Ordo Ecclesiae Mortis ORDO ECCLESIAE MORTIS – 1985-1986 / ZENTRAL FRIENDHOF – I
Italia
“1985-1986” è l’unico album degli Ordo Ecclesiae Mortis (side-project dei Kirlian Camera di quegli anni, cioè Angelo Bergamini e Charlie Mallozzi, senza la vocalist Simona Buja), registrato a cavallo tra la seconda metà del 1985 e il 1986, pubblicato ufficialmente solo nel 1994 dall’etichetta tedesca Discordia (defunta circa venti anni fa, ndr). Nelle intenzioni iniziali questo lavoro, uscito nel 1986 in cassetta (a tiratura limitatissima) e destinata soltanto a poche etichette indipendenti dell’epoca, doveva essere il secondo album dei Kirlian Camera. La difficile fruibilità del prodotto fece storcere il naso alla Virgin (che aveva in quel momento sotto contratto i Kirlian Camera): per questo motivo la cassetta originale riportava semplicemente la dicitura “Kirlian Camera present Ordo Ecclesiae Mortis” come nome del progetto e titolo dell’album.
I contenuti musicali di questo lavoro sono più vicini a quelli decadenti e funesti dei Kirlian Camera degli anni ’90 piuttosto che a quelli più melodici e danzerecci degli anni ’80 o a quelli del debutto “It Doesn’t Matter, Now”, piccolo capolavoro del post-punk italiano. Troviamo in questo disco sonorità synth-punk (in Mother Of Pain, più rock con le chitarre elettriche in bella vista, e nell'incredibile lunga cover di Frankie Teardrop dei Suicide, elettronica in stile DAF, con Charlie Mallozzi alla voce), post-punk decadente alla Joy Division (in The Last Chants, con Bergamini (foto a destra, nel 1986) alla voce e al basso distorto e Mallozzi alla batteria acustica, unico brano del 1985, più vicino al sound del già citato It Doesn’t Matter, Now) o tribale alla Klinik (in Black Versailles, più elettronica e più in direzione proto-EBM).
In I.R.R. Radiation la voce sembra quella di Mallozzi (foto a sinistra, nel 1986) e il brano sembra essere suonato su un mini-campionatore Casiotone: è forse l’episodio meno interessante del lotto, ma resta in ogni caso una preziosa testimonianza delle sperimentazioni di Bergamini & co. dell’epoca. Death-Lines (Dad) è un brano proto-EBM che anticipa di qualche anno alcune sperimentazioni dei Kirlian Camera in “Todesengel” (1989-1991), basato su un beat di batteria elettronica su cui giacciono gli spoken word paralleli di Mallozzi (voce principale) e Bergamini (voce secondaria) e canti sacri sovrapposti nella seconda metà del brano. Stammheim (Golgotha) è l’unico brano con voce femminile, interpretato da Bianca Hoffman Santos, che ripete con enfasi quasi teatrale la frase “Eclipse In Front Of Me” su una base dark-elettronica dalle sonorità molto simili a quelle dell’album “Eclipse” (1988 – Rose Rosse/Ricordi): assai diversa dal resto del disco, si tratta di una traccia successiva alle altre, appartenente al periodo (fine ‘87/inizio ‘88) in cui il progetto cambia nome in Zentral Friedhof.
Un disco minimale, diretto, efficace, che ci mostra i Kirlian Camera di metà anni ’80 non come una band svendutasi all’electro-dance, ma come un duo con intuizioni musicali di gran lunga superiori a quelle di molte blasonate band italiane di allora. Grazie alla Discordia questa preziosa testimonianza evitò l’oblio oltre venti anni fa. In attesa di una nuova ristampa (magari con ulteriori tracce di Zentral Friedhof), oggi consigliamo vivamente la ricerca di questa perla in CD. Consigliato agli amanti dei Kirlian Camera più sperimentali e ai patiti del synth (o post) punk.
(nelle foto piccole, su a destra Angelo Bergamini, qui a sinistra Charlie Mallozzi, oggi!)
Recensione scritta nel 1996 e pubblicata su D.L.K. ‘zine #3 (aprile 1997), tradotta in Italiano e ampliata per Distorsioni.
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