Mario Vargas Llosa LA ZIA JULIA E LO SCRIBACCHINO
Continua la nostra operazione recupero di validi libri usciti negli anni scorsi, grazie al lavoro del nostro Alfredo Sgarlato: speriamo possa essere di vostro gradimento (P.W.B.)
Mario Vargas Llosa ha meritatamente vinto il premio Nobel 2010. Dopo le opere degli anni '60, molto sperimentali, basate su flussi di coscienza e salti temporali, nel '73 Vargas Losa inaugura, con “Pantaleon e le visitatrici”, un nuovo corso con un marcato registro comico. La critica che inizialmente non accettò questa svolta dovette ricredersi quando nel 1977 uscì “La zia Julia e lo scribacchino”, probabilmente il capolavoro dello scrittore peruviano. È la storia di un diciottenne, Marito (personaggio in gran parte autobiografico), che sogna di diventare uno scrittore, e mentre inizia la carriera di giornalista, incontra due figure che saranno fondamentali per la sua vita: Julia, una lontana parente molto bella ed emancipata di cui si innamora facendo scandalo, la donna è divorziata e molto più anziana di lui; e Pedro Camacho, autore di telenovelas dalle trame deliranti, che sarà travolto dal proprio successo. È’ un romanzo esilarante, che ci regala personaggi indimenticabili. É soprattutto con la figura di Pedro Camacho, mediocre individuo che però colpisce i gusti del pubblico inventando quelle storie che è incapace di vivere nella realtà e che dal troppo successo sarà portato alla follia, che Vargas Llosa crea uno dei personaggi più geniali della letteratura recente. Un libro consigliatissimo per chi non conosca ancora il grande scrittore peruviano e voglia buttarsi in quel caotico mondo sudamericano che Vargas Llosa e altri giganti come Garcia Marquez, Amado, Scorza, Borges, Cortàzar ci hanno reso familiare