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2 Marzo 2013

Armando Trovajoli Un gigante della musica italiana


armando trovajoli

                (Roma, 1917 - Roma, 2013)

 

Un gigante della musica italiana ci ha lasciati nei giorni scorsi: con Armando Trovajoli se ne va un protagonista della storia della cultura musicale italiana, che ha dialogato con diversi linguaggi, dalla canzone al jazz, alle colonne sonore, al musical,  in un eclettico modo esemplare che solo pochi artisti hanno saputo esprimere. Una carriera lunga, forse unica. Trovajoli era nato a Roma nel 1917 e si accosta subito alla musica: il padre è violinista professionista, ma Armando sceglie uno strumento diverso, il pianoforte, più adatto alla propria indole.

 

IL JAZZ - LE CANZONI - I MUSICALS

Scopre il jazz a dieci anni, ascoltando i primi dischi di Louis Armstrong, Fletcher Henderson e Duke Ellington. Diplomatosi al Conservatorio di S. Cecilia (di cui sarà nominato Accademico), già negli anni trenta è una delle figure più rappresentative del jazz italiano, in contesti diversi (da Roma a Firenze, poi a Milano). Pur nelle difficoltà imposte dal regime, che mal tollerava questa "musica degenerata", scopriremo poi che nel 1937, alla 'Capannina" di Forte dei Marmi, ad ascoltare il gruppo di Trovajoli vi era tutta l'aristocrazia internazionale in vacanza, compresi Edda Ciano con Vittorio e Bruno Mussolini. Dopo aver partecipato alla guerra (1940-43), inizia un'intensa attività nei club piùAT_Four Kinds_Rca rinomati della penisola; il 13 maggio 1949, partecipa al 'Festival International du Jazz" alla Salle Pleyel di Parigi (in trio, con Gorni Kramer al contrabbasso e Gil Cuppini alla batteria e dove incrociò Miles Davis); compone le musiche del film 'Riso amaro" (di Giuseppe De Santis, 1949, con Goffredo Petrassi). Nel 1950, dopo aver assunto la direzione dell'Orchestra Rai, incide i primi dischi jazz (per la Parlophon, in trio con Franco Cerri, tra gli altri) o con formazioni allargate con archi e fiati. Si impone all'attenzione per l'attività di compositore di musica leggera e di 'musicals" (tra gli altri, ricordiamo "Siamo tutti dottori" del 1954, con Billi e Riva, testi di Age, Scarpelli e Verde), o per alcune canzoni che sono entrate nella storia. Tra le molte: Dimmi un po' Sinatra (Quartetto Cetra, 1950), Roma nun fa' la stupida stasera che Nino Manfredi cantò per primo in "Rugantino" al Sistina di Roma nel 1962; per finire con Aggiungi un posto a tavola, Johnny Dorelli, 1975). Resta inimitabile la sua capacità innata di scrivere o di trascrivere i motivetti che Totò musicista canticchiava o fischiettava a casa sua, come ricorda il cantante Achille Togliani. Sono tutte esperienze che Trovajoli innesta poi nelle sue composizioni canore o per i lavori che raccolgono le espressioni della migliore scuola italiana di musiche da film, con Piero Piccioni, Piero Umiliani, Nino Rota, Morricone.

 

 

ARMANDO TROVAJOLI E LA LOUNGE MUSIC

beat a cinecittàSountracks ed autori, con Armando Trovajoli in testa, divenuti nelle decadi successive seminali, oggetti di culto internazionale, parte integrante di nuovi sottogeneri musicali sortiti attraverso gli anni, come la Lounge Music, che basa la sua linfa vitale proprio sui loro
intriganti cocktail di jazz, bossa, e nuovi - per allora - umori giovanili, il beat, lo shake! Una delle beat songs più famose e conosciute di cui Armando Trovajoli scrisse la musica - su testo di Franco Migliacci -  è Bada Caterina, incisa dall'indimenticata Carmen Villani, che era inserita nella colonna sonora del film del 1966 "Adulterio all'Italiana". La canzone fu anche un 45 giri di un certo successo, e conobbe successive varie rivisitazioni strumentali. I brani di Armando Trovajoli, insieme a quelli di Piero Piccioni, Piero Umiliani, Riz Ortolani, Nino Rota, Franco Pisano, Bruno Nicolai, Roberto Pregadio - tratti dai film del periodo d'oro degli anni '60 e '70 - saranno selezionati e riproposti negli anni '90 da alcune etichette in serie di vari volumi di  'preziosi vinili' e di ristampe CD. Ecco quindi la collana "Beat a Cinecittà" divisa in diversi volumi, a cura dell'etichetta tedesca Crippled Dick Hot Wax!, la serie "Easy Tempo" a cura della label italiana Right Tempo, con ogni vinile che reca un titolo stuzzicante ed allusivo, da "A Cinematic Easy Listening Experience" (1996) a "Bikini Beat" (1998). Altre etichette italiane prodighe di questi ripescaggi preziosissimi del patrimonio musicale italiano Easy Tempocinematografico sono Irma La Douce, Schema e Plastic. Nelle liner-notes di questi vinili si leggono commenti come: "The ultimate in erotic and raunchy filmmusic from the wild, wild world of italian exploitation cinema!", che danno idea dell'elevatissimo livello di 'culto' sotterraneo - e non - internazionale goduto dal cinema e dagli autori di musiche da film italiani  di quelle due decadi incredibili (P.W.Boffoli)

 

 

 

LE COLONNE SONORE 

Le colonne sonore di Armando Trovajoli, di cui auspichiamo una organica rilettura complessiva, si sono accompagnate a svariati filoni cinematografici:

- il neorealismo: inaugurato dal già citato 'Riso amaro"; Luigi Comencini, 'La tratta delle bianche", 1952; Steno, 'Un giorno in pretura", 1954; Mario Soldati, 'La donna del fiume", 1954; Mario Mattòli, 'Le diciottenni", 1955; 'La ciociara", Vittorio De Sica, 1960

- i documentari e film e storici: G.P. Callegari 'Eran trecento", 1952; Mattòli, 'Due notti con Cleopatra", 1953; Scola, 'L'arcidiavolo", 1966; Luigi Magni, 'Nell'anno del Signore",AT_Ciao Rudy_Rca 1969 e 'In nome del Papa Re", 1977; Scola, 'Una giornata particolare", 1977.

- il genere fantastico (Scarpelli, 'Il gigante di Metropolis", 1961)

- le commedie di tutti i tipi, incluso il comico: Zeffirelli, 'Camping", 1957; Dino Risi, 'Poveri milionari", 1958; Risi, 'Il vedovo", 1959; Mastrocinque, 'Vacanze d'inverno", 1959; De Sica, 'Ieri, oggi, domani", 1963; Risi, 'I mostri", 1963; De Sica, 'Matrimonio all'italiana", 1964; Ettore Scola, 'Se permettete parliamo di donne", 1964; Monicelli, 'Casanova '70", 1965; Pasquale Festa Campanile, "Adulterio all'Italiana", 1966; Risi, 'Operazione San Gennaro", 1966; Scola, 'Riusciranno i nostri eroi…", 1968; Risi, 'Il profeta", 1968; Luigi Zampa, 'Le dolci signore", 1968; P.F. Campanile, 'Dove vai tutta nuda?", 1968; P.F.Campanile, "La Matriarca", 1968; Dino Risi, 'Vedo nudo", 1969; Scola, 'Dramma della gelosia: Tutti i particolari in cronaca", 1970; Risi, 'La moglie del prete", 1971; Steno, 'Il vichingo venuto dal Sud", 1971; Risi, 'Noi donne siamo fatte così", 1971; Steno, 'L'uccello migratore", 1972; Scola, 'La più bella serata della mia vita", 1972; Risi, 'Sessomatto", 1973; Scola, 'C'eravamo tanto amati", 1974; Scola, 'Brutti, sporchi e cattivi", 1976; Risi, 'La stanza del vescovo", 1977; Sergio Corbucci, 'Il Conte Tacchia", 1982; Scola, 'Maccheroni", 1985 e 'La famiglia", 1987; Risi, 'Giovani e belli", 1996

- la commedia musicale: Luigi Magni, 'La Tosca", 1973

- il genere drammatico: Dino Risi, 'Profumo di donna", 1974AT_Magic Moments_Rca

- il poliziesco: Scola, 'Il commissario Pepe", 1969; Di Leo, 'La mala ordina", 1972; Alberto De Martino, 'Una Magnum Special per Tony Saitta", 1976; Corbucci, 'I giorni del Commissario Ambrosio", 1988

 

 

 

Dell'importanza di Trovajoli nella storia musicale italiana basterebbe la vasta selezione discografica che abbiamo indicato, ma non credevamo che la sua influenza potesse giungere fino a Francesco Bianconi, co-fondatore dei 'Baustelle": non ci avremmo mai pensato che l'arte dell'ultimo maestro italiano dello swing potesse essere assorbita per alcuni lembi anche nella storia del rock. Ciao, Armando Trovajoli, e che le tue note ti siano lievi.

 

Luciano Viotto - Pasquale Wally Boffoli

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