Perry Leopold Perry Leopold
Un oscuro personaggio, a suo modo un protagonista minore della storia rock, autore di un lavoro molto interessante nel campo della sperimentazione e di un album capolavoro in bilico tra acid folk psichedelico e prog rock, titolato “Christian Lucifer” registrato nel 1973. Perry Leopold, chitarrista, vocalist, arrangiatore e compositore originario di Philadelphia, subì in gioventù varie influenze musicali, quella della musica classica (Debussy, Bach), quelle tipiche della sua generazione, Beatles, Pink Floyd, Buffalo Springfield e dei suoi conterranei, i garage/psichedelici Mandrake Memorial Poddlesteamer, sino a quelle del folk politicizzato del Dylan prima maniera e di quello sperimentale di John Fahey e Tim Buckley. A 15 anni cominciò a suonare la chitarra con varie band locali e in una occasione fece da opener ai Byrds periodo 5th Dimension.
Fu coinvolto appieno nel clima rivoluzionario e trasgressivo dell’epoca e cominciò a vagare per gli USA, dormendo dove capitava e suonando nelle strade di Philadelphia, Boston e New York di giorno e la notte in piccole e anonime Coffeehouse, una vita da dropout in linea con la romantica contro/cultura acida degli anni 60. Nel 1970 registrò un album autoprodotto: “Experiment In Metaphisic”, fu stampato in sole 300 copie e divenne poi un Santo Graal delle rarità discografiche; il disco basato su un unico tema musicale folk psichedelico era corredato da liriche molto politicizzate e antimilitariste, Absurd Paranoid, USS Commercial e Cold In Philadelphia alcuni dei titoli; in anni più recenti alcune copie bootleg del disco venivano vendute a più di 300 $ anche in lontani mercati come Hong Kong e Singapore. All’inizio degli anni 70 continuò a suonare nel circuito folk di Philadelphia e Boston, omettendo di pagare le tasse previste dalle leggi locali, per sfuggire ai controlli si autonominò: Christian Lucifer.
Nel 1973 registrò il suo secondo lp utilizzando quel nickname. Il disco non venne mai pubblicato e i nastri originali andarono perduti o furono riutilizzati per altre registrazioni, ma grazie ad alcuni tapes reel to reel sopravvissuti allo scorrere dei decenni, in anni recenti la Gear Fab ha resuscitato questo capolavoro con la sua cd-r. Il disco è fatto di alcuni brani piuttosto lunghi, una media di circa 6’, atmosfere mistiche e intimiste, spunti folk-jazz , chitarre acustiche, flauti e percussioni, richiami a Tim Buckley ma anche a quel “Jugula”, misconosciuto capolavoro diviso a metà tra Roy Harper e Jimmy Page. Songs come Vespers con la calda voce di Leopold e gli arpeggi delicati e complessi dell’acustica contrappuntati dal piano elettrico, Journey viaggio mistico tra sonorità perdute, la fantastica Windwill, più di 9’ di un complesso intersecarsi di sonorità elettroacustiche pieno di pathos, dove l’abilità solista con l’acustica di Leopold viene consacrata in maniera definitiva; Annunciation ballata con la voce sovraincisa protagonista e poi Serpentine Lane e Sunday Afternoon In The Garden Of Delights; alla registrazione dell’album parteciparono altri musicisti: Charles Cohen con il suo Minimoog, il violoncellista David Goldblatt, il percussionista Sam Rudin, il chitarrista Jefferson Caine, le tablas di Lenny Tabla e altri.
Un disco bellissimo, fuori dal tempo, atmosfere delicate mai noiose, testi complessi e abilità strumentali di alto profilo: nessun tecnicismo, solo la ricerca delle atmosfere giuste e del feeling. Un contributo dagli USA ad un genere molto più popolare in Europa, UK e Germania, con band come Dando Shaft, Tudor Lodge e Holderlin, ma anche in Italia: si pensi ai milanesi Aktuala che nei primi anni 70 ci regalarono dei suoni raffinati e mistici senza mai prendersi uno sputo in faccia, come da noi a quei tempi poteva spesso capitare. Leopold continuò a suonare anche negli anni seguenti, dal 74 sino all’inizio degli anni 80 andò in tour per gli USA con musicisti del calibro di Tom Waits, Jerry Garcia, Supertramp, Janis Ian; nel 1981 stanco di una vita on the road, si fermò e mise in piedi un organizzazione di mutua assistenza tra artisti chiamata PAN, che si occupava di management, booking e produzione, sino a essere il primo network dedicato messo in rete già alla metà degli anni 80. La Gear Fab ha restituito il dovuto a questo brillante musicista con la reissue del suo splendido lavoro intitolato: "Christian Lucifer".
The Windwill
The rain streams down my window
Pouring out its tide
I lay awake in silence
In the morning light
And thinking
Of the night before
Of things that were foreseen
Though I knew but little more
Of dreams I've known
As the rains
Keep on falling down
To weave a tale that you can row
And as the room turned pale
Eye saw there in the window
Halfway drawn in the night
There in the window
Was the shadow of the light
As I approached the open cavern in the light
I felt the steps descending
Merging with my sight
And when I was 'bout halfway down
I turned to find the trail
Saw behind me threefold worlds in blue
in blew...
in blew...
Everything comes and everything goes to you...
Everything goes and everything comes to you...
What can you see in the natural light
When the morning brings dawn into view
What can you see at the end of the day
When the night takes the light from our view
Ocean of Vision...
Ocean of Vision...
As the rains
Keep on falling down
To weave a tale that you can row
And as the room turned pale
Eye saw there in the window
Halfway drawn in the night
There in the window
Was the shadow of the light
shadow of the light...
shadow of the light...
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