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31 Dicembre 2014 , ,

Wilco Vent’anni di Wilco: due retrospettive!

2014

Wilco_-_Alpha_Mike_FoxtrotWhat’s Your 20 - Essential Tracks 1994 - 2014  

2CD, 39 songs

(Nonesuch Records 01/12/2014)  

 

Alpha Mike Foxtrot - Rare Tracks 1994 - 2014 

4 CD: 71 songs - Versione 4 Vinili: 47 songs

(Nonesuch Records 01/12/2014)  

 

 

 

 

 

INTRO: What’s Your 20 - Essential Tracks 1994 - 2014

 

wilco essential tracksIl 17 novembre del 1994 i Wilco esordirono al Cicero’s di St.Louis con il provvisorio nome di Black Shampoo. Vent’anni dopo, il 12 dicembre del 2014 le note di Hoodoo Voodoo chiudono una serie di sei concerti sold-out tenutisi al Riviera Theater di Chicago dove ogni sera il gruppo non ha mai eseguito meno di trenta canzoni. A celebrare il ventennale sono giunte sul mercato due raccolte molto interessanti. Le trentanove canzoni selezionate per la doppia raccolta “What’s Your 20 – Essential Tracks 1994-2014” permettono ai neofiti di avere una wilco-webpanoramica piuttosto attendibile di quanto il gruppo ha proposto negli otto album in studio pubblicati finora. La seconda collezione,"Alpha Mike Foxtrot – Rare Tracks 1994-2014",  dedicata al polistrumentista Jay Bennet scomparso nel 2009, è molto più interessante. Per la sua realizzazione è stata chiamata Cheryl Pawelski, curatrice in passato di pregiati cofanetti tra cui quelli bellissimi di Big Star e “A Musical History” di The Band per il quale ricevette la nomination ai Grammy Awards. 

 

 

Alpha Mike Foxtrot - Rare Tracks 1994 - 2014

 

Su quattro cd, per una durata totale di 4 ore e 43 minuti, vengono raccolti e presentati cronologicamente 71 brani, praticamente la totalità delle canzoni sparpagliate in passato come b-side dei singoli, inserite in colonne sonore, compilation e tributi vari, nelle edizioni speciali degli album, o che avevano trovato pubblicazione ufficiale su wilcoworld.net come boxdownload gratuito. La versione composta da quattro dischi su vinile 180 grammi offre invece le 47 tracce in studio ed è limitata a 7000 copie nel mondo. Corredano il tutto un corposo libretto contenente, oltre a foto e memorabilia, il prezioso e spesso divertente commento di Jeff Tweedy a ogni brano, gli interventi di persone vicine al gruppo e degli stessi musicisti. La collezione permette di ripercorrere la carriera del gruppo da una prospettiva diversa, l’ascoltatore viene accompagnato attraverso i diversi stadi di evoluzione del loro suono, caratterizzato nel tempo dai vari cambi di formazione e fortemente influenzato dalla personalità deiwilco produttori e dai metodi di registrazione. Non viene tralasciato l’aspetto live - i Wilco sono tra i pochi gruppi che modificano costantemente le loro scalette - fattore importantissimo che ha portato il gruppo di Chicago ad essere tra quelli più apprezzati e credibili nel panorama internazionale grazie alle grandi abilità strumentali dei musicisti. Dai timidi inizi rappresentati dalle registrazioni su cassetta di Childlike and Evergreen e Someone’s Else Song (avvenute quando gli Uncle Tupelo non si erano ancora sciolti) pubblicate all’epoca su un flexy-disc allegato a una fanzine, alla conclusiva e programmatica I Love My Label, atto d’amore verso la neonata etichetta dBpm di loro proprietà, è un susseguirsi costante di sorprese.

 

Le Covers

 

Per tutti coloro che non sono stati particolarmente attenti alla produzione “laterale” sarà una bellezza perdersi in una miriade di cover, pezzi rari, versioni alternative e live, mentre vengono leggermente penalizzati i die-hard fans (gente al livello dei deadheads, wilcotanto per capirci) che negli anni si sono prodigati a rintracciare in tutti i modi questo materiale: questi ultimi apprezzeranno l’altissima qualità del mastering e la cura iconografica con cui il prodotto viene presentato. Certo che i quattro cd filano che è una meraviglia: le cover sono quasi tutte concentrate nei primi due cd per poi scomparire quasi del tutto dal terzo e dal quarto. Sono brani che rendono omaggio agli artisti che più di altri hanno influenzato il gruppo e sono eccellenti, tra le altre, le rese di brani come Thirteen dei Big Star, Burned dal catalogo dei Buffalo Springfield, One Hundred Years From Now da quello di Gram Parsons e Any Major Dude Will Tell You degli Steely Dan, gruppo da sempre molto attento alla qualità delle esecuzioni e del suono, la cui influenza sul suono dei Wilco ebbe poi modo di rivelarsi appieno in lavori come “Sky Blue Sky” e soprattutto in “Wilco (The Album)”. 

 

Le Versioni Alternative

 

WilcoTra le versioni alternate è obbligatorio segnalare At My Windows Sad And Lonely: l’originale era parte del primo volume di “Mermaid Avenue” con Billy Bragg ma qui è offerta in una bellissima versione acustica ad opera del solo Tweedy, la versione countreggiante di Via Chicago, brano che dal vivo ha sempre fatto spalancare la bocca agli astanti per via di quello straordinario incrocio tra melodia e frastuono controllato nel quale si è gradualmente evoluto. She’s a Jar, interessante ma meno affascinante di quella poi pubblicata, il remix di ELT che traghetta il brano dal versante Knack a quello Devo, una Airline to Heaven acustica e col banjo in evidenza e una Camera piuttosto rumorosa con la voce del leader tenuta più indietro nel mix.

 

Live

 

Tra le versioni live una James Alley Blues eseguita assieme al “padrino” Roger McGuinn, una ringhiosa I Got You at the End of the Century.Quindi una Passenger Side traboccante di rabbia punk, una Spiders (Kidsmoke) inspiegabilmente esclusa da “Kicking Televisionjeff e ancora la I Shall Be Released di Bob Dylan eseguita con i Fleet Foxes ospiti e Jesus, etc in compagnia del concittadino Andrew Bird al violino. Su tutte però svetta la versione chitarra e pianoforte ad opera dei soli Tweedy e Bennett di Sunken Treasure, brano di importanza enorme nella storia del gruppo (parte da qui la via verso gli sperimentalismi pop di “Summerteeth” che sfociarono poi in quel grande capolavoro che è “Yankee Hotel Foxtrot”), che in questa toccante versione acustica acquista una vena di decadente romanticismo.

 

Rare Tracks

 

Tra i brani provenienti dalle session degli album poi scartati per vari (e a volte inspiegabili) motivi si trova la versione full-band di Cars Can’t Escape, una delle loro canzoni più 000-wilco-alpha_mike_foxtrot_(rare_tracks_1994-2014)-4cd-2014-(proof)ricercate che sporadicamente fa capolino nei concerti. Di questo pezzo esiste anche una versione solo pianoforte che andrebbe in qualche modo recuperata. Unlikely Japan è la progenitrice di Impossible Germany e prevede un finale Kraut al posto degli assoli di Cline, i sapori old-fashioned di Old Maid a detta di Tweedy la canzone preferita da Glen Kotche, il pop cristallino di A Magazine Called Sunset, di Just a Kid (dalla colonna sonora di "Spongebob!") e Kicking Television, una Dark Neon sulla scia di Bull Black Nova Bob Dylan's 49th Beard ancora adesso caposaldo nelle esibizioni di Jeff Tweedy da solista. Notevoli anche Panthers e Woodgrains dalle session di “A Ghost is Born” e Let Me Come Home da quelle di "YHF"

 

Wilco love you, baby

 

Un cofanetto che ha il grande pregio di assemblare e mettere in ordine materiale finora sparpagliato su supporti di difficile reperibilità che indubbiamente soddisferà molti palati. Sono escluse da questo progetto le canzoni davvero inedite e sarebbe stato interessante ascoltare il diverso mix che Jim O'Rourke preparò per AGIB, mentre con le sole versioni alternate e i diversi mix di Yankee Hotel Foxtrot si sarebbero riempititumblr_ne41bwvnFe1re0mxqo1_500 tranquillamente due cd. Vista la prolificità di Jeff Tweedy come autore è facile immaginare una quantità impressionante di bozzetti o canzoni già finite. Queste per ora giacciono chiuse in qualche baule in attesa di saltare fuori e rendere imperdibili le immancabili ristampe potenziate che prima o poi usciranno. Regola ormai fissa del mercato alla quale nessuno sembra potersi sottrarre. Per adesso godiamoci questo box, un nuovo album è già in lavorazione e un nuovo tour su profila all’orizzonte, perchè Wilco love you, baby. E di questo ne siamo certi.

 

Roberto Remondino

Video

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