David Byrne e Nigel Godrich contro Google e Spotify
Il produttore dei Radiohead e membro degli Atom For Peace, Nigel Godrich ha denunciato in un post su Tumblr il modo in cui Spotify danneggia gli artisti, in particolare i più piccoli e gli indipendenti. Godrich ha denunciato che Google << ignorando i diritti d’autore e chiudendo un occhio al fenomeno della pirateria è diventata una delle società più ricche del pianeta>>; mentre la piattaforma Spotify, da qualche mese approdata anche nel nostro paese, con la sua attività sta facendo diventare normale l’idea che la musica registrata sia un prodotto senza valore. Qualche giorno prima sulle colonne del Guardian era stato David Byrne a tracciare un futuro quanto mai fosco non solo per la musica, ma per tutte le arti creative: <<il risultato sarà che internet succhierà tutto il contenuto creativo del pianeta fino a quando non ne rimarrà nulla, e in futuro se gli artisti dovranno fare affidamento per i loro redditi sui servizi offerti da internet, allora si troveranno senza lavoro dopo un solo anno>>. Per l’ex Talking Heads non è vero che una piattaforma come Spotify ti aiuta a scoprire nuova musica, la scoperta avviene quando ne senti parlare da un amico o ne leggi qualcosa, e poi se anche scopri qualcosa su Spotify o Pandora, chi è così pazzo da andare poi a comprarsi il disco quando lo hai pronto lì davanti con un solo clic?
il risultato sarà che internet succhierà tutto il contenuto creativo del pianeta fino a quando non ne rimarrà nulla … nel mio campo “composizione” mi ritrovo lavori che ho eseguito per olimpiadi e eventi internazionali che vengono usati per sigle di siti sconosciuti e che i loro contenuti con la mia musica non vanno per niente d’accordo ,e non mi ritrovo ne segnalato e chiaramente non pagato .io come molti altri miei colleghi stiamo facendo una guerra contro i mulini a vento ,se un tuo lavoro entra in internet è di tutti, di tutti vuol dire di nessuno ,e chiunque può disporne come vuole … il risultato sarà che internet succhierà tutto il contenuto creativo del pianeta fino a quando non ne rimarrà nulla …
Non sono d’accordo. io penso che chiunque faccia musica valida, anche se fruibile anche gratuitamente, non si debba spaventare per questo motivo.
La discografia cos’ha fatto quando nascevano Napster & Co ?? lasciava i prezzi dei CD a prezzi folli e la gente scaricava… è inutile chiudere il recinto quando i buoi sono scappati, negli anni 60/70 il grosso del mercato era su 45 giri, adesso le case discografiche non li stampano nemmeno più i CD-single… una volta il pezzo migliore di un album non era il singolo, era “nascosto” tra le traccie, a volte era una B-side, adesso hai degli interi album sorretti dai “singoli” (acquistabili negli store digitali, un file esattamente quello che mi da Torrent) non hai più le B-side e nell’album il nulla…
E gli artisti si arroccano su posizioni indicate dalle major…
l’attività di un artista ormai è nei concerti…
Personalmente uso internet per ascoltare e se mi piace compro e sono contento di farlo. chi scarica + o – legalmente o usa servizi come spotify, soundcloud o last.fm e basta non è un vero amante di musica.
Se l’unico modo per ascoltare musica fosse comprare dischi, non li comprerebbero comunque, si farebbero fare il CD dall’amico che l’ha comprato per ascoltarlo come sottofondo in auto come avveniva 20/25 anni fa…
Il rito del disco sul piatto per il vero amante della musica, è come il rito del tè per un giapponese…