The Flaming Lips OCZY MLODY
[Uscita: 13/01/2017]
Stati Uniti
Wayne Coyne e soci, The Flaming Lips, tornano sul luogo del delitto per il loro quindicesimo album ufficiale. Lontani i progetti paralleli (la saga Fwends, il progetto Electric Würms), la band di Oklahoma City torna all’elettronica paranoica del fortunato “The Terror” (2013) senza raggiungere le vette ispirate di quel kosmische-pop da terzo millennio per cui sono conosciuti. Un sostanziale spaesamento si avverte fin dall’iniziale title-track strumentale che prevede strati di tastierume e rumoristica fiabesca.
I singoli How?? e There Should Be Unicorns sono i soliti giri di boa di un pop astrale che si apprezza più per le immagini fantastiche evocate dal cantante che per la musica. The Castle è una carambola malinconica così come la colorata Sunrise (Eyes Of The Young), mentre gli episodi più lunghi riservano ritmiche più dirette e serrate, ma non conquistano (One Night While Hunting For Faeries and Witches and Wizards To Kill, Listening To Frogs With Demon Eyes). La band acquista una qualche credibilità solo con i beat muscolari di Nigdy Nie (Never No) ma la perde nell’orchestrazione spaziale di Galaxy I Sink e nei vocalizzi lunari/alieni di Do Glowy. Il trip-hop cosmico di Almost Home (Blisko Domu) preannuncia una desolazione siderale che We A Family tenta di esorcizzare.
L’album è un continuum musicale di riverberi e silenzi, chitarre lontane, voci sussurrate ed effettate, muri di tastiere e pattern di batteria inafferrabili: trovare un senso a questo micro-caos è davvero dura.
Difficile trovare in giro in questo momento un lavoro così poco ispirato e indefinito. Uno dei dischi di cui ci dimenticheremo volentieri nel 2017.
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