano di rara intensità del cantautore romano, che vede anche Arturo alla voce; con Grazia Di Michele, in Canzone Per Daria; con Fabio Liberatori (ex Stadio) alle tastiere in Notturno In Do Minore; sempre con Federica Torbidoni (Nino Rota Ensemble), in un brano dal pretto sapore folk irlandese reinventato da Arturo, The Quiet Road To The See; col grande Roberto Cacciapaglia, al piano in Sonanze; e passando per i Rolling Stones di Ruby Tuesday, per Etoile Polaire del formidabile Philip Glass e infine per Il Cielo È Sempre Più Blu dell’indimenticabile Rino Gaetano. Un album di grande fascino, il cui continuo amalgama di multiformi generi musicali compresenti nello stesso contesto, lungi dall’annacquare l’impianto compositivo ne fanno risaltare la trama cristallina. E allora, alla fine dell’avventura, e dopo questo ennesimo grande disco 'staltèriano', sulla scia di Frodo, Gandalf e Aragorn, ci rivedremo a Gondor!

Voto: 8/10
Rocco Sapuppo
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