Krasseville NOUS SOMMES FAUX
[Uscita: 11/01/2016]
Francia
Le esperienze del duo francese Krasseville si legano al black metal (con gli Ordo Blasphemous). In questo lavoro per Avantguarde le atmosfere si allentano in un folk noir molto morbido e melodico. Ognuno dei dieci pezzi si diluisce in un climax contemplativo e soavemente malinconico. Senza eccessi drammaturgici e senza quella ridondanza ossessiva che possa, anche solo lontanamente, evocare origini metalliche. Approccio tenebroso e introspettivo ma pulito e cristallino, con una varietà strumentale ampia, anche se chitarra e tastiere emergono con maggiore predominanza. L’incedere lento, solenne e marziale ricorda l’estetica morriconiana ma in generale si respira molto la cinematica evocativa che sa di desolazione urbana, di suspense e tensione, che ha anche qualcosa di vagamente esotico, nostalgico. Intensa e corale Tête Creuse giocata sulla variazione timbrica degli arpeggi.
Meste e torbide ballate come ululati notturni alla solitudine e allo smarrimento esistenziale l’eponima Nous Sommes Faux e Intro de la Fin. Nihil Time Funeral Process è una macabra e sintetica marcetta da night club. Decisamente tra vaudeville e country western De Sangre y Mugre (instr). Intarsiata tra frenesia e decadenza, ritmo pow wow e cori bluegrass Love Sucks and Hurts. Di un art rock minimale e sperimentale K.G.B. e In Krasseville Everything’s Fine. Tutto l’album accoglie piacevolmente una serie di influenze che rimandano alla new wave più elegante e creativa, al filone dark meno teatrale e più melodico, al sinth pop più surreale e caleidoscopico.
"Nous Sommes Faux" si lascia ascoltare ed è accattivante nelle tenebrose jam strumentali, nella sua ricerca estetica orientata prevalentemente alla costruzione di un ambiente sognante, patinato ma al contempo austero. Nel complesso però la concettualità di fondo tende a sfilacciarsi in una serie di riferimenti molto ben calibrati e ricercati ma non altrettanto coesi o radicati in una coerenza davvero ispirata. Tutto si posa in un equilibrio artificiale che cattura solo le sfumature più superficiali dell’emotività.
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